a cura di Luigi Pachì
Sherlock Holmes e l'avventura dello scrigno nero
di Luca Martinelli
ISBN versione ePub: 9788867752089 © 2014 Luca Martinelli Edizione ebook © 2014 Delos Digital srl Piazza Bonomelli 6/6 20139 Milano Versione: 1.0 febbraio 2014
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Indice
Colophon
Luca Martinelli
Sherlock Holmes e l'avventura dello scrigno nero
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
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In questa collana
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Luca Martinelli
Nato a Siena nel 1964, ma pratese d’adozione, Luca Martinelli è giornalista presso l’Ufficio stampa del Consiglio regionale della Toscana. È autore di testi narrativi e teatrali e cene con delitto. Il suo primo romanzo, Il palio di Sherlock Holmes (Alacràn, 2009), è stato tradotto in Francia e in Turchia. Nel 2011 è uscito Lo strano caso del falso Sherlock Holmes (Ur Editore) e l’anno successivo Sherlock Holmes e la morte del cardinale Tosca (Ur Editore), vincitore del premio “Garfagnana in giallo” e finalista del “Premio scrittore toscano dell’anno”. Ha pubblicato anche racconti apocrifi sulla Sherlock Magazine e nelle antologie a cura di Luigi Pachì Le cronache di Sherlock Holmes (Fabbri editore, 2003) e Sherlock Holmes in Italia (Delos Books, 2012). Un suo apocrifo è uscito anche sul Giallo Mondadori.
Dello stesso autore
Luca Martinelli, Sherlock Holmes e il tesoro di Sir Francis Drake Sherlockiana ISBN: 9788867750368 Luca Martinelli, Sherlock Holmes e l'avventura della corsa Londra-Brighton Sherlockiana ISBN: 9788867750412 Luca Martinelli, Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati Sherlockiana ISBN: 9788867751389
Capitolo 1
Sul finire dell'estate del 1893, mentre cercavo di resistere allo strazio per la recente perdita della mia cara moglie Mary ¹ , la cui perdita aveva riaperto la ferita infertami dalla morte del mio insostituibile amico Sherlock Holmes ² , dovetti fronteggiare una delle più terribili prove della mia movimentata e avventurosa vita. Con i nervi scossi e il corpo minato dagli artigli del dolore, fui costretto a sopportare emozioni così forti che temetti per la mia salute e per la mia stessa vita. Il mistero dello scrigno nero, che mi trovai ad affrontare in perfetta solitudine, e le strane apparizioni che mi turbarono nel corso delle indagini furono sul punto di travolgermi. In più di una circostanza pensai di abbandonare sia il caso sia il mio studio di Kensington per fuggire in qualche luogo solitario. Tuttavia mi trattenerlo dal farlo il profondo rispetto che ho sempre nutrito per Mycroft Holmes e il cordiale legame umano che la morte del suo geniale fratello aveva fatto accrescere negli ultimi due anni. Tutto cominciò, senza il minimo preavviso, in una calda e limpida mattina di fine agosto quando un moccioso con il viso sporco, i capelli arruffati e i vestiti cenciosi suonò il camlo e, dopo aver eluso l'ostacolo poco resistibile della mia domestica, sgattaiolò nel mio studio mentre ero intento a smaltire la scarsa corrispondenza di quei giorni. – Cosa c'è? – chiesi in tono burbero. La domestica, ferma in una posa impacciata alle spalle del ragazzino, abbassò gli occhi pieni di vergogna. Il marmocchio, per nulla intimidito, fece un o in avanti e, in assoluto silenzio, allungò una mano per porgermi una busta gualcita su cui campeggiava, a chiare lettere, il mio nome e il mio indirizzo. Afferrai la busta con un gesto rabbioso e, lasciati scivolare due scellini di mancia nella mano del bambino, richiusi la porta dello studio e sedetti nella comoda poltrona al lato del tavolo da lavoro. Osservai la busta con attenzione. Era di carta elegante e assai costosa e non conteneva indicazioni circa il mittente. Chi l'aveva scritta, senza dubbio un uomo, era una persona facoltosa e, a giudicare dalla grafia, pignola. La spiegazzatura, dunque, era opera del fanciullo che era stato incaricato di fare da
postino. Sentii crescere l'agitazione e cominciai a sudare copiosamente, ma per fortuna ero ancora capace di ragionare. La cosa più logica da fare, pensai ricordandomi gli insegnamenti del compianto Sherlock Holmes, era di aprire la busta e verificarne il contenuto. Le poche righe vergate sul foglio, di carta altrettanto elegante e costosa, trasudavano fretta e ansia, il che, riconosciuto il mittente dalle due lettere puntate in calce, finì per inquietarmi più dell'anonimato della busta:
“Venga al D.C. il prima possibile. È questione delicatissima. Ho bisogni del suo aiuto. Eviti di farsi pedinare. M.H.” Rimasi esterrefatto. Perché Mycroft Holmes, che in più di un'occasione aveva dimostrato di non essere meno brillante e dotato del fratello ³ , chiedeva il mio aiuto? Perché tanta segretezza? Perché confidare nella mia presenza per affrontare la discussione di un misterioso e delicato argomento? C'era forse un'indagine all'orizzonte? La mia frequentazione con Sherlock Holmes, le avventure che avevamo affrontato insieme, i casi che gli avevo visto risolvere con apparente semplicità e il filo logico che egli aveva seguito per venirne a capo mi avevano portato a interessarmi di criminologia e ad affrontare, per la verità con scarso successo, alcune indagini, ma questa chiamata, se davvero si trattava di coinvolgermi in un mistero da chiarire, mi appariva al di là delle mie forze. Mycroft Holmes, infatti, non era solito chiedere aiuto per una bazzecola qualsiasi.
NOTE ¹ Sulla base delle informazioni deducibili dai racconti e dai romanzi di Arthur Conan Doyle, la morte di Mary Morstan, prima moglie del dottor Watson, è collocata in un intervallo che va dalla primavera del 1893 al 1894. ² Nel racconto di A. C. Doyle Il problema finale , Watson riferisce che Sherlock Holmes è morto nell'aprile del 1891 precipitando, insieme con il suo nemico, il professor Moriarty, nel baratro delle cascate di Reichenbach, in Svizzera.
Holmes riappare a Londra nel 1894 (vedi A. C. Doyle L'avventura della casa vuota ). In quel racconto lo stesso Holmes rivelerà a Watson che la sua morte era una messa in scena per compiere, in gran segreto, un lungo viaggio all'estero ³ Vedi A. C. Doyle Il traduttore greco .
