Fenomeni Facebookiani 5k1zx

Angela Giulietti

Fenomeni facebookiani

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Table of contents

Introduzione Capitolo 1 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6 Capitolo 7 Capitolo 8 Capitolo 9 Capitolo 10 Capitolo 11

Introduzione

Nessun mass media e nessun social è un nemico. Dipende solo ed esclusivamente dell'uso che se ne fa. Facebook non è un'eccezione. Quando lo conobbi, nel lontano 2009, fu una grande scoperta. Tramite Facebook potevo ritrovare amici perduti, restare in contatto con persone che abitavano lontano, mettere le mie foto e chiacchierare a costo zero con gente di ogni tipo. Per me, che sono una "mercuriana" e quindi di natura predisposta al dialogo, fu una vera e propria rivelazione! Io personalmente devo ringraziare Facebook per avermi permesso di incontrare o ritrovare amici che si sono rivelati preziosi. Grazie a Facebook ho fatto conoscere il mio micio, ho trovato chi mi aiuta nel gestire la mia colonia felina, ho scoperto lettori apionati dei miei libri, ho ricucito rapporti con chi non vedevo da anni. Ho anche avuto modo di postare le mie foto più vecchie, scannerizzate e riportate alla luce, Ovviamente, ho scelto una privacy molto "stretta" e col tempo ho imparato a gestire i contatti, mantenendo solo quelli che realmente mi interessavano. Facebook non è la vita, è una parte della vita. Nel mio caso, se conosco qualcuno interessante e vive nella mia città, parto da Facebook per poi frequentarlo anche fuori. E' un luogo di incontro virtuale, dove si scambiano opinioni e immagini. Non risolve i problemi del mondo, non è la Bibbia e non dice sempre verità, e questo è colpa degli utenti, NON di Facebook. Ne parleremo diffusamente. Chi si iscrive a Facebook deve decidere come utilizzarlo, esattamente come si fa nella vita. Si decide se essere selettivi o amici di tutti, riservati o estroversi, costanti o occasionali. E' sempre l'individuo che è, alla fine, causa del proprio bene o del proprio male. Come per l'automobile, il telefono, la tv e il computer. I mezzi ci sono, e li si può utilizzare in modo scriteriato o in modo intelligente. In questo libro eremo in rassegna i vari prototipi di utenti del social più famoso, cercando di strappare anche qualche sorriso. Li ho raccolti in questi 6 anni, tra i post miei e quelli degli amici. E' una piccola enciclopedia di varia

umanità, che spero sarà istruttiva e divertente.

Capitolo 1

Aprirsi sconsideratamente a tutti

E' esattamente come nella vita: se fai sapere tutto di te a tutti non ti devi stupire se qualcuno usa in modo inappropriato le tue informazioni o le tue foto. Ci sono quelli che accettano le richieste di amicizia di chiunque. E' una questione di probabilità: più amici hai, più è facile che ti aggiungano a gruppi, ti tagghino, ti invitino a giochi di cui non ti frega nulla, ti riempiano la bacheca di link di ogni tipo. Poi, magari, tu gli mandi una cosa importante e loro ti rispondono quasi tra le lacrime: "Scusami, sto impazzendo, ho 200 notifiche" Di Tizio Caius, magari. Allora tu gli chiedi: "Chi è Tizio Caius?" "Oh non lo so, mi ha chiesto l'amicizia!" Lo hanno da anni, manco sanno chi sia, e vede cosa fanno, dove vanno, ha accesso alle foto dei figli, sa quando si fidanzano e quando si lasciano...e poi li senti sbraitare: "Oh ma da quando c'è Facebook non ho più privacy!" Già...chissà come mai? Io, che ho pochissimi e selezionati amici, ho attivato ogni possibile "muro" contro l'invasione della privacy e il tag selvaggio: controllo dei tag, blocco di alcune persone per inviti a eventi o giochi...in questo modo ho semplificato la mia permanenza sul social, che diventa un'esperienza divertente e piacevole.

Ovviamente, se hai 5000 contatti, è un po' difficile controllarli tutti! Poi ci sono quelli che spiegano: "Più amici hai più la tua attività professionale ottiene pubblicità!" Sbagliato! Per far conoscere la propria ditta, pubblicizzarsi come artista o professionista in qualunque settore, esiste la possibilità di crearsi una PAGINA. Esempio: Tizio è un bravissimo pittore, e apre la pagina "Tizio arte". In questo modo potrà avere un numero illimitato di fans, e nessuno di loro vedrà altro che i dipinti. Niente matrimonio di Tizio, divorzio, nascita del figlio, lite con gli amici, vacanze, e "menate" varie! E' anche un modo per tutelarsi, perché se mi piace il quadro di Tizio e poi scopro che ha idee politiche opposte alle mie, ascolta un cantante che detesto o non mi piace come parla di sé, poi ci sta che il quadro io non lo compri!

Una mia ex amica, che chiamerò Y., era solita pubblicare immagini molto sexy, in cui posava davanti alla fotocamera del compagno con minigonne vertiginose in pose ammiccanti. Y accettava l'amicizia di chiunque gliela chiedesse, così un bel giorno trovò le sue foto su un sito di incontri, dove una sedicente rimorchiaboys le usava per farsi credere attraente e sensuale. Dramma che nemmeno lo Shakespeare più disperato: "Oh Dio! Mi ha preso le foto e si spaccia per me!" E cosa ti aspettavi? E che ne sai chi te le ha prese, se dei 5000 amici che hai ne conosci 38??? E lì parte il piantino "Ecco, io mi fido della gente e c'è sempre chi se ne approfitta"....già, che scoperta eh? Ma non mi dire! Le persone si accorgono che uno è fiducioso e disponibile e diventano opportuniste! Incredibile quasi quanto l'arraffare noccioline gratis durante l'aperitivo... Poi c'è la parte seria e pericolosa dell'essere amici di tutti su Facebook. Ed è quella delle foto dei figli minorenni. Non solo c'è chi ha 5000 persone sconosciute che vi possono accedere, ma addirittura c'è qualche "genio" che le imposta come "pubbliche", visibili anche da chi non è tra gli amici. Ma dico: si rendono conto a quale rischio espongono il bambino? I pedofili sono sempre in agguato, pronti, anche loro, ad approfittare dell'ignoranza altrui per salvare, e utilizzare in maniera a dir poco schifosa, le immagini del ragazzino o della

ragazzina al mare, o in piscina, o fuori dalla scuola. Magari, grazie alla localizzazione, arrivando a scoprire che scuola frequenta e a che corsi extra lezioni partecipa... E' un invito a questi personaggi, messo on line senza precauzioni. E le vittime, come sempre, sono i poveri bambini, che non sanno che rischiano di finire nella raccolta personale di un pedofilo perché "Mamma ci tiene tanto a far vedere che sai nuotare e se ne sbatte altamente di proteggere la tua privacy!"

