LUCIANO DE PERSIS
Comunque Caos
2013
Titolo | Comunque Caos Autore | LUCIANO DE PERSIS ISBN | 9788891158741 Prima edizione digitale: 2014
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Il coraggio e la paura ci appartengono senza divieti confini e strategie di mercato
Tutte le idee hanno un alibi da non cercare
Se le metamorfosi si realizzassero al contrario i vermi non volerebbero
L’allegria dei vincenti dà un senso di sicurezza a chi continua a perdere ricordando Elsa Morante
Gente con i sogni già fatti Manifesti storditi sui muri
Qualcuno inciampa sui palazzi
Tracce di luce sulla città
L’ineluttabile ride nonostante gli acciacchi
Sballo senza dipendenza da allucinogeni e non credo sia per dono di natura
Le donne che si impegnano ad essere indipendenti da condizionamenti di ogni genere finiscono per diventare nella mente dei giudici repressi più che libere antiche puttane su cui riversare le angosce
Quanto i titoli di testa scorreranno sottobraccio ai titoli di coda saremo felici?
Quando la mente ci travolgerà…
Quando tasseranno i lavandini ci laveremo i denti sotto la pioggia
La sottomissione alle immagini!?
Lo scetticismo dei cavalli è in aumento
Non comprarti in fotocopia Usa l’originale
Raramente i polipi sognano
Le zanzare allucinate sono innocenti Hanno solo succhiato sangue
La nudità dei deserti non è oscena
Se all’albero della notte continuano a crescere i rami non aver paura di sentirti perso Verranno in tanti più tardi
Quando pretenderanno che anche la pioggia paghi le tasse allora grandinerà
Quanti ti senti una pallina di gomma che bestemmia mentre rimbalza c’è sicuramente una mano che ti sta usando
Sterpaglie al vento Cianfrusaglie infami Paccottiglie informi
Silenzi luridi Clamori osceni
Fesserie panate Astuzie al forno Aragoste in fuga
Variazioni climatiche Trapani per l’ozono
Evoluzione dei disaccordi Involuzione delle sintonie
Cacofonie dilaganti
Intanto viene giù pioggia fredda
Forse stanotte nevicherà
Metterò tutto quello che ho scritto nel posacenere Prima però dovrò fumarmi i fogli
Sale dai caseggiati di periferia tristezza acida L’urlo sociale cova nel ventre della metropolitana
Gli uffici per le prenotazioni all’inferno sono tutti chiusi e non si sa se per stanchezza degli impiegati o per l’espressione esausta sulle facce dei diavoli
C’è una luce che allaga l’aria stamattina… Niente d’eccezionale il sole
In ogni caso sei ridicolo con quella maschera da sommozzatore sulla faccia
Se fra tutti gli idioti ci fossi anche io resterei a guardarmi
La democrazia che cerca colpe da attribuire a chi la dirige ha dimenticato l’indirizzo della propria casa
La lucidità della mente non va di pari o con la lucidità dell’aria
Lo spazio non ha un imene
I ragazzi si baciano senza saperlo Quando lo fanno e se ne accorgono sembra che restino delusi e continuano per convincersi che non è vero
Oltreare il limite dei sogni non causa multe né traumi se i sogni non si fermano
Una madre non si incontra per caso e non si perde nel tempo 20 Febbraio
Arrendersi rilassa i muscoli e acquieta l’aria mentre ci cammini dentro Addolcisce la mente fino a spingerti curioso davanti allo specchio che senza ritegno ti gira le spalle
Le automazioni del silenzio scorrono senza applausi
Deluso dall’induzione al lamento iniziò a cantare ma smise subito ascoltandosi
Non insegnate ai bambini il sapore della modernità Lasciate che lo scoprano attraverso i ricordi che non hanno
La modernità è una brutta cosa se diventa un rifugio
Non offre spunti e non fa solletico
I miei limiti sono evidenti Anche se mi sforzassi a nasconderli riuscireste a vedere la mancanza di
programmazione per realizzarli
Inoltre la presunzione dei miei viaggi è così ostinata da sconfinare verso i
nonsodove per dare credito alla follia del personaggio
Ci risentiamo…
Per solidarietà con le mimose non entrate in un vaso per farvi annusare 8 marzo
Verrà primavera con gli ormoni al galoppo per insegnarci a vivere senza aver studiato alla Bocconi o all’università dei cani sciolti
Le chitarre dei soliti ignoti verniciano gratis la città vuota
Lupi voraci corrono a perdifiato su prati di ceramica e ogni tanto slittano
Il silenzio di Nureyev disegna movimenti oltre la musica per farsi inseguire
Scrosci di immagini sui palazzi
Quando le donne pensano con i seni dimenticate di poter capire a tutti i padri
Il mio amico Luciano tipo su cui non scommetterei un centesimo…
A cosa serve cercare un modo per definire la vita ed assimilarne una copia per dimenticarci di viverla!?
Le manifestazioni palesi di follia sono meno evidenti delle altrettanto palesi dimostrazioni di razionalità perché evitiamo con cura di prenderle in considerazione
Basti pensare alle abitudini che attraverso i secoli ci hanno reso schiavi
dell’imbecillità
Le mie storie ripetute sui cavalli vi avranno ormai stremato Concedetemi soltanto una riflessione fulminea sui cavalieri in volo
Per dimenticare lo stato delle cose le reazioni? per sentirci intelligenti e creativi servono a poco
L’ignavia della modernità cerca rifugi in pensieri che ricalcano stronzate epiche
Le preparazioni del futuro non ubbidiscano alla tristezza insegnata nelle scuole di
pensiero né alla violenza assimilata attraverso la ricerca di personalità dominanti
Sia per tutti la gente di cui ognuno fa parte a concepire il segno del nuovo
Subire il fascino dei coccodrilli è sconcertante e pericoloso soprattutto se aspetti che aprano la bocca
Se incontrate un cane per strada che avanza con lo sguardo dinoccolato senza alcuna definizione di meta accompagnatelo
Una buccia di banana abbandonata che ti fa immaginare sculture avveniristiche aiuta poco la crescita dell’ottimismo
Piano piano scomparirà la vanità dei furbi però non fermarti ad aspettare Aiutali!