Capitolo 2
Rimuginai a lungo sul da farsi. Alla fine decisi che, nel caso Mycroft me ne avesse proposto uno, avrei rinunciato all'incarico. Sarei comunque andato al Diogenes Club per parlargli di persona, perché la stima e il rispetto che nutrivo per lui mi impedivano di affidare il mio diniego alla fredda formalità di una lettera. Indossai giacca e cappello e, preso il bastone da eggio, uscii in strada. Mi accertai che nessuno fosse in vista, fermai una carrozza e sedetti sul sedile dei eggeri. Quando giunsi al Diogenes, il mio orologio da taschino segnava le dieci in punto. Gli ampi e accoglienti saloni del club non avevano cambiato aspetto né era mutata la rigorosa regola di osservare il più assoluto silenzio. Mycroft mi accolse in un salottino appartato, l'unico nel quale agli ospiti era consentito dialogare. Era sprofondato in una soffice poltrona di pelle e aveva l'aria assorta, quasi preoccupata, ma appena entrai il suo viso si aprì in un sorriso largo e sincero. – Si accomodi, dottor Watson – disse senza preamboli, indicandomi la poltrona di fronte a lui. – Mi perdonerà se l'ho convocata con tanta urgenza e in così gran segreto, ma siamo di fronte a un caso assai delicato, le cui indagini e la cui soluzione hanno bisogno di rimanere coperte dal massimo segreto. Anche un solo indizio che diventasse pubblico, provocherebbe uno scandalo tale da travolgere non solo il governo, ma la stessa monarchia. – Veramente, non capisco la questione – balbettai. – E poi, non capisco perché si rivolga a me per una vicenda tanto delicata. – Le devo senz'altro delle spiegazioni, ma sappia che ho chiesto il suo aiuto perché lei è l'unica persona che possa garantire al paese la discrezione e la lealtà di cui questo caso necessita. Inoltre, caro Watson, lei è stato amico intimo del più grande investigatore del mondo. Ha appreso il suo metodo di lavoro e ha familiarizzato con il suo ragionamento logico e, dunque, nessuno meglio di lei può affrontare il mistero con il quale siamo alle prese. – Sono confuso… non credo… – Su, Watson, si rilassi. E mi creda, senza il suo contributo non ne caveremo le
gambe. – Ecco… Ma esattamente di cosa si tratta? – chiesi, solleticato nel mio amor proprio da così tante adulazioni. Il tono di Mycroft Holmes si fece ancora più serio e grave di quanto non lo fosse stato fino a quel momento: – Si tratta… della Regina in persona. Non so dire l'espressione che mi si dipinse sul volto ma credo d'essere sbiancato in modo preoccupante, perché Mycroft Holmes ebbe un sussulto improvviso e accennando ad alzarsi ordinò a gran voce un bicchiere d'acqua. – No grazie, lasci perdere l'acqua – dissi dopo aver fatto un respiro profondo e aver riacquistato un minimo di padronanza di me stesso. – Vada pure avanti. Mycroft andò a chiudere la porta del salottino, tornò a sedersi comodamente nella poltrona e, accesa una sigaretta, ricominciò a parlare in tono grave e senza sbalzi: – Siamo di fronte a un caso incredibile. Ci troviamo alle prese con un ladro tanto ingegnoso e sprezzante del pericolo, da aver avuto il coraggio di compiere un furto nel chiuso degli appartamenti reali. – Ma cosa ha rubato? – chiesi con impeto, posseduto dalla smania della curiosità. – Si è volatilizzato un piccolo e pregiatissimo cofanetto di mogano nero, un vero capolavoro dell'arte africana. Dentro lo scrigno, la cui chiave è custodita dalla Regina in persona, Sua Altezza conserva una lettera riservatissima di cui nessuno, fino a questa mattina, conosceva l'esistenza. Non sappiamo quale sia il contenuto dello scritto, Sua Maestà non intende rivelarlo. Tuttavia ha fatto sapere che il suo furto rappresenta una vera e propria emergenza nazionale. – Come sono andati i fatti? – Ieri è stata una giornata particolare a Buckingham Palace. Sua Maestà ha ricevuto una delegazione di dignitari sudanesi fedeli all'impero britannico. Alla visita sono seguite una cena e una serata di gala. È certo che ieri sera intorno alla mezzanotte la lettera si trovava ancora nell'anticamera della stanza da letto della Regina, ma è altrettanto vero che stamani alle sette essa era scomparsa insieme al bauletto in cui è custodita. È scattato subito l'allarme e il primo ministro ha affidato a me il compito di ritrovare lo scrigno e il suo prezioso contenuto. Come
ben immagina, però, io non posso espormi. Se lo fi attirerei troppe attenzioni. La segretezza della missione sarebbe vanificata, con conseguenze tragiche per la nazione. Invece, dottore, lei è insospettabile. Da tempo non è più sotto la luce dei riflettori, si è ritirato a vita privata e, se non commetterà colpi di testa, nessuno immaginerà che proprio lei la persona che indaga su questa delicatissima questione. Finito di parlare, Mycroft chiuse gli occhi e aspirò con lentezza calcolata il fumo della sigaretta. – Comprendo la gravità della situazione, tuttavia non riesco a vedere come potrei rendermi utile – dissi dopo aver soppesato le sue parole. – Watson, lei deve assumere il caso e risolverlo, non abbiamo altra alternativa – affermò Mycroft Holmes in tono imperioso. Accesi il sigaro Dunhill che mi offrì, un lusso che raramente io potevo concedermi, e meditai a lungo. Tuttavia non giunsi a nessuna conclusione, perché ero talmente colpito da quella insolita richiesta, e sentivo così forte il peso della responsabilità, che la mia mente era obnubilata da una nebbia umida e impenetrabile. Mi sentivo talmente impotente che mi misi a rimuginare sul modo di rinunciare energicamente all'incarico. Ma, come volesse prevenirmi, Mycroft tornò a parlare in tono perentorio. – Nonostante le grandi difficoltà del caso, spero non vorrà negare un servigio così importante e prestigioso a Sua Altezza Reale e alla nazione tutta. Se vuole ascoltarmi, le fornirò alcuni elementi che spero potranno esserle di aiuto. Come le ho detto, la lettera scomparsa è conservata in un cofanetto che soltanto la Regina, a meno di forzarlo, può aprire. Lo scrigno si trovava in una stanza il cui accesso è consentito, oltre a Sua Maestà, alla sola dama di compagnia, Lady Cecily Carlyle. Quest'ultima ha dichiarato, su richiesta di Sua Maestà stessa, di non essere entrata in quella stanza da almeno due giorni… – Quindi, – lo interruppi – dobbiamo dedurne che qualcun altro si sia segretamente introdotto nella stanza, abbia arraffato il forziere e sia poi riuscito a fuggire indisturbato. – Sì, deve essere andata così. – Magari è stato un dignitario della delegazione sudanese – borbottai. – Non c'è
da fidarsi di quei barbari. Dicono di essere fedeli alla nostra amata Regina e poi, segretamente, trattano con il governo teocratico di Madhi. – Al momento gli agenti del servizio segreto non hanno trovato riscontri per avvalorare questa ipotesi – replicò Mycroft. – So che non conosce il contenuto della lettera, – dissi ancora – ma davvero non le è nota almeno una ragione del perché ritrovarla sia tanto importante? – Come le ho detto, il contenuto della missiva mi è del tutto ignoto. Sono stato informato soltanto del fatto che si tratta di uno scritto strettamente personale datato 1859. Non sono davvero in grado di dirle altro. Ero sconsolato di tanta povertà di informazioni, ma mi sembrò che Mycroft Holmes fosse sincero circa il contenuto della lettera. Per questo, quando con lo sguardo mi rinnovò l'invito ad assumere sulle mie spalle il peso di quella delicatissima indagine, non potei che rispondergli con un cenno affermativo della testa. Mi alzai dalla poltrona con l'aria assorta e distante e non ricordo di averlo salutato prima di uscire dalle silenziose sale del Diogenes.
Capitolo 3
Rientrato a Kensington, incaricai la domestica di annullare le visite dei pazienti, chiusi l'ambulatorio e chiesi di non essere disturbato. Nel tragitto dal Diogenes Club fino a casa, infatti, avevo maturato l'idea che quell'intricato enigma richiedeva concentrazione, tranquillità e solitudine. Era necessario restare appartati e non esporsi, se non in caso di estrema necessità. Del resto, l'ipotesi di recarsi a Buckingham Palace per un sopralluogo era assolutamente fuori luogo. Ed era inutile anche pensare di fare una chiacchierata con Lady Cecily Carlyle, visto che aveva già rilasciato le sue dichiarazioni agli agenti sguinzagliati da Mycroft dentro il palazzo. Dunque, ero in un vicolo cieco e, per quanto mi tormentassi e mi lambiccassi il cervello, non riuscivo a individuare il filo logico della vicenda. Perché, con tante cose assai più preziose da rubare, il ladro aveva scelto di portare via proprio il forziere con quella vecchia e misteriosa lettera? Quale movente lo aveva spinto a quell'impresa? Qualcuno aveva forse commissionato quel furto tanto incredibile? Non trovai risposta a nessuna di queste domande. Non esisteva, o almeno mi pareva non esistesse, il punto debole da cui avviare l'indagine. Sentii una nostalgia terribile di Sherlock Holmes, dei suoi silenzi quasi ascetici durante i quali il suo cervello analizzava i fatti, li sezionava in minuti particolari e poi li ricomponeva nelle tessere che davano vita al mosaico. Mi mancavano, in quel momento, le sue fumate laboriose, i suoi improvvisi guizzi che gli accendevano gli occhi annunciando la soluzione del mistero e, quindi, il suo trionfo. E subito, fui travolto da un dolore acuto. Sapevo fin troppo bene che il mio amico era morto tragicamente per liberare l'umanità dal flagello della più elevata mente criminale che mai il mondo avesse conosciuto ⁴ e ora, ecco i risultati: i criminali d'ogni sorta potevano scorrazzare impuniti per le vie di Londra e arrivare addirittura a colpire il simbolo più alto dell'Impero. Prostrato e amaramente deluso dalle mie inette capacità investigative, mi abbattei sulla poltrona come in trance e, di lì a poco, mi addormentai. Fu mentre dormivo che accadde la cosa più incredibile che mai mi sia capitato di vivere. Fu un evento talmente straordinario che al solo ricordo, ancora oggi, e a cose ormai chiarite, stento a mantenere un atteggiamento di distacco.
– Dottor Watson, lei mi delude – disse d'improvviso una voce gracchiante, quasi metallica. – Che cosa succede? – borbottai a stento. – Caro amico, questo non è il momento di dormire né di fare domande. Si procuri una copia del “Times” e legga con attenzione la pagina della politica estera – disse ancora la voce metallica. – Chi parla? Chi è? – Faccia ciò che le ho detto e rimanga calmo. La voce cessò di parlare d'un tratto e proprio in quel momento mi svegliai di soprassalto, con il cuore che mi batteva all'impazzata, il respiro affannato e la fronte madida di un sudore freddo che mi faceva tremare. Avevo sognato, era ovvio. Altrimenti, chi diavolo poteva aver parlato nel deserto del mio studio? E, soprattutto, dove si poteva nascondersi il padrone di quella voce agghiacciante? Ispezionai lo studio in preda a un'eccitazione irragionevole, ma dovetti arrendermi di fronte all'evidenza della mia perfetta solitudine. Sì, certo, avevo sognato. Dovevo essermi lasciato suggestionare da quello stato di tensione nervosa che aveva preso a soffocarmi da quando Mycroft Holmes mi aveva affidato quello strano e misterioso caso. Eppure, chi aveva parlato mi aveva suggerito di leggere il “Times” e questo, per essere un sogno, era decisamente una stramberia bella e buona. Ed era anche un consiglio logico, vista la visita dei dignitari sudanesi a Buckingham Palace e lo stato di guerra che opponeva il nostro esercito ai rivoltosi del Madhi. Così, nonostante lo stato confusionale che mi faceva addirittura tremare le mani, decisi che, sogno o chissà quale altra diavoleria, la cosa migliore fosse proprio quella di seguire le indicazioni suggeritemi dalla voce che mi aveva parlato nel sonno. Andai al tavolo da lavoro, presi la copia del “Times” e l'aprii alla pagina della politica estera. Lessi attentamente ogni titolo e ogni articolo finché, giunto a un trafiletto di spalla, dedicai la mia attenzione al breve articolo informava che il giorno precedente i dignitari sudanesi erano stati ricevuti da Sua Maestà a Buckingham Palace. Le notizie erano scarne e non aggiungevano nulla di significativo a quanto Mycroft mi aveva raccontato, tranne il particolare, comunque irrilevante, che a guidare la delegazione sudanese nella visita del palazzo reale era stata Lady Cecily Carlyle.