Quando si entra al solito bar per il solito cappuccino, c'è chi parla della partita del giorno prima, del tempo, di un telefilm e chi scambia il barista per il compagno delle medie, il miglior confidente, e si mette a raccontare i problemi che ha con la moglie, con il lavoro, che progetti e che speranze ha. Ora, a parte che il barista è una persona con i cavoli suoi e se anche per gentilezza dà relazione al cliente in realtà non gliene può fregare di meno, ecco, Facebook è come questo bar. Se condividi cose personali, stati d'animo, paure e opinioni, accertati che lo stai facendo con amici, familiari, colleghi o al massimo vicini di casa, che ti conoscono e possono capirti. Non fare il rompipalle al bar! Non è mai Facebook che invade la tua privacy. Al massimo, scova i tuoi interessi e ti propone offerte, pagine e gruppi a cui TU puoi scegliere se aderire o meno. La scelta spetta sempre all'utente: se usa il cervello, non avrà problemi sul social network. E' inutile, e diciamola tutta, anche un po' patetico, leggere status di questo tipo: "Uff, fb è diventato antipatico e invadente!" Di cosa stiamo parlando? Facebook NON E' una persona, è meglio ricordarselo! Se ci si trova 200 notifiche, si viene sbattuti in gruppi politici, religiosi, spinti, estremisti, se le foto dei figli finiscono on line in tutto il mondo, se la tua faccia viene utilizzata per profili falsi, se Tizio Caius ti segnala, ti fa stalking, ti stressa, non è stato Facebook a dare il via. Perché con un amico vero, che conosci realmente, parli e fai capire cosa non ti piace, e alla fine non ti darà fastidio. Con 5000 Tizio Caius, vai a spiegare chi sei, cosa vuoi e cosa ti irrita...buona fortuna!

Qualunque uso si voglia fare di Facebook è bene conoscerne tutti gli aspetti, basta andare su impostazioni e decidere cosa gli altri possono vedere, chi può

pubblicare sulla tua bacheca, quale privacy mettere agli album (se ci sono minori non rendeteli MAI pubblici!) eccetera eccetera... Come premesso all'inizio, è come tutte le altre cose. Ogni mass media che si usa va conosciuto, io non pretendo che siano tutti patologicamente curiosi come me, né che tutti amino sapere e approfondire, ma basta un po' di buon senso, per poter stare su Facebook senza dover dare in escandeacenze ogni tre giorni...

Capitolo 2

Perché la gente non ne parla?

Di solito, quando capita una notizia "bomba" che ha dell'incredibile, non se ne parla perchè non è vera. Per le persone verificare ciò che pubblicano è una fatica paragonabile solo a quella di sollevare una libreria di 150 chili. Meglio credere, senza un minimo di spirito critico, e buttare su Facebook riempiendolo di spazzatura virtuale. La stessa superficialità con la quale, nella vita di ogni giorno, sentono parlare di "qualcosa" e lo danno per certo, che siano pettegolezzi o perfino cattiverie. Beh, ecco, Facebook può diventare un amplificatore di qualunque bufala. Per fare un esempio lampante, basta prendere la notizia della legge Cirenga.Il senatore Cirenga avrebbe presentato una proposta di legge per un fondo destinato ai parlamentari "in crisi", legge in seguito approvata dal senato con 257 voti a favore e 165 astenuti. E subito: apriti cielo! La gente si è indignata, condividendo in modo ossessivo-compulsivo il link che dava questa notizia "bomba". Ecco, a nessuno è venuto in mente di controllare se esistesse il senatore Cirenga? No, macché! Infatti non esiste. E non solo: facendo il conto dei voti favorevoli e di quelli degli astenuti, si arriva a 422. I senatori sono 315, più 5 nominati "a vita". Quanto fa? E soprattutto: quanta ingenuità e mancanza di intelligenza occorre per dare per buona una notizia senza verificarla? Vince sempre la pigrizia e vince la voglia di credere a TUTTO. E poi, ci si lamenta se i politici ci prendono per stupidi e se ne approfittano? Fate voi: chi non vorrebbe governare un paese dove nessuno va a fondo, nessuno indaga, tutti sono pronti ad abboccare all'amo se l'esca è presentata in maniera convincente? Non so chi ha visto il Musical "Chicago". C'è una canzone che dice proprio "Date alla gente il fumo negli occhi e vi seguirà, e diverrà vostra complice", il "Razzle dazzle", la notizia falsa, o almeno gonfiata, ma proposta con stile e

furbizia. In un mare di pesci pronti ad abboccare, perché nuotare fino alla verità e alla veridicità è faticoso, chi vuole truffare o ingannare è in una botte di ferro.

Le bufale sono infinite, e alcune anche divertenti, perchè io le vedo come sono: una presa in giro. Ma altri le seguono. Si va dal prodotto pericoloso del supermercato, a Facebook che diventa a pagamento, alle classiche "catene" in cui se mandi l'invito ad almeno 15 amici Facebook non cancellerà il tuo , potrai accedere a funzioni mai viste prima, ti arriverà un bonifico da 30mila euro, vincerai un viaggio alle Bahamas e farai sesso con Belen/Raoul Bova. Ma un minimo di cervello, la gente che ci crede, lo ha avuto in dotazione alla nascita e poi lo ha messo nel cassonetto oppure non ne è stata proprio dotata? Il copia-incolla selvaggio, poi, è talmente idiota che diresti: "Ma no, chi vuoi che ci caschi?". E invece, vedi fior fiore di giornalisti, insegnanti (ahi ahi) e laureati che si vantano pure della laurea, mettere messaggi di questo tipo: "A causa del fatto che Facebook ha scelto di includere un software che permette il furto di informazioni personali, dichiaro quanto segue: oggi, giorno xxxx, in risposta alle nuove linee guida di Facebook e articoli l. 111, 112 e 113 del Codice della proprietà intellettuale, dichiaro che, i miei diritti sono associati a tutte le mie informazioni personali, dipinti, disegni, fotografie, testi, ecc… postati sul mio profilo. Per l’uso commerciale di quanto sopra, è necessario il mio consenso per iscritto in qualsiasi momento. Chi legge questo testo può copiarlo e incollarlo nella propria bacheca di Facebook. Ciò consentirà di porsi sotto la protezione del diritto d’autore. Informo Facebook, che è severamente vietato divulgare, copiare, distribuire, diffondere o fare qualsiasi altra azione contro di me, sulla base di questo profilo e / o dei suoi contenuti. Le misure di cui sopra si applicano anche ai dipendenti, studenti, agenti e / o dipendenti, sotto la direzione di Facebook. Le informazioni riservate sono incluse nel contenuto del profilo. La violazione della mia privacy è punibile dalla legge (UCC 1 1 1 1-308-308-308103 e Lo Statuto di Roma). Tutti i membri sono invitati a pubblicare un annuncio di questo tipo, o se si preferisce, questo testo può essere copiato e incollato. Se non si pubblica questa dichiarazione almeno una volta, tacitamente si consente l’utilizzo di elementi quali foto, così come le informazioni contenute nell’aggiornamento del proprio profilo." Ecco. E come ho spiegato prima, Facebook ti dà già gli strumenti per difendere

la tua privacy. O davvero pensate che copiando senza porsi alcuna domanda questo status, Mark Zuckerberg lo leggerà (e leggerà anche gli altri 500mila in tutto il mondo e in tutte le lingue) e perentoriamente dichiarerà: "Io da oggi rispetterò Tizio Caius perché ha pubblicato l'ennesima catena"? Ma dai, no! Non si tutela la privacy copiando il messaggio di una catena, così come non si dimagrisce guardando una sezione di zumba! Se si hanno dei dubbi, basta una rapida ricerca su google e si capisce subito se la notizia è vera o no. Di solito NO. Allo stesso modo, rompendo le palle a 20 o 30 amici perché aderiscano a una pagina o facciano copia incolla di qualcosa, non puoi vedere chi visita il tuo profilo, non puoi diventare "membro gold", non puoi cambiare il colore di Faceboook, né vincere al totocalcio, né diventare più alto né ottenere gratis un Iphone! Video incredibili, notizie mai lette, proposte di copia-incolla...stiamone alla larga. Non è più divertente e piacevole pubblicare una canzone della nostra infanzia, scrivere due righe a un amico, mettere una foto scattata da noi, invece che andare avanti come pecore di un gregge virtuale, pronte a belare appena bela la prima del branco?