C’è qualcuna che non abbiamo mai incontrato che insiste a sorriderci da un sacco di tempo Non è una madonna né la vincitrice di un concorso di bellezza né una pornostar
Insomma… continuiamo a ignorare chi sia per convincerci che ci appartenga
L’acqua ristagna Le rane gracidano
Bambini felici fra i giunchi della palude non ce ne sono eppure il silenzio li
cerca
Il vuoto che ci poggia una mano sulla spalla per aiutarci a restare in piedi!?
L’esasperazione e la tolleranza viaggiano sullo stesso treno verso la stessa destinazione parlando del più e del meno e impolverando lo spazio e il tempo che ad ogni stazione si spazzolano scuotendo la testa
Marzo scalciando gli specchi se ne va per fatti suoi Difficile capire verso dove
L’aria che mugugna e ride fra scrosci e squarci prepara i costumi per il gran ballo
mentre primavera bagnata fradicia si spoglia
Le generazioni si inseguono per vincersi e quando si raggiungono non si sa chi perde
Le menti prolifiche non hanno bisogno del ginecologo
La leggerezza degli uccelli in volo fa dimenticare il lavoro delle ali
Le cicatrici sul corpo delle idee non sono un fotomontaggio però mi devi dire come sei riuscito a fotografarle
Se continui a patteggiare con il mattino spiega bene le tue richieste e sbrigati a dimenticarle
Non buttate via la tristezza come una cosa senza valore Aiutate la felicità a pagarvela
In ogni caso fermatevi ogni tanto a controllare la misura delle vostre incazzature
La latitanza ingiustificata della ragione presuppone colpe che stiamo già pagando
Quando l’aria si elettrizza non abbiate paura a respirarla Ha soltanto qualcosa da dirvi
I cervelli in fuga preda anche loro di un “ignoto palpabile” che li destabilizza e mina i loro propositi riflessivi forse hanno ragione
Le soste per riprendere fiato spesso diventano una trappola
Le stanze della primavera sono senza pareti Ci siamo già dentro insieme alla paura di essere felici alla continua ricerca di muratori introvabili
Pensare che tu sia inattaccabile dalla stupidità è un errore La stupidità è una bestia infida che sa celarsi da maestra per tendere agguati sanguinosi
Realizzare che sei intelligente ti renda ancora più attento perché scivolerai
lentamente verso un compiacimento che non riuscirai a nascondere e nel frattempo sarai diventato stupido
Signora la prego… smetta di sudare per guadagnare la prima fila Quelli che contano sono un po’ più indietro anche se tutti ci chiediamo dove
Se hai voglia di conoscere persone importanti comincia da te Sei in ogni caso l’unico punto di partenza
Si dice che i perdenti abbiano più tempo per pensare Niente di più falso!
I veri perdenti sono quelli che perdono tempo ad acclamarsi
Le facce bellissime dei bambini che ridono poco ci fanno star male e ci scatenano alla ricerca di un alibi
Inghiotto a fatica insulti e bestemmie
Le donne non ci abbandonano mai qualsiasi cosa se ne voglia dire Restano a distanza invasiva anche quando si allontanano con noncuranza
Vedessimo vagine alate inseguite da sparvieri saremmo sicuramente imbecilli
Il vino degli ubriachi è sempre ardimentoso
La merda che vola non scruta l’orizzonte ma il punto su cui andrà a cadere
Infestare il silenzio è remunerativo Accarezzarlo costa
Una bambina all’uscita da scuola che guarda le sue gambe mentre corrono…
… e se fossero le immagini a guardarci?
La profondità di un’impronta dipende sicuramente dal peso di chi la lascia soprattutto se ti resta sullo stomaco
La sporcizia dentro cui nuotiamo ci aveva già imbrattato prima che ci tuffassimo
Sono un tipo pericoloso perché confondo la confusione con la razionalità tanto da non sapere quale sia l’una e quanto conti l’altra
Se emergi solo per renderti conto di quanto ti piaci hai tempo per tornare ad affogare
Affidarsi è giusto se la scuola ha maestri liberi
La democrazia appesa al muro dentro un quadro è una natura morta
Usare le donne che ci usano è facile piacevole e pericoloso Infatti gli oggetti aumentano e le discariche ci sommergeranno
Esorcizzare l’ipocrisia è drammatico se pensi che è molto meno quello che resta
L’amarezza viene fuori da sola senza aprire le porte senza arci sotto e senza sfasciarle Te la ritrovi vicina con un mutismo da serpente colori dolci e movimenti calmi che ti spingono a seguirla lasciando da parte il veleno e… ti senti perso fottuto perché non hai voglia di reagire con le condizioni avversative e quelle ipotetiche rimaste a dormire insieme ai vaffanculo
Una giornata intera a rimestare il mare in cerca di pesci capaci di cantare
Se il caos è premeditato i colpevoli esistono
La dolcezza dura dell’intelligenza non si spaventi nemmeno se le metamorfosi apparissero come induzione alla violenza ripetitiva Una somma di ripetizioni alla fine porta all’instaurazione del caos e l’unica alternativa al caos è l’ordine della creazione e non quello della violenza
Se due leoni si dividono una gazzella senza inseguirla la gazzella non avrà bisogno di fuggire ma sarà preda della depressione
Le favole per i grandi vibrano come quelle per i bambini Seguendo gli stessi percorsi si inerpicano scendono tornano a salire fino ad incontrare la realtà che sbuffa e senza pensare a nascondersi continua ad avanzare verso San Giovanni
1 maggio
Scusami se ho offeso la tua pochezza cercando di scovare la tua intelligenza
Se incontri un limone con la raucedine non pensare che fumi Ha solo taciuto a lungo
Ai fossili occorrono tempi lunghi per manifestare il proprio fascino A molti di noi basta poco per diventare fossili senza fascino
I cavalli con le criniere al vento non sono mai in contraddizione
Cammina Corri Salta e sii felice Ti venisse voglia di volarti sopra diventeresti un servo di te stesso
Vorrei scrivere cazzate chilometriche per fare letture da studioso
Se provi troppo affetto per te stesso corri il rischio di debilitarti
Lo studio accurato che ognuno fa quando vuole capire e insiste a non ricordare che cosa
La moda caratterizza le immagini dei personaggi che la creano e la condiscendenza di quelli che la subiscono
L’efficienza assoluta è proprietà dei semplici
Le spiegazioni esaurienti con cura eccessiva dei particolari nascondono quasi sempre menzogne evidenti
Abbiamo bisogno di caderci addosso per conoscerci meglio piuttosto che alzarci sulla punta dei piedi per vedere dove siamo arrivati
La vita è un miscuglio indefinito da studiare al microscopio Se prima ne sapevi poco dopo ci capirai meno di poco
Alleluia..! Alleluia..!