Nessun altro articolo attirò la mia attenzione e io continuavo a pensare, come avevo confessato a Mycroft, che qualcuno di quei barbari doveva aver approfittato dell'ospitalità della Regina per compiere il crimine che, scuotendo le fondamenta stesse del trono inglese, avrebbe fatto precipitare la crisi latente in cui si dibatteva il Sudan. Tuttavia il mio entusiasmo si trasformò subito in cocente delusione. Ripensando al genio di Sherlock Holmes e alla stessa intelligente sagacia di cui era dotato suo fratello Mycroft, il quale certo non mi avrebbe scomodato per così poco, mi sovvennero le parole con le quali il mio grande amico aveva spento la mia smaniosa eccitazione ogniqualvolta avevo creduto, nel corso di un'indagine, di aver individuato la soluzione: "Troppo ovvio, mio caro Watson, è tutto troppo ovvio per essere vero". Di nuovo, fui vinto da un violento stato di prostrazione. Mi abbandonai pesantemente sulla poltrona e chiusi gli occhi nel tentativo di concentrarmi e di dipanare l'inestricabile matassa con la quale ero alle prese. Ma fu un'applicazione vana. – Legga ancora; legga attentamente – tornò a dire la voce gracchiante. Ebbi un sussulto che sembrò squarciarmi il petto. Questa volta non dormivo, ed ero anche certo che quella voce non fosse frutto della mia immaginazione, per altro mai stata molto fervida. Tornai a perlustrare ogni angolo dello studio ma nulla indicò una qualsivoglia presenza umana oltre la mia. Ero angosciato, tremavo come una foglia, e il sudore cominciava a scorrermi in rivoli gelati lungo la schiena. Dovetti sorreggermi al tavolo per non cadere e, appena raggiunta la mia poltrona, abbandonai il corpo stremato nel suo caldo abbraccio. Le tempie mi martellavano al ritmo ossessivo di quella voce gracchiante la cui eco continuava a ronzarmi negli orecchi. Chiusi gli occhi, accesi una sigaretta e cercai di non pensare a niente. Lentamente, il respiro tornò a farsi regolare e pian piano sentii crescere le forze fino a ritrovarmi di nuovo padrone dei miei gesti e dei miei pensieri. Tornai allora a rileggere il “Times”, ma niente colpì la mia immaginazione né mi suggerì una traccia da seguire. Solo l'inserzione del Circo Russo, che era appena arrivato in città e che si era accampato nei pressi di Regent's Park, attirò a più riprese la mia attenzione. Il circo è uno spettacolo piacevole e affascinante e il suo richiamo è, per me, irresistibile. In quel momento, però, non potevo certo perdermi con simili bazzecole. Del resto, non vedevo come il circo avrebbe potuto essermi di aiuto in quel micidiale e strampalato caso che stava
aggravando il mio precario stato di salute. Così, tre ore più tardi e dopo molte sigarette fumate, la mia indagine non era progredita di un o. La delusione era talmente grande che mi sentii come una mosca rimasta intrappolata nella tela vischiosa di un ragno.
NOTE ⁴ Il riferimento è al professor Moriarty.
Capitolo 4
Quella sera, forse per la disperazione di sentirmi del tutto impotente, o forse per l'attrattiva, latente ma non aggirabile, dello spettacolo di giocolieri e domatori, rifiutai la cena che la domestica mi aveva preparato con mille attenzioni, uscii di casa e, chiamata una carrozza, raggiunsi il circo che animava rumorosamente le vicinanze di Regent's Park. Lo spettacolo era già cominciato, ma stranamente non ebbi voglia di entrare ad assistervi. Oltreai il tendone e mi inoltrai, invece, nel mezzo dell'accampamento. Il piccolo villaggio improvvisato, disposto a semicerchio alle spalle del tendone, era un pullulare di fuochi e di costumi sfavillanti. Dalle gabbie delle tigri, a tratti, arrivava il ruggito spettrale di quelle belve la cui espressione dolce e il cui portamento elegante contrastavano irrimediabilmente con la ferocia sanguinaria di cui erano capaci. Sulla destra, nello spiazzo tra due carrozzoni, dei saltimbanchi provavano la difficile costruzione di una torre umana. Poco oltre, davanti a una carrozza più inghirlandata delle altre, tre nani si inchinavano continuamente e urlavano: – Viva la Regina, viva Sua Maestà, la sovrana del circo. Era deprimente osservare le loro figure deformi e sgraziate atteggiarsi in simili salamelecchi, ma lo facevano con così tanta convinzione e allegria che guardarli, alla fine, risultava un esercizio tutto sommato piacevole. D'un tratto, i tre nani si irrigidirono; la porta del carrozzone si aprì e di lì a poco comparve una figura esile, abbigliata di uno splendido vestito da far invidia a quelli in uso a corte e i cui movimenti erano consumati con la stessa grazia di una vera regina. Ora i nani, inchinandosi platealmente, si disposero in parata davanti alla donna e, dopo un suo cenno, si avviarono in corteo sul retro del tendone, dove si intravedeva il segreto ingresso degli artisti. Il mondo della finzione, quello del teatro come quello del circo, è un toccasana per il morale dei tristi e dei depressi, e quella piccola recita dietro le quinte, infatti, aveva finito col mettermi di buon umore. Così, per il bene della mia salute, mi misi in attesa del loro ritorno. Avevo appena lasciato il centro del vialetto per sedermi su un ciocco di quercia fuori vista, posto tra due carrozze vicine a quella della "Regina", quando un rumore concitato di i, come di qualcuno che volesse mettersi a correre da un momento all'altro, mi mise in allarme. Nascosto nell'oscurità, vidi la figura di un
uomo robusto, alto almeno sei piedi e del peso di almeno ottanta chilogrammi, avanzare a gran velocità. A ogni o voltava la testa ora a destra ora a sinistra con fare furtivo. Finalmente, giunto al carrozzone della "Regina", si arrestò di scatto. Dette un'occhiata indagatrice intorno a sé, salì i tre scalini di legno della carrozza, depositò un pacchetto in un vaso di fiori, aprì la porta e penetrò all'interno della casa viaggiante. Attirato dal singolare comportamento dell'uomo e dalla sua intromissione in casa d'altri, uscii dal mio nascondiglio, sfiorai il calcio della pistola per farmi coraggio e mi avvicinai a una delle piccole finestre del carrozzone per osservare i suoi movimenti. Lo vidi rovistare in ogni angolo della casa viaggiante, mettere a soqquadro l'armadio, i bauli, il letto. Improvvisamente, da un baule dal quale aveva tirato fuori, gettandoli sul pavimento, alcuni scialli ricamati e delle camicette di raso bianco, l'uomo portò alla luce uno scrigno nero di legno lucido impreziosito dal regale stemma di Sua Maestà la Regina d'Inghilterra. Ero incredulo e felice al tempo stesso. Il caso, la fortuna, o magari un sesto senso che non sapevo di possedere, mi avevano portato, dopo tante e atroci tribolazioni, nel luogo giusto e al momento giusto. Adesso, si trattava di impedire che il forziere si volatilizzasse con tutte le complicazioni che questo avrebbe comportato. Impugnai la pistola, feci un gran respiro ed entrai come una valanga all'interno dell'appartamento viaggiante. – Lasci pure lo scrigno e non si muova – sibilai. – Non sarebbe la prima volta che sparo contro un essere umano. L'uomo non si voltò, né si lasciò scappare un suono. Depose con calma il bauletto nero su una sedia alla sua sinistra e alzò le mani in segno di resa. Ma appena feci per avvicinarmi, con l'intenzione di legargli i polsi e i piedi con dei lacci di stoffa che nel frattempo avevo raccolto dal pavimento ingombro di ogni genere di vestiario femminile, la sua figura imponente si voltò di scatto e, travolgendomi, infilò la porta del carrozzone e si dileguò nel buio correndo come un toro inferocito. Mi rialzai per lanciarmi al suo inseguimento, ma mi fermai prima ancora di essere uscito da quelle anguste quattro pareti e d'istinto voltai lo sguardo alla sedia su cui l'uomo aveva appoggiato lo scrigno fonte di tutti i guai di quella afosa giornata. Il piccolo forziere era lì. Lo recuperai, deciso a filarmela verso il Diogenes Club il più in fretta possibile; tuttavia, mentre scendevo i gradini del carrozzone, la mia attenzione fu calamitata dal vaso di fiori intorno al quale si era affannato l'uomo che mi era sfuggito sotto il naso. Sotto le foglie dei
gerani, scorsi un borsello di pelle di daino pieno di sterline d'oro. Ebbi paura che qualcuno si potesse accorgere della mia presenza e che lo sconosciuto potesse tornare sui suoi i e, senza più preoccuparmi di dover assicurare il delinquente alla giustizia, misi in tasca il borsello, strinsi forte nella mano destra il forziere di Sua Maestà e raggiunsi in fretta il piazzale antistante all'ingresso del circo dove stazionavano una mezza dozzina di carrozze in attesa che finisse lo spettacolo. Salii sulla prima della fila e detti l'indirizzo del Diogenes Club.