Un discorso a parte meritano le foto di bambini malati, per la condivisione delle quali Facebook donerebbe denaro. Ecco, questa non è divertente: è uno schifo! Pagine che per raccimolare "like" sfruttano dei minori, magari già guariti o nel caso peggiore già morti, facendo credere che stanno dando una mano? E la gente ci crede pure! Perché ci si mette a posto la coscienza con una condivisione, è molto più difficile e faticoso aiutare davvero, con oggetti, soldi o qualche ora del tempo libero, i bambini malati della propria città, o le organizzazioni che lavorano per l'infanzia. Chi si approfitta della stupidità delle persone per far crescere la propria pagina usando foto di bimbi malati va SEGNALATO. Non ignorato, ma segnalato. Le pagine "furbette" nascono con questo scopo: giocare sull'incapacità della maggior parte degli italiani di verificare e indagare. Ma per svegliarsi non è mai troppo tardi!

Capitolo 3

Se hai un cuore condividi

Riprendendo il discorso delle pagine "furbette", ogni tanto mi trovo dei link strappalacrime in bacheca, con la preghiera di far girare, perchè chi non lo fa non ha un cuore! Sono immagini ben studiate, in cui un malato/bambino/cane sembra supplicarti con lo sguardo: se ci tieni a me metti "mi piace" e condividi..oh, ma stiamo scherzando? Primo. chi cavolo sei tu, amministratore della pagina, per decidere in base ai tuoi parametri se io abbia o meno un cuore? Secondo: ma non ti senti un opportunista di serie A? Terzo: il cuore lo abbiamo tutti, almeno a detta dei cardiologi che vengono chiamati a visitarci! Io non condivido MAI. E non perchè io sia a favore della guerra, dell'abbandono degli animali, del cancro, della depressione, della violenza sulle donne eccetera eccetera, ma perchè quando mi sento "pressata" a fare qualcosa non lo faccio per principio, né su Facebook né fuori. Come si dimostra che si tiene davvero a chi soffre? Beh dunque vediamo...donando il sangue per esempio, sempre se si è idonei. Non costa nulla e fa bene, Oppure facendo volontariato in ospedale, in canile, in qualche associazione che cura i malati a domicilio, in un consultorio, ascoltando chi tra i nostri conoscenti ha problemi seri. Di certo, far girare queste affermazioni perentorie, nastri gialli, rosa, verde acido, blu elettrico, fucsia, non risolve le situazioni e fa bene solo a chi ha creato il link, dalla sua pagina "furbetta" che di colpo si trova 100 "like" in più perché "E' tanto sensibile"... Peraltro, credete davvero che una persona cui non interessano i bambini che muoiono di fame, i cani abbandonati e i depressi, inizi a sentirsi coinvolta perché le appare un link sulla home di Facebook? Chi invece già segue queste realtà, non ha bisogno di trovarsi scritte intimidatorie e moralmente ricattatorie per fare

ciò che sente di fare.

Avevo questa "amica" che ava le sue giornate su Facebook a pubblicare link in difesa delle donne, delle vittime di bullismo, dei malati di cancro, e tutti non facevano che scriverle: "Ma quanto sei dolce, ma quanto sei brava..." e lei, con ostentata e melliflua modestia: "Ma no, condividere non mi costa nulla, se può servire..." NO. Non serviva. Perché quando qualcuno si è ammalato davvero di cancro, ed era una persona cui tenevo molto, non si è mai fatta viva, nemmeno con un messaggio. E si torna al "Razzle Dazzle" di cui parlavo nell'altro capitolo: far girare su Facebook va bene, fare qualcosa per un malato vicino a te e la sua famiglia invece...troppo faticoso? Molto più semplice affidarsi all'apparenza, confondere le carte, mostrarsi buona e generosa e poi subito dopo girarsi dall'altra parte! Di certo il cuore di qualcuno non si intuisce da quanto condivide su Facebook. Ma il cervello, quello sì, lo si può testare: fai una cosa che fanno tutti, pensando di guarire le malate di tumore al seno, di sconfiggere il bullismo, di salvare un cane, e sarai eletta di diritto tra le famose pecore belanti del gregge... Vuoi davvero essere utile senza fare fatica, senza allontanarti da Facebook? Informati sulle attività delle associazioni che REALMENTE seguono chi ha bisogno, fai girare i loro numeri di telefono, le loro iniziative, resta informato. Non saranno mai belle immagini di esseri viventi con una lacrimuccia photoshoppata, ma fatti e foto vere, di chi ogni giorno lotta per aiutare il prossimo. In questo caso, Facebook può essere molto utile, perché se, mettiamo il caso, ci fosse uno spettacolo teatrale il cui ricavato va a favore di una onlus, grazie al tam-tam sul social si potrebbero trovare nuovi utenti interessati. Facciamo lavorare insieme il cuore e il cervello, smascheriamo chi vuole solo pubblicità con frasi fatte... sarà piacevole rendersi conto di averlo, un cervello, e capace di funzionare.

Capitolo 4

Nessuno si è fatto vivo...

La prima regola del giornalismo è: per attirare l'attenzione presenta bene il prodotto. In questo caso il prodotto è l'articolo. Deve essere scritto in un buon italiano, il più possibile preciso ed esauriente, e di facile lettura. Applicare questa regola agli appelli che girano su Facebook sarebbe un buon modo per renderli interessanti. Ma, ahimé, circolano migliaia di link incompleti, sgrammaticati, privi di informazioni necessarie, che ben presto finiscono per essere inghiottiti dalla rete. Io amo molto gli animali, di conseguenza cerco di aiutare quando si tratta di appelli di cani o gatti. Ma non è sempre possibile, e vengo tacciata di insensibilità quando faccio notare che "nessuno si è fatto vivo" perché, semplicemente, manca qualcosa o l'appello non è chiaro. Chi pubblica la foto di un gatto o un cane che cerca adozione, e poi, una volta adottato, non è capace di modificare la scritta dentro la foto, ottiene il solo risultato di far girare inutilmente il suo link, magari a discapito di quelli di altri animali che ancora cercano casa. Non è che sia un'azione complicata, basta scrivere: "adottato", o se è il caso rimuovere la foto. Quando glielo faccio notare, a volte lo scrivono in mezzo a 400 commenti...NO cara, NELLA foto, perché altrimenti non si capisce, chi è che va a leggere tutti i commenti? Di solito ricevo una risposta scortese, e di conseguenza, mio malgrado, non condivido più, in nessun caso, gli appelli che vengono da quella persona o da quella associazione. "Smarrito gatto/smarrito cane"...e guai a chi non condivide, perché è un bastardo... Poi vedi una foto sgranata, dove la faccia dell'animale è irriconoscibile, oppure cerchi informazioni basilari: età, intero o sterilizzato, carattere, come prenderlo, chi avvertire, addirittura a volte manca l'indicazione

della città in cui si trova... Gentilmente domandi e ti viene risposto: "Ma io che ne so? Non è mica mio!" E mentre ti chiedi come puoi cercare un "cane di taglia media che dalla foto sembra bianco e nero ma non si sa bene, forse in calore o forse è castrato, e chissà chi chiamo se lo trovo", spesso vieni distratta da una bella foto, dove a chiare lettere appare una scritta come questa: "Smarrito boxer femmina di nome Lilly, a Firenze, zona Cascine. Ha 2 anni, è sterilizzata, non si avvicina agli estranei ma è di carattere mite, ha il microchip intestato a Tizio Caius, che potete trovare al numero 333 444555 alle ore dei pasti" E finisci per far girare il secondo appello, il quale sarà davvero utile in caso di avvistamento del cane.