Comunque caos
Se due fra i miei amici vengono a parlarmi in tempi diversi riversando l’uno sull’altro gli stessi insulti perfidi secchi e devastanti…
Sarebbe tempo di andare per fragole di bosco se fosse piena estate…
I prodotti di nicchia I pensieri di nicchia Le stronzate di nicchia Dimmi che nicchia vuoi e ti dirò chi non sei
Ti ritrovassi perso..!
Lavora e sogna Sogna e lavora
È inutile pensare che non c’hai capito un cazzo!
Rinsavire è il verbo più difficile da decifrare se il presupposto di partenza è la follia
Vi parlo per non annoiarmi Se ci riuscissi lo farei per annoiarci
La noia certe volte è un filo conduttore di corrente
Resto a guardare il mare oltre le colline e al di là delle ultime montagne anche se continuo a ripetermi di smetterla
La magnificazione del paradiso configura un’appartenenza ai “magnifici”
Gli altri che hanno perso l’entusiasmo sufficiente per aderire tentano a volte disperatamente di scovare un modo di vivere accettabile
Gli ultimi a cui piace identificarsi in vari modi ma che rispondono sempre esattamente alla domanda che loro stessi si fanno sono gli dei che anche quando sfoggiano espressioni serafiche sono incazzatissimi perché sanno che devono morire
Il resto è vita
Adoravo ascoltare Mia Martini dopo che aveva smarrito la sua voce perché cantava per cantare
Sognare aiuta a crescere se non genera dipendenza da miti nefasti
La notte guida sempre lo stesso camion stracolmo di luci lasciando che saltino fuori dove meglio credono creando agitazione a non finire maggio
Quando per vincere bastava respirare…
Quando siamo diventati ricercati con taglie da profeti…
Quando ci hanno catturati per insegnarci a vivere…
Quando eravamo veloci a disubbidire…
La Ciociaria sfrontata con se stessa Beneficiata e devastata da quelli che l’hanno usata
La Ciociaria delusa
La Ciociaria offesa
La Ciociaria dura più dura di tutti i duri vestiti a festa con facce alte e sguardi da colonizzatori è la mia terra ed io le appartengo
State lontani
Siete avvisati!
Il senso della misura delinea esattamente il nonsenso della misura oltre cui è possibile andare
Le proposte dell’accettabile sono generalmente inaccettabili
Se quello che stai presagendo è già accaduto è vero?
Se ti viene voglia di chiedere aiuto ascolta prima se c’è qualcuno che lo sta già gridando e corri a dagli una mano
Se pensate che io sia un saggio state prendendo un granchio Resto un pover’uomo fra luci e sballi che finiranno per ridurmi un monotematico devastato
Accanirsi sul proprio io può causare migrazioni… di chi non si sa!
È un vizio fidarsi della gente? Vi lascio la domanda perché la risposta è angosciante in ogni caso!