Capitolo 5
Del viaggio verso Pall Mall non ricordo assolutamente nulla, ma quella sera, dodici ore dopo aver ricevuto l'incarico di recuperare lo scrigno nero della Regina, mi presentai, euforico, nel salottino nel quale quella stessa mattina Mycroft mi aveva ricevuto. L'indolente fratello di Sherlock Holmes era sempre seduto nella medesima poltrona di pelle. Mi accolse con un saluto appena accennato e lo sguardo tra il sorpreso e l'interrogativo. – Ecco lo scrigno della Regina – dissi tutto d'un fiato. – Ed ecco anche i soldi che, penso, dovevano servire per ricompensare il ladro o chi ha fatto da tramite fra il lui e il destinatario finale della refurtiva. Purtroppo i criminali… – Un bel lavoro; davvero un bel lavoro, Watson – mi interruppe Mycroft Holmes con un sorriso così incredulo e limpido che non avevo mai visto su quel volto sempre privo di espressioni. – I criminali sono fuggiti, – ripresi – ma forse avvertendo Scotland Yard… – Adesso i criminali non ci interessano – disse bruscamente. Stavo per ribattere qualcosa, ma Mycroft non me ne diede il tempo. – Ora, se vuole scusarmi, – disse – devo congedarmi per riconsegnare il forziere alla legittima proprietaria. Sappia che ha reso un servigio impagabile alla Corona e alla nazione intera. Al momento opportuno riceverà la giusta ricompensa per la fedeltà e lealtà dimostrata, ma ricordi di mantenere la vicenda avvolta nel più assoluto segreto. Buonanotte, dottor Watson, e grazie ancora di cuore.
Se un anno fa Sherlock Holmes non fosse ricomparso nelle circostanze che i lettori senz'altro conoscono, e se non avessi avuto la pazienza di attendere ancora un anno prima di chiedere lumi, forse non avrei mai conosciuto le ragioni per cui il Caso dello scrigno nero fosse stato ammantato di tanta segretezza negli ambienti del governo inglese. Finalmente, tre giorni dopo aver fatto luce sulla
barbara fine del Capitano di lungo corso ⁵ , il mio impareggiabile amico, ancora di buon umore per il risultato di quell'indagine che aveva messo alla prova molte delle sue insuperabili qualità, accennò come per celia alla mia incredibile avventura. – Ho saputo che nel '93 lei se l'è cavata altrettanto bene, dottore, – disse smettendo di suonare il violino per commentare i messaggi di lode che gli stavo leggendo. – Veramente i malfattori la fecero franca – mi schermii nascondendo a stento una certa irritazione. – A volte l'importante non è consegnare alla giustizia il criminale, – replicò, sedendosi comodamente in poltrona – bensì evitare che il crimine intrapreso giunga alle estreme conseguenze, e lei, mio caro Watson, riuscì perfettamente in questa impresa. La nazione gliene sarà grata in eterno. – Senza dubbio, sono stato molto fortunato, ma ancora non capisco il motivo per cui mi sia meritato così tanta gratitudine, oltre il cospicuo assegno che Sua Maestà mi ha fatto accreditare sul conto in banca – considerai mentre gli mostravo il biglietto di ringraziamento che la Regina mi aveva fatto recapitare pochi giorni dopo il ritrovamento del prezioso forziere. Il mio amico lanciò un'occhiata distratta al cartoncino avorio vergato con lettere d'oro, accese una sigaretta e, socchiusi gli occhi, sprofondò in una qualche misteriosa e profonda riflessione. – Lei non si lasciò ingannare dalla visita dei dignitari sudanesi, – disse d'improvviso – tuttavia devo confessare che non fu molto brillante nella conduzione dell'indagine. Lo guardai con aria perplessa, ma non riuscii a dare voce a nessuna delle decine di domande che mi ingombravano la testa. – Se ben ricorda, Watson, – riprese in tono rilassato e tranquillo – le avevo consigliato di leggere attentamente la pagina politica del “Times”… – Ma… era lei? – riuscii appena a sussurrare. Holmes annuì con un sorriso istrionico che gli fece lampeggiare gli occhi come
avesse appena definito la soluzione di un caso che lo aveva preso fino alla spossatezza. Io, invece, ero in preda ad uno strano stato di irrequietezza. Avvertivo un misto di gioia e di rabbia che non mi consentiva di rimanere calmo come avrei voluto e di formulare le domande in modo chiaro e sereno. – Perché non si fece vedere? Deve spiegarmi… io… – D'accordo, ma ora si calmi – disse Holmes, preoccupato di vedermi così turbato. – Le spiegherò tutto per filo e per segno. Ero appena arrivato in Egitto dal lontano Tibet, quando in una taverna del porto di Alessandria un informatore dei servizi di Sua Maestà mi recapitò un messaggio di mio fratello Mycroft con il quale mi allertava intorno allo strano intensificarsi, in territorio africano, delle attività degli agenti segreti di Francia e Prussia. Fu proprio per seguire un agente prussiano, il cui governo era intenzionato a rinfocolare le tensioni ai confini con la Rodesia, che raggiunsi la Danimarca e, da lì, l'Inghilterra. Ma appena giunsi a Londra, dovetti ben presto rinunciare al suo inseguimento, perché, per quanto ben travestito, e per quanto considerassi ormai possibile il mio rientro in patria senza incorrere in alcun tipo di pericolo, il colonnello Moran, invece, si era già messo sulle mie tracce. Feci in tempo ad avvertire Mycroft della mia fuga, ma non potei fornirgli alcuna informazione sui possibili pericoli che la presenza dell'agente prussiano poteva rappresentare per il paese. In qualche modo, riuscii anche a liberarmi dei segugi assoldati da Moran e in attesa dell'oscurità, che mi avrebbe consentito di riprendere la via del mare verso l'Africa, non trovai miglior nascondiglio che l'armadio dei cappotti invernali nel suo studio di Kensington. – Questo spiega la sua presenza e la voce che udii mentre dormivo – dissi con aria di soddisfazione, anche se provai una certa vergogna per aver dimenticato di perlustrare proprio gli armadi delle giacche e dei cappotti. E per celare l'imbarazzo chiesi: – Ma come sapeva di cosa mi stessi occupando in quel momento? – Quando lei rientrò dal Diogenes Club e si chiuse nello studio, – riprese a raccontare Holmes con il suo tono suadente – non fece altro che farfugliare ad alta voce dei uno scrigno nero e della necessità di ritrovarlo per il bene della Regina. Mi bastò riflettere con attenzione sui fatti che lei aveva ripetuto e su quello che io ero riuscito a leggere sul “Times” mentre lei era fuori casa, per giungere alla soluzione del caso. Tuttavia non potevo scoprirmi, né potevo illustrarle nel dettaglio tutti i fatti in mia conoscenza; l'avrei agitato più di quanto
non fosse. Metterla al corrente di ciò a cui stava andando incontro, inoltre, significava porre in pericolo l'indagine e la sua stessa incolumità. Così, aspettai che lei si addormentasse e le suggerii di leggere il “Times”. – Le posso assicurare che avermi parlato senza mostrarsi ai miei occhi ha comunque rischiato di uccidermi – dissi in tono di rimprovero. – Posso ben immaginarlo, – acconsentì – ma non avevo scelta. Quando lei iniziò a leggere il giornale, temetti che la visita dei dignitari sudanesi, visti i continui scontri tra il nostro esercito e i rivoltosi di Mahdi, potesse trarla in inganno. Invece, fu bravo a non cadere nella trappola. E altrettanto bravo, anche se credo che questo sia accaduto a causa della sua indole giocherellona, fu a soffermarsi sulla pubblicità del Circo Russo. Ma proprio a questo punto, – disse sogghignando e rivolgendomi uno sguardo carico di ironia – mio caro Watson, lei peccò di superficialità, rischiando di vanificare il recupero dello scrigno. – Veramente, io… – Amico mio, – mi interruppe Holmes in tono di rimprovero – lei si fermò all'apparenza, ignorando di indagare l'esistenza di quei dettagli senza la scoperta dei quali anche il caso più semplice rischia di rimanere senza soluzione. Quindi ammutolì e accese una sigaretta. Lo guardai stupito. Allora, tornando ad usare il tono suadente di poco prima, aggiunse: – Capisco la sua sorpresa, tuttavia se mi ascolterà con attenzione non potrà che convenire sulla mia osservazione. La grande scritta che annunciava gli spettacoli del Circo Russo attirò la sua attenzione, ma lei, pensando forse che una pubblicità non potesse rivestire importanza in un'indagine di polizia, ò oltre, ignorando di leggere la parte restante dell'annuncio che, tra le tante attrazioni dello spettacolo, includeva il numero della "Regina del circo", il travestimento meglio riuscito di Yuri Bodonov, il celebre trasformista ucraino che in ato si è guadagnato la notorietà sulle cronache dei giornali di mezza Europa, per aver messo a segno straordinari furti di gioielli. – Vuole dire che lui… – Sì, Watson: è lui il misterioso ladro che trafugò da Buckingham Palace lo scrigno nero di Sua Maestà. Lo fece su commissione dell'agente prussiano che stavo inseguendo e che non potei fermare per i motivi che le ho esposto.