E poi ci sono i "terroristi", che minacciano: se entro le 11 di oggi non verrà adottato, sarà soppresso (quando c'è una legge che lo vieta), oppure: finirà in canile, oppure, sarà abbandonato in strada. Riferimento: un profilo su Facebook. A volte è capitato che avessi amiche interessate. Scrivevo un messaggio privato, nessuna risposta. Commentavo la foto: Tizio, c'è una cui interessa...Tizio? Ehm...Tizio? Al terzo commento: Tizio hai letto cosa ho scritto? Ci sei? E dopo 4 giorni arrivava la risposta: "Oh, ma io ho anche altre cose da fare!" Okay, allora non potevi mettere un numero di telefono? E il cane? E' finito in canile? "No no" (Si è scordata della minaccia) "E' ancora qui che cerca adozione". Le undici di sera sono ate, e anche quelle della sera dopo, e di quella dopo, e di quella dopo... e intanto la mia amica ha trovato un altro cane!

Essendo in Italia, mi piacerebbe assai leggere appelli scritti in italiano. Non un italiano "aulico" o da romanzi, ma con una buona grammatica di base, dando per

scontato che se non altro le persone nate dopo la seconda guerra mondiale hanno frequentato TUTTE la scuola dell'obbligo. Perciò , quando vedo "perle" come queste (le ho lette davvero!): "Questa gattina di strada non mangia tutto. GLI piacciono solo i croccantini (Con GLI mi è già diventata maschio!)" "E' difficile trovare l'ostallo (Non è che è una specie di ostello? Stallo, si scrive stallo!)" "C'è qualcuno che fà la staffetta e và a Milano? (Accenti buttati a caso come se ci fosse un premio ogni 100!)" "Avvolte è un po' aggressivo (Avvolte in cosa? In un plaid?)" "Non possono prenderne un'altro (Una delle prime cose che si studiano alle elementari è che l'articolo indeterminativo prende l'apostrofo davanti ai sostantivi FEMMINILI, non maschili!) " "Ho provato a contattarli ma non GLI trovo" Oppure "LI piace il cibo umido" (Un riino delle forme atone pronominali?) Ecco, dicevo, quando leggo cose di questo genere, io già mi sento male. Perchè basta aver studiato fino alle medie, e aver letto qualcosa nel corso della vita (non per forza "Guerra e pace", basta la Gazzetta dello Sport, Topolino, il bugiardino del Plasil, la rivista del supermercato, Vanity Fair, la trama di qualche film sul giornalino della TV), per poter scrivere in un italiano decente. La cosa più triste è stata vedere un mio amico rumeno, in Italia da 2 anni, correggere una italiana che aveva scritto "Doccie" spiegandole: il plurale di "doccia" è "docce" perché prima di "cia" c'è la consonante... Ma ci rendiamo conto? E' vero, conta la sostanza, ma conta anche la forma. Perché l'ignoranza porta solo problemi, e, come scritto in precedenza, chi è ignorante manca di molti mezzi per difendersi. E non credano i laureati di restare fuori da questo discorso, perché avranno anche studiato la loro materia, ma sulle basi troppo spesso sono carenti, e fanno errori che in seconda elementare verrebbero segnati in rosso! Se poi proprio si hanno dei dubbi, meglio essere umili e consultare un

dizionario, cartaceo oppure on line. Io lo faccio quando devo scrivere frasi lunghe in inglese, chi non conosce l'italiano perchè non fa altrettanto?

E' alquanto irritante vedere un appello pieno di abbreviazioni. Ora, quando mandiamo sms veloci più o meno tutti scriviamo "C 6" o "Nn vengo". Ma nel caso in cui si debba lavorare su un appello importante, che verrà visto, si spera, da molte persone diverse, troviamo 5 minuti in più (Non serve poi tanto tempo) e non mandiamo in giro una cosa simile a questa: "Qst cane ha bisogno di 1 casa, xke nn ce la fa +. Si kiede di cdv a tt " Ma compra una vocale allora! Un appello scritto in questo modo dà l'idea di sciatteria e di improvvisazione. E siccome su Facebook, a differenza che sul cellulare, non c'è limite al numero di caratteri utilizzabili, scriviamo le parole COMPLETE. Se uno straniero che non parla bene la lingua, poniamo il caso, fosse interessato, cosa capirebbe? Non serve essere professori o poeti, per creare un appello corretto. Basta impegnarsi un po', se la cosa è di nostro interesse non sarà poi così faticoso! "

"

Capitolo 5

Fratelli e sorelle di tutti i vip

Ho avuto dei contatti, specialmente nei primi anni, davvero "interessanti". Persone che consideravo amiche, o almeno conoscenti, che mai apprezzavano una mia foto, mai mi scrivevano due righe di affetto, mai commentavano i miei post...e poi immancabilmente le trovavo sulle pagine di cantanti, comici e calciatori, a scrivere frasi come questa: "Ciao mito, mi dispiace molto per il tuo divorzio/il tuo rafffreddore/il guasto della tua auto, ma sappi che ti sono vicina con tutto il cuore" Oh, ma proprio tutto tutto! Tanto è vero che quando il raffreddore/il guasto/la crisi col fidanzato ce l'avevo io, per me del cuore non restava nemmeno un pezzetto! E questo mi ricordava un episodio di tanti anni fa, quando diedi una mano gratis a un collega per portargli le interviste di molti calciatori, spostandomi in treno, e non ricevetti nemmeno un "grazie", mentre si spendeva in lodi senza fine per colui che gli aveva appena concesso l'intervista...eh già, ma io non ero famosa, il mio tempo valeva meno del suo! Poi condividono status della pseudo blogger, del fenomeno musicale del momento, del campione, che scrive due righe, e subito arrivano commenti come: "Guardate quanto è in gamba, a scrivere questo!" Toc toc...ho pubblicato la stessa cosa tre minuti fa, e magari pure con una forma più carina e ironica...ops dimenticavo, non sono famosa, i miei scritti valgono meno dei loro! Al vip muore il cane? E' come se fosse morto il loro. Un vip viene insultato? Si incazzano come se gli avessero offeso la mamma. Un vip fa una visita in un

ospedale con tanto di telecamere che lo inquadrano tra i malati? Oh, Dio, è diventato santo ed è la persona più buona del mondo! E' vero, tutto ciò esisteva anche prima di Facebook. Ma adesso il "popolino" ha l'illusione di essere più vicino al personaggio famoso. Sbircia, curiosa, legge tutto: e le esclamazioni di gioia perché sì anche lui/lei fa la spesa in quel supermercato! Anche lui/lei ha un giubbotto blu-verde-viola! Oppure lui/lei ha "quella" cover per il cellulare, mangia in quel ristorante, prende il caffè in quel bar... ma allora non sono così "alieni"! Ogni tanto provo a spiegare loro che non c'è nessun motivo di agitarsi tanto. Ho conosciuto tanti vip in ato e sono esattamente come noi: simaptici o odiosi, gentili o maleducati. E, udite udite: mangiano, fanno sesso, vanno in bagno,si ammalano, comprano vestiti, fanno benzina e allevano figli esattamente come tutti noi "comuni mortali". E no, non leggeranno mai il tuo commento fra i 1862 che ci sono nelle loro pagine, perché a differenza tua hanno una vita e degli impegni...