Non ho mai sognato di essere un protagonista Continuo a sognare di vivere fra protagonisti
Nei rapporti privati ci sono luoghi sconosciuti agli stessi interpreti ed a qualsiasi analisi
Iniziano a crescere i dubbi più che le certezze Mi azzardo a definirlo un evento positivo
La felicità che i soldi danno è tangibile reale Causa elettrizzazione dei peli ed erezione della personalità oltre che la consapevolezza di una meta raggiunta dopo aver lottato tenacemente ed aver pensato solo una… forse due volte di averlo fatto per diventare un servo
I maestri stupidi mi fanno incazzare
La ricerca della propria personalità attraverso stereotipi consolidati diventa una dichiarazione della propria nullità
L’evidenza dei fiori si manifesta nei colori senza vizi di forma e compiacimenti ostinati
I tentativi prostrati portano a conseguenze dure
Le ombre si chiedono a chi appartengono e da che parte andare solo quando tira vento
L’esasperazione del cielo nessuno riesce a vederla
La complicità in ogni situazione contribuisce alla maturazione di frutta esotica specialmente se coltivata in alta montagna
Lo spirito delirante del sociale da input al pianto amaro
Le alchimie della monocrazia
La saggezza del silenzio ripercuote echi millesimali di risate cosmiche
Le cure dimagranti con la buccia di pomodoro fresco intristiscono i campi
Una risata a vapore scardina le porte della ragionevolezza
La televisione incazzata per mancanza di autostima si masturba in pubblico
La luce entra in crisi esistenziale ma rimane accesa bestemmiando in etrusco per non farsi capire mentre piove
Il biglietto per la luna ha scordato la destinazione e intanto piove
I vaffanculo fra i cespugli si convincono che sei fuori strada e smettono di seguirti sotto la pioggia
Sett’otto attrici di successo con i capelli lunghi si fanno lo shampoo sotto un albero che gocciola assai
Sul pavimento vicino al frigorifero una farfalla con un bambino cinese disegnato sulle ali forse dorme e fuori piove 22 maggio
La stupidità di molti fra gli adulti ha caratterizzazioni nate da interpretazioni vissute nell’infanzia dentro un film diretto da registi autocrati
Nei periodi oscuri può accadere che gli occhi prendano il posto del cervello e le immagini se ne compiacciono facendosi apprezzare per la vitalità dei colori e l’immutabile ottimismo dei riverberi
L’economia è una scienza che dovrebbe rifiutare gli studiosi eccitati e i risolutori categorici per raggiungere un equilibrio di contenuti che continua a latitare grazie al mezzo di fuga di cui studiosi e risolutori si impadroniscono Il denaro diventa così la motivazione per escludersi dalla città… un ostracismo autodecretato ed insano di eletti che si escludono dal sociale per diventarne i padroni
Se rivendichi il diritto a pensare hai già dato via il culo
Il silenzio del catamarano sulla collina non ti deprima più di quanto tu deprimi il vento
Può darsi che andare lontano sia come spolverare il posto dove vivi
Le ginestre fiorite lungo la superstrada fanno caciara per farsi guardare
… e piove senza problematiche assillanti
I forse non hanno dubbi mentre disegnano certezze
Se gli eletti continuano ad accamparsi sui pensieri della gente e la gente continua ad aiutarli a montare le tende…
Agli stronzi di primavera nascono foglie fra i capelli e si diffondono dove più dove meno su tutto il corpo tanto che prima pensano di essere diventati fauni poi all’improvviso sussultano riconoscendosi stronzi mitologici
Se vivi incollato a te stesso per farti guardare sei uno scandalo
Se hai messo qualcosa da parte stai tranquillo nessuno riuscirà a rubartela
Se la libertà si comprasse l’avresti già venduta
La diagnosi sulla politica non ha bisogno di studiare i sintomi per una valutazione già accertata dagli stessi interpreti della politica
Certe volte le istigazioni vanno raccolte e gettate non troppo vicino a una fratta per pisciarci sopra senza bagnare i rovi
Il sarcasmo malamente celato o malamente manifesto a chi appartiene?
Se pensate che il masochismo sia cosa che mi compete…
Sarebbe ora che ci inchinassimo di fronte a noi stessi per trovarne la ragione…
Se sei riuscito a vedere un’aquila sudata…
“Quelli che non” sono i migliori anche se in pochi capiscono perché e si rifiutano di raccontarlo in giro
Il potere ha tre occhi Uno per guardarsi
L’altro per guardare
E il terzo…
Ieri è piovuto così tanto così forte e così a lungo da convincere tutti gli uomini
della città ad uscire sul balcone per esaudire il loro desiderio più segreto senza essere scoperti mentre lo tiravano fuori per sentirsi liberi di fare concorrenza alla pioggia 12 giugno
La tranquillità di questo mattino lucidato da operaie notturne…
Avessimo già distrutto buona parte della speranza ci resti almeno il merito di aver piantato alberi ed il coraggio per vederli crescere
Il silenzio in delirio ascoltalo prima che tu decida di far rumore
Se impazzire significa oltreare i limiti cosa vorrà dire non trovarli?
Gli imbarchi nei periodi difficili della nostra vita coincidono sempre con tempeste che spazzano le coste
Lo sgomento che ci rende idioti ha una meta precisa: la vittoria!
Prima o poi…
La città annusa il sole I tuoi occhi rifrangono luce
L’estate è un arco teso
Lo sciopero delle frecce è discutibile
Smettila di godere a profanare!
Molto probabilmente cadranno fatti di origine accertata e li dovremo raccogliere per consolarli
Intanto gli infermieri in peregrinazione nella prateria con il cinturone ricolmo di armi improprie hanno finalmente raggiunto la meta! Schierati in posizione da siringheros di fronte a culi nudi incontrati a caso li usano come bersaglio mentre i dottori prudentemente seduti su tribune improvvisate fanno un tifo infernale
L’escalation degli stupidi è cosa buona che potrebbe diventare giusta qualora i protagonisti si rendessero conto della propria condizione
Lontano… Lontano… Lontano… Dove cazzo vorresti arrivare per sentirti vicino?
Ignorate i fantasmi con gli occhiali da sole che vengono a parlarvi
L’anaconda che avanza inghiottendo i campi e gli spazi non riesce più a vedersi la coda e pensa che sia fuggita ma non si ferma a controllare se è vero
Le tracce di altri animali di aggio sono scomparse
Alba
La luce vergineterna
Mattino
Le farneticazioni estive Fiori sui campi
Tardo pomeriggio
Le carezze disfatte
Notte
In ferie
La lotta accanita fra i salti di un gatto e il volo di una farfalla non riuscirai a fotografarla
L’ermetismo dei limoni è solare
Quando e perché i cavalli sono pragmatici?
I cani e i gatti che studiano insieme complotti contro l’homo erectus…
Ne ano troppe di tigri al guinzaglio
Gli uccelli sbronzi cos’hanno bevuto?