– Ma come fece a compiere il colpo? – domandai, incredulo. – Accade proprio durante la visita dei dignitari sudanesi – disse Holmes, aspirando una lunga boccata di fumo dalla sigaretta. – Non tutti i nobili africani che arrivarono in Inghilterra per incontrare la Regina erano fedeli sudditi dell'impero. Alcuni di loro, anzi, sostenevano, anche se in gran segreto, le attività dei rivoltosi con grandi quantità di denari. Yuri Bodonov non dovette fare altro che corrompere uno di loro con la promessa che questo sarebbe servito a indebolire l'impero britannico. Trovato il dignitario che accettò la sua proposta, ne prese il posto nella delegazione che visitò Buckingham Palace. Una volta dentro il palazzo, perfettamente travestito come lui solo sapeva fare, il nostro criminale non ebbe difficoltà a defilarsi e portare a compimento il suo disegno. – E l'agente prussiano? – Lui, – riprese a spiegare Holmes – entrò in scena la sera in cui lei, pur brancolando nel buio, si recò nel luogo in cui avrebbe dovuto compiersi la fine della trama criminale così ben congegnata. Devo ammettere che lei dette una bella dimostrazione di coraggio ad affrontarlo. L'agente Ludwig era di una prestanza fisica eccezionale e il modo con cui lei gli tenne testa mi impressionò favorevolmente. Non so se sarei riuscito a fare altrettanto e con altrettanto sangue freddo. – Holmes, vuol dire che lei era lì e lasciò che agissi da solo? – esclamai con rabbia, sentendo tornare il tremito di paura di quella sera. – Sono addirittura infuriato… – Su, si calmi Watson – mi interruppe Holmes con la voce più languida di cui fu capace. – Non deve volermene per non essermi mostrato. Il caso che stava affrontando era talmente delicato che se fossi uscito allo scoperto anche solo per dirle che ero lì vicino a lei avremmo corso il rischio di mandare tutto per aria. Comunque, – riprese ora con un tono di voce più acuto, – non avevo altra scelta che seguirla. Quando lei uscì dallo studio per dirigersi al circo era così nervoso e angosciato che non potevo lasciarla agire in perfetta solitudine. Se per un motivo qualsiasi, anche banale, lei avesse fallito, mi sarei reso complice del peggiore disastro politico e militare della nostra gloriosa storia patria. Rimanendole vicino, anche se in incognito, sarei invece potuto intervenire in caso di necessità, scongiurando così quei pericoli di cui Mycroft le aveva parlato.
– Bé, ammetto che fu un comportamento non così spregevole come mi era sembrato in un primo momento – dissi accendendo una sigaretta e abbassando lo sguardo. – Ma vuole spiegarmi qual era il compito dell'agente Ludwig? Soddisfatto, Holmes sorrise e riprese a spiegare: – Egli doveva lasciare a Bodonov i soldi pattuiti per il furto, recuperare lo scrigno nella casa viaggiante e consegnarlo all'ambasciata, da dove poi avrebbe preso in fretta la via verso la Prussia. Se il piano fosse riuscito, le tensioni e le scaramucce che l'esercito britannico e prussiano vivevano quasi quotidianamente in Sudafrica si sarebbero ben presto trasformate in guerra aperta. A quel punto, il contenuto del forziere sarebbe stato giocato dai prussiani come arma della sicura vittoria. La rivelazione del segreto contenuto nello scrigno avrebbe minato dall'interno la credibilità di Sua Maestà e, di conseguenza, del governo inglese. Ciò avrebbe provocato sconvolgimenti politici tali che la guerra con la Prussia sarebbe senz'altro ata in secondo piano sia per le istituzioni imperiali che per l'opinione pubblica. Per fortuna, Watson, il suo intervento risultò provvidenziale. Ero incredulo e al tempo stesso ammirato delle capacità logiche e di ragionamento di quel segugio che tutto il mondo ci invidiava, perché era stupefacente come, pur essendo braccato, avesse in così poco tempo dipanato la matassa di quel dannato intrigo. – Devo confessare che sono stupito della semplicità con cui risolse il caso – commentai con una sincera enfasi mentre osservavo l'espressione di compiacimento che il mio complimento stampava sul viso emaciato di Holmes. – Però, c'è ancora un punto oscuro che lei, come suo fratello Mycroft, continua a non chiarire. Cosa conteneva lo scrigno nero della Regina? – Questo, mio caro Watson, è un segreto – disse il detective, sornione. – Si accontenti di sapere che il forziere custodiva alcune lettere di carattere strettamente personale. – Lettere d'amore, signor Holmes? – ebbi l'ardire di chiedere mentre il mio amico si accendeva un'altra sigaretta. – Certamente lettere non consone da riceversi da una donna sposata che ha sempre fatto professione di una ferrea rigidità morale. – Allora…
– Niente supposizioni, la prego, Watson. Fra cent'anni, quando i suoi lettori potranno conoscere il resoconto del caso, e nel caso che in futuro cada il segreto su questi documenti, certi particolari che oggi potrebbero suscitare uno scandalo dalle conseguenze irreparabili per la Corona e la nazione potranno forse apparire come questioni irrisorie e trattate con l'eccesso di puritanesimo di un'epoca troppo buia e bigotta. Ma noi viviamo in questo tempo, mio caro Watson, e inoltre, – aggiunse tornando al suo violino – non spetta a noi giudicare la vita privata dei nostri simili, in primo luogo quella della Regina.
FINE
NOTE ⁵ Holmes affrontò questo caso nel 1895
Delos Digital e il DRM
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Franco Forte, Gli orizzonti del cerchio Quando finzione e realtà si confondono, forse è solo il prodotto di una mente soggiogata dal Chew-9 Chew-9 (in preparazione) ISBN: 9788867752102 Enrica Zunic', Del nome dei numeri e della riparazione del cielo Ain è un medico. Deve salvare vite. Ma il suo mondo è stato distrutto dagli Shakti, e la guerra continua. Quanto può, la follia della guerra, cambiare le persone? La guerra di Ain ISBN: 9788867751846 Enrica Zunic', Il dolore del marmo La guerra è finita. Gli Shakti sono sconfitti. Hanno torturato e ucciso migliaia di umani, distrutto interi pianeti. Ma ora tocca a loro soffrire.... La guerra di Ain ISBN: 9788867751952 Enrica Zunic', La discesa interrotta dal rosa e dal blu Se la guerra fra umani e Shakti è ormai finita da tempo, non mancano certo i rancori fra le due specie, e fra rappresentanti della stessa razza La guerra di Ain ISBN: 9788867752065 Enrica Zunic', Seconda giustificazione: la macchina La dottoressa Ain deve curare un collega torturato e in fin di vita. Ad aiutarla una macchina, dotata di considerevoli abilità e senso dell’umorismo La guerra di Ain (in preparazione) ISBN: 9788867752133 Dario Tonani, Mechardionica Il primo capitolo delle nuove storie di Mondo9 Mechardionica ISBN: 9788867750436 Dario Tonani, Abradabad Qualcosa di nuovo lacera l'immobilismo di Mondo9: volare salverà gli uomini dalla schiavitù delle navi? Mechardionica ISBN: 9788867750610 Dario Tonani, Coriolano Dai deserti alla giungla pluviale, sono sempre la ruggine e il metallo in cima alla catena alimentare… Mechardionica ISBN: 9788867751006 Dario Tonani, Bastian Ci sono navi e navi su Mondo9: alcune sono inarrestabili macchine da guerra. Altre - la feccia - semplici carrette del deserto, miserabili e vigliacche come i loro comandanti… Mechardionica ISBN: 9788867751655 Paul Di Filippo, Il demolitore di astronavi Una grande astronave ormai in disarmo nasconde segreti impensabili. Ma ciò che si troverà Klom sarà il tesoro più inaspettato. E imprevedibile. Robotica ISBN: 9788867750504 Robert J. Sawyer, Mikeys Come l'astronauta dell’Apollo 11 Michael Collins il loro destino era quello di restare indietro, mentre i loro compagni conquistavano lo spazio. Robotica ISBN: 9788867750511 Barbara Baraldi, Paziente 99 L'umanità è ormai condannata a vivere nelle viscere della Terra. Ma le cose non sono come sembrano, e il piccolo mondo sotterraneo nasconde segreti sconvolgenti. Robotica ISBN: 9788867750627 Robert J. Sawyer, Sherlock Holmes e l'enigma definitivo Nel lontano futuro, un mistero eccezionale richiederà un investigatore eccezionale: Sherlock Holmes Robotica ISBN: 9788867750931 Nancy Kress, I fiori della prigione di Aulit Su Mondo chi commette un delitto è condannato all’esclusione dalla Realtà. E Uli vuole tornarvi a ogni costo. Premio Nebula 1996 Robotica ISBN: 9788867750948 Paul Di Filippo, Bleb L’amore al tempo degli elettrodomestici intelligenti. Lui. Lei. E i bleb. Robotica ISBN:
9788867750955 Vittorio Catani, Replay di un amore Una spiaggia, un mare, un bellissima ragazza che sapeva di amare. Ma non ricordava di averla mai conosciuta. Robotica ISBN: 9788867751365 Robert J. Sawyer, Le spalle dei giganti I primi esploratori interstellari erano pronti a tutto, ma non avrebbero mai immaginato cosa li attendeva alla fine del loro viaggio. Robotica ISBN: 9788867751372 Nancy Kress, Come nascono i bambini Una storia di ingegneria genetica e di umanità, che vi colpirà nel profondo come solo Nancy Kress sa fare. Robotica ISBN: 9788867751938 John W. Campbell, La cosa Un grande classico della fantascienza dal quale sono stati tratti ben tre film per il cinema. Nell'ambiente più ostile la lotta disperata contro un essere alieno e letale Robotica (in preparazione) ISBN: 9788867752171 Peter Watts, Le cose L'altra faccia della Cosa: la vicenda del grande classico rivisitata dal punto di vista dell'Alieno. Premio Shirley Jackson, finalista premio Hugo, Locus e Sturgeon Robotica (in preparazione) ISBN: 9788867752140 Dario Tonani, Le polverose conchiglie del mattino Il mondo è destinato a cambiare, e il cambiamento è inarrestabile e travolgente come uno stampede di gomma e metallo Robotica.it ISBN: 9788867752096 Valentino Peyrano, Il castello e il viandante In un mondo sconvolto dall'apocalisse gli uomini sono costretti a vivere chiusi in castelli isolati. Solo i Viandanti, depositari dell'antica scienza, mantengono i contatti tra gli ultimi baluardi dell'umanità. Tecnomante ISBN: 9788867750467 Valentino Peyrano, Bema Esteban il Viandante era stato accolto con tutti gli onori in quello strano castello, ma qualcuno tramava alle sue spalle. Tecnomante ISBN: 9788867750597 Valentino Peyrano, La strada verso nord C'è una speranza per l'umanità? Forse sì, se riusciranno a non affidarsi completamente ai Viandanti e a ritrovare la sete della conoscenza Tecnomante ISBN: 9788867750917 Valentino Peyrano, Il resoconto di Karl Per Esteban la minaccia della vendetta dei Viandanti è sempre più vicina. Tecnomante ISBN: 9788867750924 Valentino Peyrano, Korman Esteban il Viandante sta per trovare il suo destino, e svelare finalmente le origini del mondo distrutto e popolato da mostri nel quale agonizza ciò che resta dell'umanità Tecnomante ISBN: 9788867751280 Valentino Peyrano, Il monaco apocrifo Le prove a cui deve sottoporsi Esteban sono quasi insostenibili, ma ciò che lo attende al termine del percorso è qualcosa che nessun uomo sperimentava da secoli. Tecnomante ISBN: 9788867751495 Valentino Peyrano, Di là dal mare, tra le isole Esteban affronta il suo ultimo viaggio, alla ricerca delle risposte che solo al di là dell’oceano può trovare Tecnomante ISBN: 9788867751662 Valentino Peyrano, Campo di maggio Il viaggio di Esteban è terminato. Ora comincia la battaglia. Il finale di stagione della prima serie di Tecnomante. Tecnomante ISBN: 9788867751723
Fantasy Carlo Vicenzi, La fortezza Le leggende sulla fortezza dei Cento Blasoni sono davvero affascinanti. E tante sono le avventure che il padre gli ha raccontato. Fantasy Tales I Cento Blasoni ISBN: 9788867750818 Carlo Vicenzi, Il prezzo del mercenario Le leggende sulla fortezza dei Cento Blasoni sono davvero affascinanti. E tante sono le avventure che il padre gli ha raccontato. Fantasy Tales I Cento Blasoni ISBN: 9788867751334 Carlo Vicenzi, Primo sangue Il terzo episodio della saga "I Cento Blasoni". Alla Grande Fiera di Campo Cenere, Syrik si troverà davanti l'unica cosa che non può comprare: un pezzo del suo ato. Fantasy Tales I Cento Blasoni ISBN: 9788867751815 Andrea Franco, Il grande protettore Un fantasy delicato che ci trasporta in un mondo incantato in cui la forza del canto è potente come una magia... Fantasy Tales Il Canto delle Armi ISBN: 9788867752041 Andrea Franco, Il canto nero Il nemico è alle porte e la vecchia magia sembra davvero poter sottomettere il potere del Canto... Fantasy Tales Il Canto delle Armi (in preparazione) ISBN: 9788867752126 Simonetta Fornasiero, Il figlio dell'unicorno Quando la magia e il coraggio si incontrano, le anime degli uomini si forgiano per combattere il male Fantasy Tales Il Necromante ISBN: 9788867750979 Simonetta Fornasiero, L'abisso di Khantara Chi è Kanthara? E perché da un paese lontano hanno chiamato proprio Selidor il Necromante, per trovare una soluzione a una minaccia così temibile? Fantasy Tales Il Necromante ISBN: 9788867751402 Scilla Bonfiglioli, Specchi d'acqua C'è un mondo nuovo e affascinante, dietro i riflessi dell'acqua. Ma attenti a ciò che si nasconde oltre la soglia... Fantasy Tales L'ultima soglia ISBN: 9788867750986 Scilla Bonfiglioli, I giardini delle fiamme Le creature leggendarie che abitano nei Giardini chiedono aiuto a Fiordimare, quando i morti tornano a catturare i vivi... Fantasy Tales L'ultima soglia ISBN: 9788867751594 Liudmila Gospodinoff, Nessuno è più ombra di me Nella Città delle Ombre, maghi, spie, ladri, nobili e guerrieri tessono i loro oscuri intrighi… Fantasy Tales La città delle ombre ISBN: 9788867751204 Liudmila Gospodinoff, Arrestate lo spettro Il secondo racconto della serie “La città delle ombre”, dove tra elfi oscuri, maghi e avversari sempre più pericolosi, il mezz’orco indaga per ritrovare la misteriosa ragazza che ha rubato all’Accademia di magia... Fantasy Tales La città delle ombre ISBN: 9788867751976 Luca Di Gialleonardo, La daga di bronzo Konor è un "rinato" e il suo destino è essere reclutato nella
Fratellanza della Daga. Che lo voglia o meno. Fantasy Tales La Fratellanza della Daga ISBN: 9788867750801 Luca Di Gialleonardo, Iniziazione Mentre la preparazione di Konor continua, alla ricerca della Daga d'Argento, un nuovo pericolo incombe monaccioso... Fantasy Tales La Fratellanza della Daga ISBN: 9788867751587 Silvia Robutti, Aaron il grande Prima di diventare una leggenda, Aaron il GRande era un ragazzo che ha dovuto superare le insidie della Grande Prova. Questa è la sua storia... Fantasy Tales Under Legend ISBN: 9788867751785
Giallo Maurice Leblanc, L'arresto di Arsenio Lupin Il ladro gentiluomo alla sua primissima avventura: una sfida forse troppo audace anche per un genio del travestimento come Arsenio Lupin Arsenio Lupin ISBN: 9788867751075 Maurice Leblanc, Arsenio Lupin in prigione Lupin è chiuso in prigione e sorvegliato a vista. Ma allora chi è che ha mandato una lettera al barone Cahorn preannunciandogli il furto delle sue preziose opere d'arte? Arsenio Lupin ISBN: 9788867751457 Maurice Leblanc, L'evasione di Arsenio Lupin Che Lupin sarebbe evaso se lo aspettavano tutti. Ma nessuno si aspettava che poche ore avrebbe suonato alla porta della prigione chiedendo d'essere riportato in cella. Arsenio Lupin ISBN: 9788867751778 Luca Martinelli, Sherlock Holmes e il tesoro di Sir Francis Drake Le intuizioni di Watson e le deduzioni di Sherlock Holmes alla ricerca della mente geniale del crimine che ha lanciato la sfida. Sherlockiana ISBN: 9788867750368 Samuele Nava, Sherlock Holmes e la sfida dell'astrologo Un sedicente operatore dell’occulto, un astuto ingannatore, una sfida irrinunciabile per Sherlock Holmes. Sherlockiana ISBN: 9788867750382 Luca Sartori, Sherlock Holmes e l'ultimo preraffaellita In questo romanzo breve, un’acuta indagine di Sherlock Holmes tra i segreti della vita, dell’arte e della morte! Sherlockiana ISBN: 9788867750399 Enrico Solito, Sherlock Holmes e l'avventura del Carro di Tespi Sherlock Holmes e William Shakespeare: un'abbinata affascinante Sherlockiana ISBN: 9788867750405 Luca Martinelli, Sherlock Holmes e l'avventura della corsa Londra-Brighton Lanciato a folle velocità nella corsa automobilistica Londra-Brighton, Sherlock Holmes deve risolvere il mistero del furto ai Lloyd’s. Sherlockiana ISBN: 9788867750412 Enrico Solito, Sherlock Holmes e il mistero delle Dodici tavole Pergamene e misteri nella biblioteca di Padre Jorge Sherlockiana ISBN: 9788867750900