E coloro che si sentono amici del vip ancora in vita sono la parte più divertente. Molto, ma molto più preoccupante che appena un cantante o un attore muore tutti diventino automaticamente "il suo fan più fedele". C'è la categoria degli "epitaffi umani" che a dire il vero mi inquieta un po'. Appena un personaggio pubblico a a miglior vita, si battono il petto, si professano "distrutti" e per 24 ore non pubblicano altro che brani musicali o scene di film del deceduto! A leggere i loro status, si direbbe che hanno perso un parente o un amico... E ancora più inquietanti sono quei tifosi che quando un calciatore della loro squadra si fa male, gli scrivono frasi roboanti come: "La vita ti pone davanti a queste tragedie, ma tu vincerai", "Noi non ti dimentichiamo", "Penso solo a te e al tuo dramma"...ogni tanto mi viene da credere che, poverino, quel giocatore sia appena morto, poi apro la rassegna stampa e magari leggo che si è rotto una caviglia. Come capita a tanti, che però devono fare le file di ore al pronto soccorso prima di essere visitati... Poi magari un loro amico ha un incidente e loro gli scrivono una frase scherzosa come: "Cosa vuoi che sia? E' solo una caviglia rotta!".

Io ho imparato presto, ben prima dell'avvento di Facebook, a prendere le distanze da coloro che hanno una ione "insana" per uno sportivo o un personaggio dello spettacolo. Perciò, eliminati gli "amici" per i quali il mio raffreddore era meno importante di quello di Buffon/Benigni/Scamarcio, mi diverto a vedere fin dove la gente riesce a spingersi, arrivando a offendere chi tocca il loro beniamino. Allo stesso modo, sono davvero irritanti coloro che detestano un cantante o un attore e ano le giornate andando sulla sua pagina a provocare i fans. E...no, prima che lo pensiate: non sono sempre ragazzini del liceo con tanto tempo libero. Purtroppo.

Capitolo 6

D'amore e di tag

Ogni luogo è un posto per rimorchiare. Quindi anche Facebook. E a dire il vero costa molta meno fatica che avvicinarsi a qualcuno in un bar o in discoteca. Perciò, si è scatenata una corsa all'anima gemella ricca di complimenti, approcci più o meno goffi e proposte a volte divertenti a volte oscene! Uno dei fenomeni più diffusi è il "marpione" che ci prova più o meno con tutte le amiche delle sue amiche. Cerca le foto più carine poi invia un messaggio del tipo "Sei davvero sexy", seguito da una richiesta di amicizia. Ora, io nella vita manderei a quel paese chiunque si approcciasse in questo modo, con tre parole. E lo stesso faccio su Facebook. E che cavolo, interagisci un attimino con me, scrivi due righe in più, dimmi PERCHE' mi trovi sexy se hai visto solo una foto... macché, costerebbe troppa fatica! Ovviamente qualcuna abbocca. E qualcuno, perché non sono solo gli uomini a "provarci". E ogni tanto vedi persone adulte sciogliersi ad ogni messaggio, e pronunciare la frase fatidica: "Mi sto innamorando di uno che ho conosciuto su Facebook" Come??? E cosa sai di lui? Magari ha photoshoppato tutti gli album e in realtà pesa 30 chili in più, o ha meno capelli, o i denti gialli... è lapalissiano che ci si innamora anche dei brutti, ma non dei brutti che si spacciano per belli! Io di solito cerco di far tornare la "vittima" coi piedi per terra. Le ricordo che ci si innamora di un modo di sorridere, di una voce, di una serie di atteggiamenti, di una camminata, e che l'amore si rinforza oppure si smonta quando ci si frequenta, e si ha a che fare con i piccoli contrattempi quotidiani. Ti apre lo

sportello? Tu vuoi che ti apra lo sportello? Arriva in ritardo quando tu hai fatto i salti mortali per essere puntuale? Ti lascia parlare oppure ti interrompe? E' attento all'igiene personale? Si veste come piace a te che un uomo si vesta? Oppure non ti importa cosa indossa? Ci sono talmente tanti aspetti in un rapporto che non riusciamo nemmeno a prevederli tutti! Come puoi dire di AMARE qualcuno con cui hai solo chattato su Facebook? E per quanto riguarda gli uomini, a volte basta una foto di una bella ragazza in costume per far perdere loro il lume della ragione. Salvo poi scoprire che la foto è di 20 anni prima e ora la tipa è "leggermente" invecchiata, o peggio ancora che la foto non è sua...o peggio ancora che in realtà è un uomo che fa il "troll". E allora: tutto il tempo perso per fare proposte alla sconosciuta, non poteva essere impiegato per andare in un bar, ordinare un aperitivo e guardarsi intorno alla ricerca di una ragazza IN CARNE E OSSA?

Ogni tanto c'è l'eccezione: ci si conosce su Facebook ,ci si frequenta, si inizia una storia. Ma di certo non è la regola. E' molto più probabile incontrare l'anima gemella, o comunque una persona che ci piace, andando a fare la spesa, sull'autobus o a un concerto. Se vi sentite soli, non aggrappatevi ai social networks per conoscere nuovi probabili partners. Usateli, invece, per scovare eventi, mostre, serate musicali o feste nella vostra città, dove magari, chissà, farete incontri interessanti!

Capitolo 7

Polipi virtuali

Quante dita ha un essere umano? Soltanto dieci, di solito. Eppure, a volte sembra di avere a che fare con veri e propri "polipi", che mentre taggano 50 amici nella foto di un sole che sorride ne invitano 2000 a un evento, chiedono ad altri 150 di giocare a qualcosa e ne infilano altri 3000 in un gruppo di cui alle vittime frega poco o nulla. Ecco, questo, lasciatemelo dire, è irritante. Non è divertente trovare la home page piena di notifiche solo perché il tuo amico "si annoiava e allora giù con gli inviti e i tag"! I gruppi di Facebook a volte sono utili, come nel caso di quelli in cui si condivide una ione o si cerca di vendere o scambiare oggetti. Ma che senso ha invitare uno di Firenze nel gruppo "Sei di Roma se..." o un amante del rock in quello dedicato a Laura Pausini? Io per principio rifiuto il concetto stesso di gruppo, perciò in genere appena invitata mi tolgo. Come ho già accennato, mi piace seguire poche cose e seguirle bene. Ma anche per chi aderisce a ciò cui è interessato, siate e-d-u-c-a-t-i ! Informate magari la persona che avete aggiunto, ed evitate di buttare dentro "random" solo per fare numero. Taggate gli amici nelle foto di esperienze che avete condiviso insieme? Benissimo! Ma non ho ancora capito il tag "selvaggio" su foto prese qua e là su google di cuccioletti, bei fiori o paesaggi. Non c'è nessun premio per chi tagga di più eh? E non parliamo delle festività, quando si prende una bella immagine del Natale e si parte a taggare tutti, partendo dalla "A", avete idea di cosa succede a chi la riceve? Ora, io ho il controllo dei tag, ma fino a che non rimuovo il tag stesso le notifiche arrivano, incessanti, una di seguito all'altra, e sono davvero noiose! Anche perché c'è chi seleziona gli amici in base a quanto ci tiene, e non