Le rondini che tessono tele nel cielo…
I ragni hanno perso la stima verso se stessi
Il vecchio sogno delle carriole volanti continua a deprimere i manovali
Il tempo porta sempre il grano al mulino ma don Chisciotte ha frantumato le pale
Ronzinante e Sancho Panza seduti l’uno di fronte all’altro si guardano negli occhi intensamente e a lungo
Mia moglie continua a perdere stima verso la mia testa e ha smesso di chiedersi perché
L’ilarità del nonsenso ha qualcosa di eroico sulle vostre facce
“In ogni caso” è una sintesi dura
I fogli sbiancano sempre di più www.interrogativo.it
Il riciclaggio del privato zampilla rabbia cercando un sound moderno
ohi… ohi… ohi… canta una lucertola al sole
Le pause irrilevanti delle chiacchiere evocano lo sdegno di Buster Keaton
Le donne di ieri parlano con le donne di domani
Le donne di oggi sono occupate
Scandalizzando scandali si scandalizzò e si ritirò in meditazione ma fu cacciato via da eremiti scandalizzati Allora si erse maestoso e disse: <<Sono lo scandalo >>
L’occidente stremato dalla storia… Preda di una decadenza lasciva di forme e contenuti che ha trasformato gli interpreti delle sue idee in faccendieri equivoci…
Bambini con gli sguardi elettrici Vecchi con il silenzio tatuato fra le rughe
Sono loro i maestri!
La mobilità della sedia su cui sei seduta traumatizza ogni confine
Vincere o perdere sono ipotesi Vivere è il teorema
L’inizio di ogni cosa verte su un filo che nessuno ha teso
Se ti viene voglia di pensare per raccontarlo in giro assicurati che nessuno abbia voglia di sentirlo e dirai il vero
Tirattittattiratà rattittatittattiratà tira tira titta ratira tira rattitta tiratà tira tira tira tira rattattì rattiratà… V sinfonia Beethoven
La tristezza con l’alito cattivo è una bestia di nuova generazione
Se la tua condizione sociale ti plagia fino a farti pensare di essere una condizione sociale sei uno stronzo
Quando strappo i fogli la mia mano è violenta e felice
Probabilmente folle…
… tornando alla merda di cui parliamo spesso e proiettandola su luoghi situazioni e contenuti nessuno dimentichi che siamo tutti “portatori di merda” e che è disdicevole usarla per giocare a pallavolo
Se mediti una fotografia la scatterai in ritardo
Vado davanti allo specchio
Capisco poco cosa ci sia da vedere ma è l’unico modo per guardarmi negli occhi
Quante cose puoi fare con i soldi..! Tutto di niente
Niente di tutto
Eccetera
So che non è una colpa ma me la sento addosso questa voglia di prendermi a calci e restare a chiedermi perché continuo a crederci
Pagate i lavoratori prima con il rispetto e subito dopo con il denaro
Se il contraddittorio scatena rigurgiti acidi abbiamo sbagliato tutto
Che nessuno venga a parlarmi di protagonisti e comparse di registi illuminati e di spettatori depressi Questa non è una commedia né un dramma né una farsa
Il teatro è chiuso
Quando piove d’estate i carcerati escono a bagnarsi e tutti i gatti si guardano negli occhi I bambini crescono
Faccio fatica a scrivere quando scrivo di cose confusamente perfide In ogni caso intuisco una premeditazione d’innocenza che si staglia in alto come un dio che assolve e fa pensare che la colpa è di altri lontani e indefiniti quasi di un altro pianeta
L’intelligenza è un bene non soggetto ad esproprio ma l’induzione a cederla in gestione provvisoria è sufficiente a renderci sciocchi
Ci sono anche i neuroni che non usano i profilattici ma questo implica pensieri e comportamenti troppo coinvolgenti e impegnativi per lo stato della ragione
La pioggia non ha paura di cadere anche se a volte scende cauta
La gentilezza del basilico è riservata a tutti
Le cicale a lungo andare saranno costrette a riflettere ma forse sarà possibile che lo facciano cantando
Il sole non sa ghignare
Se sali in piazza e porti con te una sedia non sederti sulla tua mente
I quadri dipinti con furore non traumatizzano i colori
Un ciuffo d’erba emerso dal cemento non chiede venerazione
Se ti avviti sulla notte rischierai di diventare una lampadina
I limoni ogni tanto ridono anche se non ci sono le prove
I gatti per sbarazzarsi dei sogni mangiano insetti invano
I pazzi hanno sguardi lunghi e sottili su cui camminano in equilibrio precario e per quanto si possa credere che non sia vero non riescono a cadere
Il cielo allontana ipotesi deliranti e conferma l’azzurro
Pensavo che l’estate ti avesse abbandonata dentro casa Poi l’ho vista quando è venuta a cercarti e siete rimaste a parlare
La tregua dell’alba sui campi
Nel cielo rumore di luce
Nonostante la mente rancorosa riusciamo a intuire la felicità
Cosa pensi significhi fuggire?
Agosto libero da ingiunzioni di pagamento dell’afa…
Fiori bianchi di carote selvatiche Nevicate estive
I limoni commossi… perché???
L’assoluzione più dissacrante e dissennata viene dall’affermazione “siamo tutti uguali” quando alla fine di ogni discorso esaminando qualsiasi avvenimento sentiamo il bisogno di giustificare il nostro comportamento
Non spezzo lance a favore di… Sono un cinico
Spezzo lance
Siano benedetti i porci quando tacciono e si pensano addosso per essere d’esempio Benedetti quando grugniscono riconoscendosi e vogliono che si sappia in giro che hanno una bella voce
Benedetti quando intristiscono perché si capisca che abbiamo bisogno di farli ridere
Benedetti quando ci consigliano di continuare a non piacerci
Maledetti per aver gettato nel pozzo le chiavi del teatro
Ho guardato i tuoi occhi fino in fondo ed oltre perché non c’era un fondo
Agosto è un film già visto da tutte le menti abbronzate Le altre lo stanno girando
Quando mi penso non penso Circondato dai vaffanculo mi difendo a testate e riesco a trovare un varco ma resto a pensarmi
Aveste la possibilità di vedermi girate lo sguardo verso dove volete purché sia un’altra parte
Non ho consigli da darvi
Mi cancello con frequenze sempre più ravvicinate Basterà procurarmi elastici?