Gianfranco Sherwood, Sherlock Holmes e l'avventura dell'enigma da Krakatoa Sherlock Holmes tra le pieghe di un'indagine al limite del sovrannaturale... Quale terribile segreto cela l’oggetto rinvenuto a Krakatoa? Sherlockiana ISBN: 9788867750894 Samuele Nava, Il trovatello di Baker Street Un bimbo misterioso tra le braccia, e sotto la lente, di Sherlock Holmes! Sherlockiana ISBN: 9788867750887 Enrico Solito, Sherlock Holmes Christmas Carol Natale a Baker Street: indagini sotto l'albero... Sherlockiana ISBN: 9788867751211 Patrizia Trinchero, Il gioco è cominciato, Holmes! Tutta Londra è a caccia di Sherlock Holmes. Sarà stato lui a commettere il tremendo delitto di cui è accusato? Sherlockiana ISBN: 9788867751266 Enrico Solito, Sherlock Holmes e il caso del giocatore di scacchi Una morte violenta, una torbida vicenda risolta dal grande investigatore. Sherlockiana ISBN: 9788867751358 Luca Martinelli, Sherlock Holmes e il caso dei fidanzatini sfortunati Quando le apparenze indicano una soluzione, la logica di Sherlock Holmes dimostra che esiste un’altra verità. Sherlockiana ISBN: 9788867751389 Enrico Solito, Sherlock Holmes e l'avventura della tredicesima porta Un'avventura mozzafiato tra le fogne di Londra e un piccolo grande uomo Sherlockiana ISBN: 9788867751396 Luca Sartori, Il cane e l'anatra Sherlock Holmes, in questo romanzo breve, indaga sul presunto suicidio in un ospedale psichiatrico in un viaggio nel mondo silenzioso e crudele della follia, dove nulla è come sembra, e dove i rancori più antichi riecheggiano come fantasmi inquieti. Un intreccio di misteri in un rocambolesco e imprevedibile finale. Sherlockiana ISBN: 9788867751570 Samuele Nava, Sherlock Holmes batte un colpo Spiritismo e diabolici intrighi: Sherlock Holmes presunto fantasma. Sherlockiana ISBN: 9788867751679 Gianfranco Sherwood, Sherlock Holmes e l'avventura della spia austriaca Sherlock Holmes affronta il più feroce serial killer della storia! La più difficile e rischiosa indagine del detective inglese. Sherlockiana ISBN: 9788867751686 Samuele Nava, La sindrome di Sherlock Holmes Sherlock Holmes, la tua fama ti ucciderà, rendendoti immortale! Sherlockiana ISBN: 9788867751860 Enrico Solito, Sherlock Holmes e il caso della Calcutta Cup Due rapine impossibili, una scelta drammatica da compiere... Sherlockiana ISBN: 9788867751921 Luca Martinelli, Sherlock Holmes e l'avventura dello scrigno nero Watson si trasforma in Sherlock Holmes e risolve un intricato mistero che salverà la Regina Vittoria. Sherlockiana ISBN: 9788867752089 Gianfranco Sherwood, Sherlock Holmes e l'avventura del demone cinese Sherlock Holmes nel bel mezzo di un'intricata indagine... Un demone assassino, una dimora isolata, un antico mistero! Sherlockiana (in preparazione) ISBN: 9788867752195
Horror Kealan Patrick Burke, Sepolto vivo Al risveglio non si trovò nel suo letto, come si era aspettato, ma chiuso in una bara di pino... Halloween Nights ISBN: 9788867750962 Ronald Malfi, La casa in Cottage Lane La vecchia casa si levava davanti a noi, più cupa di una caverna sotto la luce della luna, accasciata verso il terreno quasi soffrisse di uno sfinimento letale. Halloween Nights ISBN: 9788867751068 Lisa Morton, La leggenda di Halloween Jack L’Inferno aveva cercato Jack per la prima volta mentre lui giaceva disteso in un vicolo vicino a un bar malfamato di Baton Rouge. Halloween Nights ISBN: 9788867751273 Simon Clark, Gerassimos Flamotas: un giorno di ordinaria follia + Alta tensione Un'offerta tanto allettante quanto incredibile, ma con risvolti a dir poco sconvolgenti Halloween Nights ISBN: 9788867751549 Brian James Freeman, Il mostro della notte La Zucca Divoratrice veniva risvegliata dalle persone che portavano via i suoi amici per intagliarli e trasformarli in lanterne. Halloween Nights ISBN: 9788867751792
Romance Mariangela Camocardi, Un angelo per me Bella, affascinante, un tempo cover girl di successo, Lisa Angeli è da sempre innamorata di Damiano, e sogna di sposarlo... finché nella sua vita entra Andrea Ruffini... ioni Romantiche ISBN: 9788867751259 Paola Picasso, Questione di pelle Stefano ancora non sa bene cosa abbia spinto sua moglie a lasciarlo. Sa solo che l'ama ancora e che farà di tutto per riconquistarla... ioni Romantiche ISBN: 9788867751242 Roberta Ciuffi, L'amore fa così La prima volta che lo vede lui indossa dei jeans al ginocchio, è sporco di calce e ha l'aria decisamente troppo virile ed energica, per una come Veronica, che non vuole più avere niente a che fare con gli uomini... ioni Romantiche ISBN: 9788867751464 Ledra, L'abete perfetto Vanessa ha il cuore infranto. Ma la ricerca di un albero di Natale la farà ricredere sul fatto che l’amore esiste… basta tenere aperta la porta del cuore. ioni Romantiche ISBN: 9788867751488 Angela Fassio, Brivido rosa L’amore è più
forte del tempo e della separazione... ioni Romantiche ISBN: 9788867751556 Roberta Ciuffi, Rob-S l'imperfetto Può un robot innamorarsi? È questo, forse, che lo rende imperfetto? ioni Romantiche ISBN: 9788867751747 Paola Renelli, Un amore da prima pagina Come può Ilaria, giovane giornalista, convincere il suo caporedattore, tanto affascinante quanto severo sul lavoro, che può darle fiducia, sia come redattrice sia, soprattutto, per le questioni di cuore? ioni Romantiche ISBN: 9788867751983 Roberta Ciuffi, Grosso guaio al Peruviana Il primo caso di Tamara Lamantia, investigatrice fuori del comune, protagonista di un divertente rosa crime. ioni Romantiche (in preparazione) ISBN: 9788867752164
Scrittura creativa Andrea Franco, I segreti del Fantasy Il primo capitolo di un manuale con tutti i trucchi, i consigli e i segreti per scrivere narrativa Fantasy Scuola di scrittura Scrivere Fantasy ISBN: 9788867752010
Spionaggio Stefano Di Marino, Peccati mortali Rock, il pornodivo del momento, è un agente sotto copertura. Il suo mondo è fatto di sesso e malavita, rischio e lusso sfrenato... Sex Force ISBN: 9788867750481 Stefano Di Marino, Affari proibiti Seduzione e azione sono le specialità di Rock, agente segreto e pronodivo, ma in questo caso dovrà sbrogliare un intrigo in cui il sesso è un’arma a doppio taglio Sex Force ISBN: 9788867750498 Stefano Di Marino, L'isola delle mantidi Rock segue la pista dei soldi e sfida sul loro stesso terreno una banda composta solo da donne, in un paradiso del sesso tropicale, caldo, umido e avvolgente... Sex Force ISBN: 9788867750580 Stefano Di Marino, Femmine carnivore Sesso e avventura per uomini d’azione. Ce la faranno Rock e Casey, splendida escort australiana, a vincere la lotta contro il tempo e a superare le insidie inaspettate dei tropici? Sex Force ISBN: 9788867750603 sco Perizzolo, Hamburg Connection Una missione mortale tra le pornostar della fiera dell'eros di
Amburgo per Kiko Dias, agente della Hot Dreams... Sex Force ISBN: 9788867750870 Romano De Marco, Chris Lupo: sesso e fuoco Entra in scena Chris Lupo, capitano dei marines sempre affamato di azione, sesso e avventura! Sex Force ISBN: 9788867751181 Stefano Di Marino, La preda Per Rock ei suoi amici dell'agenzia Hot Dreams un tour de force di sesso, sparatorie e coltellate Sex Force ISBN: 9788867751310 Stefano Di Marino, Mercanti di schiave L'avventura più pericolosa di Rock, aiutato da Raissa e Oxana, due escort dalle abilità variate, a letto e sui campi di battaglia Sex Force ISBN: 9788867751525 Stefano Di Marino, 100 femmine sul ghiaccio Riusciranno Rock le due escort russe entrate nella sua squadra a salvare un carico di 100 ragazze sottratte ai mercanti di carne umana? Sex Force ISBN: 9788867751648 sco Perizzolo, Il morso del Kobra Da Amburgo alle Alpi austriache, chi sopravvivrà al morso del Kobra? Sesso, avventura e azione in un coktail esplosivo! Sex Force ISBN: 9788867751808 Stefano Di Marino, La contessa nuda Un'altra avventura di sesso, sangue e spari per Rock, l'agente segreto che veste i panni di un attore porno per l'agenzia sotto copertura Hot Dreams Sex Force ISBN: 9788867752003 sco Perizzolo, La vendetta del Kobra Attenti al Kobra, perché potrà mordervi mentre vi dibattete e fate sesso con le donne più belle e più letali che conoscete Sex Force ISBN: 9788867752058 Romano De Marco, Missione Granny Niente può fermare il capitano Lupo quando è in missione. Neppure le stravaganze sessuali più assurde, che lo costringono a impegnarsi come non ha mai fatto prima... Sex Force (in preparazione) ISBN: 9788867752157