è edificante trovarsi assieme ad altri 49 che iniziano per la stessa tua lettera, ha tanto il sapore dell'obbligo: "Via, è Natale, devo fare gli auguri...forza con tutte e dieci le dita!" Per evitare di essere invitati a eventi o giochi, per fortuna, esiste l'impostazione, che io scelgo non appena mi arriva uno dei suddetti inviti. La cosa divertente da notare è che le stesse persone che ti invitano a eventi che si tengono a 800 chilometri da casa tua, nella vita reale non ti invitano mai da nessuna parte. Adesso va molto di moda l'evento benefico, nel quale si chiede di mandare soldi per aiutare un cane o un gatto in difficoltà. Benissimo, io stessa ne ho creati alcuni del genere per le amiche. Ma poiché sono molto diffidente, aiuto solo coloro che conosco di persona. La gente, invece, in genere non si informa... se trova un senzatetto, o qualcuno che le chiede 2 euro per un cane per la strada, lo insulta e gira i tacchi. Ma se la richiesta di aiuto arriva da Facebook allora si precipita a mandare i soldi...no, dico, vi sembra normale? E ovviamente, chi riceve più aiuti sono coloro che sanno drammatizzare, con post pieni di frasi che spezzano il cuore (non di rado in un italiano che mette i brividi) e ricatti del tipo: vogliamo che finisca per strada? No? Allora sgancia i 5/10/20 euro ... chi invece espone i fatti in maniera misurata, gentile, senza punti esclamativi e senza piangersi addosso, viene sistematicamente ignorato. Come del resto succede nella vita reale... E infine: i giochi. Ognuno ha i suoi, può cercarsi altri compagni di gioco nelle pagine e nei gruppi appositi (io l'ho fatto), ma no! Invita gli amici scriteriatamente, perché "ne ha bisogno" per poter giocare. Amici che magari non considera per altro, cui non regala mai un "like" nè un commento, che a malapena sa chi siano ma li invita, sì... si sono mai fermati a pensare che dietro un profilo Facebook c'è una persona? Ma figuriamoci, sono tutti lì, presi dal gioco... Mentre scrivo, a inizio 2015, sono tutti pazzi per i "test", i quali ti fanno sapere con quale attore andrai a cena,cosa significa il tuo nome e quale animale sei in realtà. Ovvero, in parole povere, trucchetti per rubare i tuoi dati personali dandoti risultati a caso ( i veri test della personalità si trovano su molte pagine di psicologia, realizzati da psicologi!). Ma va bene, se pensi che uscirai con Brad Pitt, che sei un castoro, che nella vita precedente eri un condottiero (perché non

si è mai stati camerieri, impiegati o contadini ma sempre re o soldait!), a me importa davvero poco. Ma quando al risultato (farlocco) del test mi aggiungi: "Eh, hai visto Tizia? Hai visto Caia? Che vi dicevo? Sono un armadillo!", lì si sfiora il patologico. Il più delle volte, le faccine che ottenete come risposta vogliono dire: "Sapessi quanto me ne frega!" Ho chiesto a tanta gente a questo proposito, e mi è sempre stato detto: "Carina la mia amica ad aver pensato di condividere con me il fatto che uscirà con George Clooney, ma magari avrei preferito una notizia vera!"

Porvate a fare questo esercizio. State per condividere qualcosa, o aggiungere a un gruppo, o taggare.Pensate, solo per 2 secondi: ma a Tizia farà piacere? O magari mi troverà invadente? Sono sicura che ete le vostre mille dita non già per taggare o invitare Tizia, ma per mandarle un saluto PERSONALE e chiederle come sta. Sapete, Facebook consente di fare anche questo, ed è sempre un pensiero gradito!

Capitolo 8

Facebook come punching ball

Uno dei problemi di Facebook è che ha dato il via a tutta una serie di frustrazioni, e la gente che non sa con chi prendersela va a cercare la polemica ovunque. Nella vita, nessuno andrebbe mai al concerto di Ligabue solo per dire a tutti i suoi fans quanto lo detesta, né si recherebbe a vedere una partita di calcio della squadra che odia, né assisterebbe al comizio di un partito per il quale non vota. E allora...ecco che su Facebook si può infastidire chi ha gusti diversi dai nostri! WOW! Ora, una persona "normale", quando ha un po' di tempo libero per dedicarsi ai social, cosa fa? Cerca la pagina del suo cantante preferito, del telefilm che segue o dell'atleta per cui tifa. I rompipalle invece, che o hanno davvero tanto tempo libero oppure dovrebbero farsi curare, ma da uno bravo, si mettono alla ricerca dei post di personaggi o movimenti che non sopportano, per andare a insultare chi li segue... Uso come esempio Ligabue perché è un cantante che mi piace molto. Esce un nuovo disco, e i fans scrivono nella pagina che lo aspettano, che non vedono l'ora, ecc...ecc... Poi ecco che arriva il guastatore, con frasi come "Mi dai il voltastomaco, tu e tutti quelli che ti ascoltano", così si fa notare (il mio pensiero è che nella vita sia uno che conta poco o nulla) e scatena le ire di chi si trovava su quella pagina solo per condividere con altri apionati la gioia per il nuovo disco. Ecco ma...perché? E perché lo stesso tipo (sono tanti in realtà, ma si somigliano tutti) va a scrivere sulla pagina di una squadra di calcio che il loro centravanti è una pippa anche se ha appena segnato due gol? I casi sono due: o si tratta di masochismo e si prova gusto nel venire offesi, oppure si ha davvero tanto tempo, una vita molto vuota, pochi amici, nessuno con cui fare sesso e

tanta, ma tanta tristezza! Io non sopporto quasi nessun programma televisivo, più o meno mi stanno sulle palle tutti i personaggi del piccolo schermo, gli attori che la gente trova sexy li giudico per la maggior parte insulsi, e allora? Dovrei andare a scrivere questo? Dovrei rompere la palle a chi li apprezza? Beh, non credo davvero che mi divertirei, preferisco dedicarmi a ciò che mi piace, sono strana io? Do solo un consiglio a coloro che, mentre stanno scrivendo nella pagina del loro beniamino, dovessero incappare in uno di questi provocatori: lasciatelo perdere. in realtà lui non odia il cantante, il calciatore o l'attore, ha solo dei grossi problemi con se stesso, pensate a quanto in realtà si senta solo, compatitelo, e proseguite rispondendo a chi ha la vostra stessa ione. Se non si vede considerato, smetterà. Magari non subito, ma prima o poi smetterà!

Capitolo 9

Patetici approcci

Abbiamo già parlato di chi è convinto di trovare l'amore su Facebook, senza minimamente considerare il mondo fuori. Beh, c'è di peggio: chi usa il social per eccitarsi. Eh già, le foto su Facebook hanno sostituito i giornalini e le riviste porno di qualche annofa! Ecco qualche espisodio, accaduto a me o ad amici, che rivela quanto povera sia la vita di certe persone.

M. risponde al post di un'amica, su un tema assolutamente innocuo come un fatto accaduto a un personaggio pubblico. Tempo pochi secondi e arrivano tre "like" al suo commento e tre richieste di amicizia da uomini. M. chiede all'amica se li conosca, ma ahimé l'amica è una di quelle che accettano tutti, perciò no, non li conosce. M. sbircia i profili: ovviamente non sono attraenti, né particolarmente interessanti. Decide di non concedere l'amicizia. Dopo qualche minuto uno dei tre lnvia un messaggio privato, che finisce nella cartella "altri". M. lo trova dopo tre giorni, e legge "Piacere, V. (Ecco, non poteva presentarsi nel momento in cui le ha chiesto l'amicizia?). Sei molto carina, complimenti. Ti ho chiesto l'amicizia" La risposta è gentile ma ferma "Grazie, ma accetto solo chi conosco" E allora, ecco che viene fuori e si palesa lo stalker: "Ma chi cazzo ti credi di essere? Volevo solo esserti amico" Eh certo, non ha visto nulla del suo profilo, rigorosamente chiuso, ha visto una foto e un commento e decide che vuole "la sua amicizia"... logico, no?