Se le favole ci aggredissero saremmo costretti a diventare cattivi
La liberalizzazione dell’ipocrisia miete vittime innocenti
Diventerò noioso fino ad esasperarvi ma questo non mi spaventa
Non vi chiedo perdono per il vizio dei miei giudizi e non perdono il vizio dei vostri Cosa ce ne verrebbe?
Il più e il meno che eggiano tenendosi per mano quando si fermano a guardarsi negli occhi hanno un senso di rivalsa individuale e si maltrattano con cattiveria
Non è una questione di creazione di maturazione di putrefazione… È un fatto!
La nausea girata e rigirata mentre ci guardiamo negli specchi in fuga per rispetto verso se stessi è il fatto!!
Non dimenticate mai di fare le cose che non vale la pena fare
L’urlo rinchiuso dentro suoni geometricamente segnati è già evaso Le guardie che giocavano a carte non l’hanno sentito
Nessuno l’ha visto in giro
Sta crescendo da solo
Rimango a credere che tutte le bestie pensino prima di rinunciarci per autodifesa
La bellezza dell’ordine e l’ordine della bellezza hanno interpreti brutti e narcisisti
Stare insieme sarebbe vantaggioso per tutti soprattutto di notte per difenderci dalle bande dei sogni mutanti
Le prevalenze arbitrarie malate di sudditanza al proprio potere si rendano conto di rappresentare l’infimo!
È impossibile vedersi in tutte le posizioni Dessimo l’incarico ad un fotografo penso che l’immagine migliore scatenerebbe la nostra disapprovazione verso chi la possiede
28 agosto
I fichi hanno perso sapore dopo i temporali violenti di fine agosto L’erba sui campi è nuova
Il colore aggredisce la mente
La notte che rincorre i fantasmi fino a superarli non si ferma ad aspettare
Il genere umano seduto sul progresso sperando che avanzi…
… e ci resta sempre troppo da dire troppo da tacere Troppo già fatto troppo da fare
Il vuoto ci angoscia
L’angoscia ci sfama
La mia gatta si è stesa sui quaderni Pensavo volesse leggerli…
Tu però comunque anche quando perché ovunque mentre irrimediabilmente forse sicuramente quasi sempre storicamente dopo
Quasi sicuramente tanti in pochi qualcuno Forse al contrario
Mi irrita la supponenza degli acculturati quando si estraniano per rispettarsi
È necessario prosciugare il pozzo o diventare sommozzatori per cercare le chiavi nascoste fra la melma giù in fondo ma forse è una trappola pensare che il teatro sia chiuso e che servano chiavi per aprire le porte perché siamo noi la commedia il dramma la farsa
Se ognuno di noi avesse il potere di manipolare il ato per cambiare il futuro il presente scomparirebbe
La pace non è un mito I miti non si vivono
I fantasmi ci inseguono con caparbietà assoluta
Non ci resta che uccidere la rassegnazione e la rabbia Per rompere la gabbia
Tutte le terre hanno grandi popoli Grandi per coerenza per la forza delle radici e per la vitalità dei rinnovamenti Anche la terra abbandonata fra le mani degli avidi ha un grande popolo che freme!?
Sui prati delle nuove generazioni l’erba è più veloce
… e se testimoniassi di aver visto un limone che rideva voi mi credereste?
L’alba è il posto giusto dove fermarci ad aspettare che i qualcuno per fargli domande impossibili ammesso che si fermi ad ascoltarci
Se l’infinito fosse un campo da seminare..?
Siamo riusciti a fare del denaro l’abito per ogni circostanza oltre che la testimonianza che ci scagiona da qualsiasi colpa
Il malumore dopo lunghi e faticosi viaggi si è emancipato
Seduto giù alla stazione aspetta che parta un treno per guardarlo mentre si allontana verso paesi ignobili
Piove sui fili scoperti dei rifugi antistress Nessuno teme di prendere la scossa
Non c’è corrente
I disperati hanno intuizioni geniali difficilissime da capire se non sei disperato
Il mistero è un armadio che apriamo ogni giorno per nascondere l’evidenza
Certamente nessuno va in giro a dirlo che siamo stati figli per diventare padri e costruire la città nuova Certamente tutti accarezzando le idee le abbiamo affidate ai custodi della memoria! anche se non riusciamo ancora a capire chi siano i custodi della memoria
Altri figli verranno per diventare padri…
C’è sempre una donna che lucida la notte fra i vicoli dei quartieri popolari
Vorrei definirmi per definire
C’è una cosa che mi dissuade e mi aiuta a non farlo
I percussionisti non sono schizofrenici
I violinisti sognano note in fuga per catturarle
I pianisti che vanno al mare traboccano
eracci in tenuta da lavoro girano sulla strada che si sente coinvolta e inizia a girare per solidarietà
Se attraversi la strada a un gatto nero non stupirti se ti guarda con degnazione
Gli “ideatori” della recessione non sono ingegneri non hanno mani da muratori né bestemmie da manovali e quando pensano mandano cattivo odore
Tritando tiritere tonni tristi tentano tuffi trionfali Troppe telline tacciono
Quagliando quaglie qualcuno quaglia
Le abluzioni con acqua di mare comprata nei supermercati non aiutano a farci
crescere le pinne però fanno ridere i pesci
La forza delle nostre idee che abbastanza spesso coinvolge gli animali non riesce ancora a convincerli ad applaudire
La calma accomodata su poltrone serafiche ha istinti inconsulti e distruttivi
I limoni dissentono
I “che cazzo dici” che mi perseguitano raramente si fermano a riflettere
Se te ne vai in cerca della bacchetta magica assicurati prima che non abbia un grilletto
Quando sei incazzato nero pianta un albero Non bastasse piantane un altro
Non cambiasse niente piantane ancora uno
Se la rabbia diventasse cronica continua a scavare buche e a piantare alberi
Crescerà una foresta però ogni tanto riposati
Le generazioni che si susseguono non stanno correndo una staffetta Non c’è aggio del testimone né pubblico in delirio
I sogni coltivati senza concimazioni intensive sono biologici
La speranza non so che colore abbia So che continua a verniciare i muri
Dissennato per scelta decise di plagiarsi ed ancora è felice
I guai che ti regalano fanno nascere sorrisi che appartengono ad altri a cui puoi chiedere risarcimento
Le ragazze che crescono hanno sguardi già cresciuti che le precedono
Il silenzio ammucolito non usa fazzoletti
La stratificazione degli imbecilli causa deficit
Tieni la testa alta di fronte a te stesso Le origini non rubano spazio alla tua mente e le conquiste non hanno bisogno di
mordere né perdono sangue se le liberi fra la gente libera
Riuscissimo a scoparci la regina resteremmo delusi ricordando di averlo già fatto Chi non si è scopata la regina!?