D. riceve una richiesta di amicizia da una donna. E' donna anche lei, pensa che sia innocua e la concede. La nuova "amica", che chiameremo T., le scrive subito che lavora per Gucci e che stanno cercando ragazze per fare pubblicità a delle scarpe.D. inizia ad essere perplessa: "Non sono una modella " Scrive. T. ribatte: "Non cerchiamo modelle ma ragazze comuni, dovresti mandarmi una foto dei tuoi piedi" Al che, D. si insospettisce. Decide di fare un po' di ricerche e scopre che ovviamente è una bugia. Fa per riispondere alla sedicente talent scout ma si trova bloccata. T. si è smaterializzata nel momento stesso in cui D. ha iniziato a manifestare i suoi dubbi. Oh, cosa non si fa per un feticcio!

L.è un giornalista, perciò ha fra i contatti molta gente che non conosce o conosce solo di vista: gli fa piacere essere seguito da chi apprezza il suo lavoro. Trovandosi a parlare di donne su un gruppo relativo a una squadra di calcio, scrive che la donna dei suoi sogni è l'attrice Penelope Cruz. Il giorno dopo gli chiede l'amicizia una brunetta, carina ma nulla di più. L. accetta, e non appena lo fa gli arrivano due messaggi della tipa, scritti uno dopo l'altro, nei quali invia una sua foto con un abito rosso e una frasina in spagnolo. L. lì per lì lascia perdere, ma la sera trova altri tre messaggi di C., la sua fan. In uno gli chiede se secondo lui somiglia alla Cruz. L. glissa, spiega che è sposato e che non cerca avventure. a qualche giorno, e gli arriva l'invito ad un a festa da parte di C. Lui rifuta,e quasi subito trova un post in bacheca che dice: "Se mi devi tarttare male tanto vale che mi rimuovi dagli amici" Cosa che lui fa immediatamente. Nel gruppo della squadra appare questo post: "L. fa il cascamorto con le donne del gruppo per prenderle in giro" A quel punto, lui le scrive e la minaccia di denuncia per diffamazione. E lei si inventa che suo "cugino" le ha rubato l' e ha scritto quelle cose! L. non si

fa scoraggiare. Le intima di lasciarlo perdere o ne pagherà le conseguenze. Ma la storia non finisce qui. Gli è rimasto impresso il nome della stalker, e ne sente parlare da un collega, che ha subito anch'egli molestie, dopo qualche mese. La stalker dei giornalisti non si perde d'anmo!

B. è un'apionata di cucina e ha una pagina in cui condivide ricette e suggerimenti. C'è questo F., tra i fans della pagina, che ogni giorno scrive due righe e la ringrazia per i consigli. Quando le chiede l'amicizia B. accetta. a qualche giorno, e poi F. le fa una strana proposta: "Posso scrivere che sono fidanzato con te nel mio status su Facebook?" B. naturalmente rifiuta! F. spiega che deve fare uno scherzo alla sua ex, solo uno scherzo...ma B. è irremovibile. Alla successiva richiesta: "Mi manderesti una foto in lingerie?" Cancella F. dai contatti. Immediatamente trova la sua pagina invasa da foto di F. completamente nudo, a quasi due ore a rimuoverle tutte, e poi segnala il suo comportamento a Facebook. Dal social le rispondono che F. ha rimosso il proprio . Non saprà mai chi fosse in realtà, perché non ha pubblicato alcuna foto di sé. Ma per fortuna, i fastidi sono finiti!

Capitolo 10

L'invasione degli hacker a luci rosse

Ho deciso di chiudere con una bufala che gira su Facebook in questi primi mesi del 2015. Migliaia di utenti allarmati fanno notare che "circolano strani video porno" dei quali non sono responsabili e in cui vengono taggati gli amici... davvero, ma quanto può essere cattivo Facebook? Essi chiedono anche di segnalare il loro come "vittima di hacker" e chiamano in ballo la polizia postale, atterriti, in preda al panico... è arrivata l'apocalisse? Ovviamente...no! Questi vostri simpatici amici hanno fatto l'errore di cliccare su un filmato "shock", per sapere "cosa ha fatto questa ragazza", oppure "come è si è presentata Tizia a una festa".... insomma, proprio ciò che da anni, non da mesi ma da anni, ci dicono di NON FARE, essendo questi video dei virus che infettano i pc e i cellulari e si accaparrano i vostri dati. Ecco, ve li immaginate davanti a un poliziotto che li guarda sconcertato e un po' intenerito e risponde: "Ma avete aperto un video? E allora, chi vorreste denunciare se non voi stessi?" Solo che è più facile credere ai complotti, agli hacker, agli alieni e agli zombie piuttosto che filtrare gli amici, eliminando quelli così "intelligenti" da rovinarsi i pc e gli smartphone solo per vedere che cosa succede in un filmato! E allora, ecco comparire messaggi allarmanti, secondo cui qualcuno (Cia? KGB?) agisce alle nostre spalle per far sì che sulla nostra bacheca compaia un video porno... Ecco, ma riflettendoci un attimo... lo capite che è assurdo? So che è faticoso informarsi su come arrivino i tag in realtà, ma prima di scatenare il panico, potreste leggere da portali SERI come stanno davvero le cose? Liberatevi da

amici del genere, non finirò mai di dirlo. Da chi crede a tutto, da chi abbocca come un grosso pesce a tutti gli ami.. perchè sinceramente questo comportamento non è certo un sintomo di intelligenza!

Facebook e i suoi tanti utenti...che universo interessante e antropologicamente vario! Ci sarebbe materiale per una tesi di laurea. Spero che il mio libro abbia aiutato qualcuno a destreggiarsi in questo mondo pieno di tranelli e di bugie servite come verità, e grazie a tutti coloro che mi hanno suggerito idee e raccontato aneddoti.

Capitolo 11

Alfabeto facebookiano

A- Come AMICI. E' buona norma tenere solo quelli che si conoscono realmente, onde evitare scambi di battute come queste (lette pochi giorni fa) "Ma tu cosa ci fai tra i miei amici?" "Ci sono da 3 anni" "E perché?" Roba da teatro dell'assurdo, no?

B- Come BUFALE. Ne ho parlato ampiamente, perché vedo che la maggior parte delle persone tende a credere a tutto ciò che legge. Come evitare di diffondere una bufala? Ci sono pagine e siti appositi, basta cercarli. Di norma, tutto ciò che viene presentato come "stupefacente" è una bufala. No, gli asini non volano...

C- Come COPIA-INCOLLA. Ovvero, la manna dal cielo di chi non ha un briciolo di fantasia e di originalità. Noiosissimo, e triste come poche altre cose. Un insulto al cervello umano e alla sua facoltà di creare.

D- Come DIPENDENZA. Facebook crea dipendenza e lo si sa. E come tale, viene attaccato da più parti. Ma fino a che contribuisce a tenervi in contatto con

amici lontani o ad aiutare realmente qualcuno, ben venga la dipendenza. L'indipendenza deve essere nel pensiero e nell'uso che se ne fa.

E- Come EROTISMO. Vi prego, vi supplico: siate oneste. E mi rivolgo soprattutto alle donne. Se vi fate riprendere in pose sexy, con mezzo culo di fuori e le tette in bella mostra, con le labbra atteggiate a "bacio" e lo sguardo ammaliante, non vi incazzate se vi arrivano commenti volgari. Non vi mettere a frignare dicendo che "Siete persone semplici, in cerca solo di amore"...ma per favore! Trovo le pornostar molto più oneste, sinceramente! Magari siete donne in gamba e dolcissime, ma chi vi trova sul social non vi conosce, scusate ma cosa può pensare se non avete UNA foto in felpa e jeans?

F- Come FOTO. Okay, non siamo tutti Helmut Newton, ma perché stroncare tutto ciò che non è arte pura? Nessuno di noi sa cosa si cela dietro quel viso ripreso un po' sfocato, o dietro quell'immagine dai contorni non ben definiti... magari per qualcuno è importante e rappresenta un ricordo. NON diamo lezione!

G- Come GOOGLE. E qui mi riallaccio al discorso sopra. Google è fantastico, utile, per me vitale. Ma preferisco una brutta foto scattata dalla mia amica a una bellissima reperita tra le immagini di Google. Gatti veri, non photoshoppati. Bambini con i dentini mancanti e non bambolotti tipo Mattel. Case disordinate e vissute e non castelli situati chissà dove!

H- Come HO HAI HA. Cioè il verbo essere, che le nostre care maestre ci spiegano in prima elementare. Sta diventando ormai desueto, il perché non si sa. Ma credetemi, anche l'idea migliore, se espressa con un "Ai capito?" si trasforma in una schifezza.

I- Come INCONTRI. Altro fenomeno: quelle che ogni tre secondi incontrano un ammiratore. E ovviamente lo scrivono subito! Vanno a fare la spesa e il

commesso ci prova, salgono sull'autobus e vengono abbordate da più lati, vanno al lavoro e i colleghi lasciano fili di bava al loro aggio, tornano a casa e c'è il vicino che le corteggia impunemente. Ecco, ora io dico: dopo aver frequentato modelle, attrici e indossatrici e aver appurato che NON venivano fermate a ogni angolo...sono cattiva se dubito che stiate appena appena gonfiando il vostro successo con gli uomini?

L- Come LAVORO. GRATIS. Eh già, perché pare che chi ha studiato per anni lo abbia fatto solo e unicamente per poter offrire gratis i suoi servizi su Facebook. Pescando qua e là: "Il mio cane ha vomitato, c'è tra i miei amici un veterinario che mi possa dire che cos'ha?" "Devo comprare una casa, qualcuno ha tra i contatti un agente immobiliare che mi spieghi che i dovrei fare?" "Conoscete su Facebook un idraulico che mi possa fare un consulto on line per il guasto al mio rubinetto?" "Non so se scegliere Sharm El Sheik o le Barbados, c'è tra voi amici un agente di viaggi che mi dia delle info?" "Ho un occhio che mi fa male, avete un oculista qui su fb?" Non è un tantino esagerato? Si paga, per avere un servizio. Poi gli amici ti possono anche dare una mano gratis, ma non gli amici degli amici, e tantomeno gente che tieni a caso tra i contatti senza nemmeno sapere che lavoro faccia!

M- Come MANIACO. Attenti che tutti i vostri amici vedono cosa fate su Facebook. Lo dico soprattutto a quegli uomini che dichiarano amore eterno a una persona e poi sbavano sulle foto delle "signore" (vedi a erotismo), proponendosi per cene e serate e addirittura usando frasi romantiche. Spesso chi vi legge conosce la vostra ragazza...

N- Come NOIA. Chi si annoia finisce, prima o poi, per are il tempo andando a stuzzicare amici o sconosciuti. Rimedio alla noia: scannerizza le tue foto, cerca un video di un artista che ti piace e condividilo, manda un messaggio a un amico, posta la scena di un film carino...ti annoi ancora? Vatti a fare una eggiata, ma lunga!

O- Come OPPORTUNITA'. Facebook ne offre tante. Si può scoprire quali eventi sono in programma nella propria città, mostrare le foto ad amici e parenti, aiutare chi è in difficoltà facendo conoscere la sua storia, trovare nuovi amici con una ione in comune... E' bene sfruttarle, invece che perdere ore a diffondere notizie false, oppure a litigare con chi la pensa diversamente!

P- Come PERICOLI. Purtroppo, quando si condivide, si rischia. Regola numero uno: non accettate l'amicizia di chi non conoscete. Numero due: non pubblicate su Facebook il vostro indirizzo di casa. Numero tre. non fate sapere che starete fuori casa per ore. Perché evitando di seguire queste tre semplici regoline, si può essere presi di mira da ladri e malintenzionati. E questo è il pericolo più comune...

R- Come RAZZISMO. Non dovrebbe essere mai tollerato, e per razzismo intendo ogni classificazione della persona in base a luogo di nascita, razza, orientamento sessuale, aspetto fisico, condizione sociale e stile di vita. Facebook mostra senza alcun dubbio quanto razzismo ci sia in giro. Ecco alcune "perle" raccolte qua e là, da bacheche di gente "normale" e non di estremisti: "Ho appena saputo che è FROCIO" "Ma che cazzo parla quella CICCIONA?" "Non credo lo capisca, è NEGRO" "Ma secondo te posso stare con una CAMERIERA?" "Certo che ragiona da MONGOLOIDE"

"Mi piaceva, ma poi ho scoperto che è ALBANESE" "Non posso mica ritrovarmi in un gruppo di HANDICAPPATI...di cosa ci parlo?" (Riferito a un tipo di lavoro coi DISABILI...ovvero gente normalissima, spesso molto più intelligente della media, che per sua sfortuna è paralizzata o ha problemi fisici...) "Ora mi hai rotto brutto CULATTONE" "La mia regola è non frequentare i NAPOLETANI" Ecco... ma quando si imparerà a giudicare le persone da come si comportano, dalla loro intelligenze, dalla sensibilità e da come si rapportano agli altri? Penso mai, purtroppo... Facebook dà voce anche a questi sproloqui (che spesso ho riportato dopo averli corretti, visto l'italiano zoppicante!) di gente così "piccola" che non dovrebbe nemmeno avere il diritto di parola!

S- Come SELFIE. Okay, è di gran moda ed è la risorsa quando non c'è un "fotografo" nei paraggi. Prima o poi abbiamo ceduto tutti...ma per favore non ne abusiamo! Veniamo tutti con faccione enormi, occhi spiritati e sorriso fintissimo!

T- Come TIFOSI. Adoro i tifosi di calcio, adoro il calcio ma...dovrebbe esserci un limite! Non si possono leggere post di gente che offende augurando la morte al giocatore che ha segnato contro la sua squadra. Ed è a dir poco patetico vedere commenti stile "epitaffi" con frasi roboanti, a livello di dramma shakesperiano, per un calciatore e che si è rotto il ginocchio o la caviglia, mentre magari si ignorano amici o colleghi con problemi seri. E vogliamo parlare di chi rischia la denuncia per difendere il suo idolo, attaccando chi lo insulta? (Non so chi dei due è più stupido!)

V- Come VITA. Non abbandonate la vostra vita per quella che vi siete creati su Facebook. Nel mondo reale non si esprime affetto con un "mi piace" o postando foto di gattini e cagnolini (ma foto di animali adulti e non perfetti mai?). Si invita a cena, si prende un caffè, si abbraccia... rinunciare a tutto questo conduce

alla solitudine. Anche se avete 4987 amici...

Z- Come ZAVORRA. Liberatevi delle zavorre, ovvero di quei contatti "fantasma" che non interagiscono mai con voi, ma sono pronti a taggarvi e a inviarvi messaggi privati multipli. Sono il corrispettivo della vicina di casa che mesi nemmeno vi saluta e poi si presenta a chiedere un cavatappi, un po' di zucchero o una sigaretta quando ne ha bisogno. Per poi riprendere a non salutarvi!