Sono le tre del mattino Piove come non ho mai visto né sentito
Tuona e lampa con un vigore da elefante impazzito
Mi guardo ancora ragazzo mentre danzo nudo e senza premeditazione sull’aia davanti casa e sotto il cielo infuriato
Rivedo mia madre che apre la finestra e mi grida: <
> Sono le quattro ate e la pioggia è diventata leggera
L’elefante è rinsavito o forse è scappato
A sud est bagliori lontani
30 settembre
L’andazzo (brutta parola)… l’andazzo delle cose deforma la felicità La trasforma in una vecchia immagine impolverata che ci segue come un cane stanco ridotto ad abbaiare soltanto per farci sapere che siamo stupidi
Chi risolve un teorema iniziando dalla soluzione?
Se stai facendo un giro della madonna per convincerti che sei un coglione finiscila… calmati! Già lo sapevi
La crescita e l’emancipazione della delinquenza giovanile sono un debito che lo stato ha contratto e che tutti pagheremo Come dire… la giustificazione per un’assenza che ha coinvolto anche noi ma che denuncia apertamente la partecipazione ambigua dello stato
La disoccupazione è una fabbrica I profitti a chi vanno?
Ullallaullallà ulla la là…
Raccontiamoci di noi senza seguire le tracce che abbiamo lasciato sulla città
Anche gli imbecilli hanno un dharma
Volessimo lavarci le idee dentro i torrenti come facevano le nostre madri con la gramigna dovremmo prima disintossicare i torrenti
Il barattolo è in bilico e lo zucchero cade Chi è quello stronzo con la bocca spalancata che ci sta sotto chi sostiene il barattolo e perché continuiamo a riempirlo?
Benvenuta allegria!!! È una contestazione violenta camminare con gli occhi che sbrilluccicano e i sorrisi che saltellano incontrandosi a mezz’aria per scrivere canzoni e farcele cantare
Le canzoni si cantano mica sono mugugni da incollare sui muri!
Non sanno strisciare e non volano via
Ti entrano in testa e ti aiutano a venirne fuori per incontrare la gente
La gente è la gente..!
Arruffona e ordinata pazza e sensata cruda e gentile madre e figlia nessuno sa di chi peccatrice e verginemMaria
La gente di tutti la gente con nessuno la gente che si appartiene
Magnifica gente la gente!
Piove ancora e pioverà per sempre Il sole brilla e lo farà per sempre
Questo ci è dato sapere
I “per sempre” ne sanno di più ma se ne fottono
A questo punto… come dire a questo tempo questo spazio questa luce A questa solitudine feroce
A queste cose arrampicate dentro l’aria senza chiedersi un motivo per appartenere al mondo
Per convincerti che in fondo non occorre farsi male
Fare pacchi con le idee per spedirli in ospedale
È l’inizio di una canzone che ho scritto tanti anni fa e di cui non ricordo il resto La solitudine è una presenza che ci accompagna e non pretende mai una paga
Le analisi più accurate sui percorsi del genere umano si fermano di fronte all’immaginazione quando straripa da ogni concetto sensato o insensato che sia Ogni ricerca si trasforma in tentativo d’imitazione con una sola possibilità di fuggire da questa condizione: diventare un’immagine!
La fisicità di un’idea non è la realizzazione della stessa Sapere di appartenere ad una metamorfosi e impegnarsi a farle violenza per interromperla è un’involuzione innaturale che caratterizza ogni progresso
A creare la tristezza concorrono varie felicità incontrandosi per caso
La partecipazione arbitraria al lavoro delle farfalle dà risultati inaspettati
Nelle follie sociali abitano e prolificano individualità di una semplicità geniale
La progettazione dei miracoli appartiene ai peccatori
I professori chissà perché…
Gli alunni chissà quando
Le grida gioiose dei servi sono quotate in borsa
Il silenzio dei padroni ha bisogno di ascoltare
Vorrei che tutti i persuasori occulti? e tutte le madonne che li accompagnano sudassero nei campi senza avere tempo per stancarsi fino a stramazzare a terra esausti
Intanto piove ed anche i cani si guardano negli occhi I bambini crescono sempre
I carcerati non rientrano
Se provi ad insegnare bestemmie ai lombrichi resterai deluso
Quando anche gli stati d’animo sono contraffatti e non li sentiamo più veramente nostri non dimentichiamo che hanno già iniziato ad allontanarsi non così tanto tempo fa e adesso stiamo solo cercando di rendere evidente che siamo stati massificati
Reagire ad una condizione è lo stesso che assecondarla se si usano gli stessi metodi che hanno usato quelli che ce l’hanno imposta
Il mare così piccolo da immaginare con le onde che non sorano i bordi di un secchio?!
La mente avida
Le ferite dell’allegria sono interlocutrici attendibili
L’universo di quelli comunemente ritenuti “fuori testa” ha un fascino che destabilizza e ci rende aspiranti “fuori testa”
La verità che scodinzola ha un prezzo
Le novità riesumate ci danno poca gloria
Quando i leoni starnazzano non pensare ad animali mitici
Il vero e il contrario della menzogna sono differenti
Se la confusione è gravida lasciala riposare Se la gravidanza fosse isterica preoccupati
La tristezza che cerca il meglio di se stessa ha già perso le coordinate
I sogni concreti sono i più aleatori
Certe volte mi viene da piangere e succede che lo faccia lasciando vedere sono l’ultima mutazione in cui le lacrime si sono trasformate in un sorriso che mi graffia la faccia
Le donne al lavoro hanno una forza ed un carisma che siamo costretti a riconoscere nonostante lo scetticismo invadente
Evitate di portare la vostra stanchezza dall’estetista perché la renda fascinosa
Cantate se non volete che qualche stronzo vi canti
Le vagine avvolgenti…
In realtà l’universo femminile è così vasto…
Lo spazio fra il credere e il non credere è il più frequentato
La storia è un barattolo vuoto che rinchiude il genere umano
Qualcuno prova a venirne fuori per non soffocare ed altri lo seguono per farsi seguire ma alla fine non manca nessuno dentro il barattolo vuoto
Gli angeli e i diavoli reduci da infinite canzoni…
Scavare il cielo non causa frane
Gli occhi di Picasso torturavano la noia
Ascolta gli alberi prima di sceglierne uno per impiccarti e cambierai idea
Dobbiamo urlare! Per non sentirci reduci…
Per allontanare la rabbia della paura e del coraggio
Dobbiamo urlare perché ne abbiamo voglia
Perché ci apparteniamo e nessuno ha il diritto di regalarci un urlo!
alla gente
È duro sapere che la fine di un salto non è una caduta Continua a saltare
L’autunno corre da solo Ha già cacciato via allenatori e pubblico acclamante
Gli schemi per raggiungere la felicità sono una truffa già tracciata
Le ambizioni trascendentali sono una fesseria
Abbiamo bisogno dei miti per sfamarci Il pane è solo una conseguenza per chi ce l’ha
Rovistando con cura nelle menti degli altri troviamo sempre il peggio così… per caso!
La supremazia progredisce… Grazie a chi non si sa!
In ogni caso vincitori e perdenti hanno un ruolo importante e sembrano felici della loro collaborazione
La cultura del sospetto non c’entra niente con Cappuccetto Rosso però sembra una favola
Litigo sempre con le tessere del collage quando pretendono un nuovo posto da occupare ed io ne scelgo un altro ancora più improbabile La razionalità che alla fine si impone ci persuade a rivedere tutto però la guardiamo ostili mentre smontiamo il cielo
L’universo è di una semplicità sconcertante Inutile pensare che qualcuno di noi abbia partecipato alla progettazione
La danza che libera i movimenti di chi la interpreta fa nascere la musica
Quanti Nelson Mandela dovranno nascere ancora per insegnare a tutti che un arcobaleno è felice?
Devo smetterla con le persecuzioni verso Luciano quando all’improvviso inizia a saltare e mi sento costretto ad imitarlo senza riuscire a capire se sono il persecutore o sto diventando il perseguitato
Le fantasie che ci usano non ci appartengono
Le menti flaccide sono serpenti statici
I desideri nascosti di molti… non dico di tutti perché scatenerei le proteste dei santi sono una guerriglia inidentificata ed inidentificabile
La tenacia che medita vittoria è fredda Un sorriso tenace ha già vinto
La bramosia dei ricorsi storici..?
Provassimo ad abbandonare il desiderio di farci male ci sentiremmo soli
Non ti venga il sospetto che la libertà ti segue perché sei bella
È arrivato l’inverno a gelare il silenzio perché non vada a male
Le ore escono da casa sempre una alla volta alla ricerca frenetica di un fidanzato
Un diritto non diventerà mai un privilegio e nessuno riuscirà a comprarlo con il denaro
Nascono sempre i cavoli a merenda
Potremmo andarcene in giro sulle perturbazioni atmosferiche per chiedere al tempo cosa ne pensa di tutto ma forse non è il momento opportuno
Ognuno ha qualcosa da ostentare che usa per staccarsi dall’io sociale e caricare il proprio istinto di sopraffazione quando è vittima di scivolate che pensa siano inarrestabili
La compostezza dei vaffanculo che di tanto in tanto vengono a farmi visita
Lavorassimo tutti al circo i clown scomparirebbero
L’entusiasmo rinchiuso nei cassetti bussa continuamente per farsi aprire e quando lo facciamo fugge via da solo
Le leggende inventate dai cretini non sono mai cretine a meno che gli autori non siano malati di supponenza
Una delle cose più idiote che abbia mai ascoltato è l’augurio di buona fortuna che parecchi uomini si scambiano prima di avvicinarsi alle donne
La felicità che ti fa dimenticare tutto il resto se la guardi bene ha gli abiti bagnati di sudore
La notte di capodanno si vive prima e dopo
Durante… ognuno è impegnato a pagare i suoi debiti con l’allegria
Fra tutti gli alberi il cielo è il più strano con i rami che non finiscono mai
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