Steampunk Roberto Guarnieri, Il Circolo dell'Arca Chi avesse posseduto l’Alborg non avrebbe mai conosciuto la sconfitta. Ed era compito di John Fox fare in modo che nessuno vi riuscisse. Il circolo dell'Arca ISBN: 9788867751037 Roberto Guarnieri, La macchina delle vite perdute Una nuova avventura per John Fox e i suoi colleghi del Circolo dell'Arca, alle prese con una cospirazione che minaccia di riempire Londra di zombie assassini Il circolo dell'Arca ISBN: 9788867751341 Roberto Guarnieri, I misteri di Samotracia Una scoperta archeologica può far risorgere gli antichi ,oscuri, terribili, Grandi Dei? Il circolo dell'Arca ISBN: 9788867751532 Roberto Guarnieri, Fumo di Londra Chi sta rubando lo smog di Londra, e per quale assurdo motivo? Andando a fondo di
questo mistero John Fox scoprirà che l'incredibile minaccia che incombe sull'Impero e sul mondo! Il circolo dell'Arca ISBN: 9788867751945
Tecnologia Carlo Mazzucchelli, Tablet: trasformazioni cognitive e socio-culturali Una disamina socio-culturale sull'avvento del Tablet e sull'evoluzione della tecnologia TechnoVisions ISBN: 9788867750993 Carlo Mazzucchelli, Internet e nuove tecnologie: non tutto è quello che sembra Il mondo digitale sta cambiando e nel farlo cambia anche noi. Stiamo rischiando di essere imprigionati all’interno di una bolla piena di filtri idee della realtà lontane dai fatti reali e dai bisogni. Per evitare di esservi richiusi per sempre è necessario riflettere su temi quali la privacy, la cittadinanza, la relazione sociale, la democrazia, la ricerca di benessere e felicità personali, ecc. TechnoVisions ISBN: 9788867751440 Antonio Fiorella, Approdo della ricerca scientifica nella metafisica L'interfaccia cervello-macchina ci proietta nella fantascienza e forse, anche, sulle alture dei massimi sistemi TechnoVisions ISBN: 9788867751754 Carlo Mazzucchelli, Tablet a scuola: come cambia la didattica La scuola è lo specchio della società e non può rimanere immune dalla rivoluzione tecnologica che sta interessando tutti gli ambiti della vita sociale. TechnoVisions (in preparazione) ISBN: 9788867752188
Thriller Andrea Franco, Lo sguardo del diavolo: Jeffrey Dahmer Entra nella mente di Jeffrey Dahmer, il cannibale di Milwaukee... Serial Killer ISBN: 9788867750474 Fabio Oceano, La quarta vittima Il serial killer che rapisce e sevizia i bambini di New York: Albert Fish, detto il cannibale... Serial Killer ISBN: 9788867750573 Umberto Maggesi, Io, il mostro Andrei Chikatilo detto il mostro di Rostov, è forse uno dei più sanguinari serial killer della storia dell’umanità, certamente quello che ha potuto agire impunito per più tempo... Serial Killer ISBN: 9788867750566 Andrea Franco, Lungo la via del pensiero
1993. Anche l'Italia ha il suo Serial Killer: Gianfranco Stevanin. Una storia vera, una storia di orrore e violenze. Serial Killer ISBN: 9788867751563 Fabio Oceano, Freeway killer Attenti a fare l'autostop, sulle strade della California. Potreste incontrare gli autostoppisti torturatori... Serial Killer ISBN: 9788867751822
Zombie Franco Forte, Stazione 27 Siamo nella metropolitana di una città non precisata. Il mondo finisce mentre Milo si trova a bordo di un treno. Riesce a fuggire inseieme a un gruppo di sopravvissuti, ma... cosa troveranno alle prossime fermate? E perché, una volta giunti al capolinea, la metropolitana sembra non finire mai? The Tube ISBN: 9788867750429 Ilaria Tuti, Carlo Vicenzi, La fame e l'inferno Mentre Milo, Marika e Ivan lottano per sopravvivere nel vagone della metropolitana che pare diretto verso il nulla, in superficie un nuovo personaggio si aggira fra i morti viventi: è Tea, una donna che custodisce un segreto terribile The Tube ISBN: 9788867750863 Antonino Fazio, Alain Voudì, Giorno Zero Mentre l'orda di non morti dilaga, lasciandosi dietro una scia di devastazione, una squadra dei reparti speciali inviata in missione di soccorso scopre che gli zombie non sono che l'avanguardia di un pericolo ancora più letale... The Tube ISBN: 9788867751020 Ilaria Tuti, Ceneri Mentre Milo, Marika e gli altri sono nel vagone e cercano di stabilire un contatto con le creature, sopra, nella città devastata, qualcuno sta rischiando la vita per raggiungere la metropolitana... The Tube ISBN: 9788867751082 Scilla Bonfiglioli, Progetto Bokor Il treno ferma alla stazione 28, dove Milo, Marika, Amina e Ivan incontrano i sopravvissuti della metropolitana. Ma qualcosa va storto... The Tube ISBN: 9788867751198 Antonino Fazio, Alain Voudì, Il bacio della morte Erano addestrati per le situazioni più pericolose, ma l'orrore del Centro Ricerche della dottoressa Calandra forse era troppo anche per loro The Tube ISBN: 9788867751327 Fabio Pasquale, Michela Pierpaoli, Legame di sangue Se stai facendo la chemio, gli zombie non ti mordono. E se sei un ladro d'auto, perché dovresti interessarti a una bambina che vaga per la città infestata dai morti viventi? The Tube ISBN: 9788867751433 Carlo Vicenzi, Roberto Zago, L'alveare Continuano le avventure della serie horror più tosta del momento! Riusciranno Tea e Furio a trovare una cura per Nico, che è stato morso dagli zombie? The Tube ISBN: 9788867751600 Ilaria Tuti, Nido di carne Un’altra disperata battaglia, giù nella
stazione 28 e per le strade della città, ma gli zombie non saranno i soli con i quali misurarsi. Qualcun altro sta arrivando... The Tube ISBN: 9788867751761 Fabio Pasquale, Andrea Ferrando, Siamo legione Nuovi personaggi per "The Tube", e nuovi orrori in questa decima puntata. Riuscirà Erika a ritrovare Marika? E cosa succederà a Sisco e Carlo, appena usciti da una full immersion in sala di registrazione? The Tube ISBN: 9788867751877 Franco Forte, Stazione 28 L’ultimo capitolo della prima stagione di The Tube, la serie horror più tosta del momento. The Tube ISBN: 9788867751969 Luigi Brasili, Il lupo Il lupo si aggira nei meandri della metropolitana, invisibile come un fantasma. Ma quando il mondo di sopra incontra da vicino quello di sotto, possono scatenarsi eventi che nessuno dei due mondi avrebbe voluto conoscere... The Tube Exposed ISBN: 9788867751051 Roberto Zago, L'antro di Jona Quando l'orda di zombie travolge il mondo, solo un uomo ha la forza per risalire in superficie. Ma cosa troverà ad attenderlo? The Tube Exposed ISBN: 9788867751105 Diego Lama, Il cacciatore Mentre l'orda di non morti dilaga nella città, all’interno della stazione della metropolitana solo pochi esseri umani riescono a sopravvivere... Attenti al cacciatore... The Tube Exposed ISBN: 9788867751235 Camilo Cienfuegos, I ripulitori In un mondo dove il morbo sembra prendere il sopravvento, ci si deve inventare qualunque cosa per sopravvivere. Magari improvvisarsi ripulitori di zombie... The Tube Exposed ISBN: 9788867751419 Diego Matteucci, Il tempio della notte Un’antica costruzione celata all’interno di un parco nel cuore stesso della città assediata dagli zombie nasconde un mistero terribile The Tube Exposed ISBN: 9788867751426 Luca Romanello, Via di fuga Meglio fuggire, se non si vuole finire in pasto agli zombie, nei cunicoli della metropolitana... The Tube Exposed ISBN: 9788867751617 Luigi Brasili, Il ritorno del Lupo Torna uno dei personaggi più crudi e di effetto dell'universo di The Tube: il Lupo. Per lui l'incubo non sono solo gli zombie. E' tutta la sua vita... The Tube Exposed ISBN: 9788867751730 Andrea Montalbò, Paranoia Park Prima c'erano solo loro due, l'ospite sgradito e il controllore. Poi sono arrivati gli zombie... e tutto è cambiato. The Tube Exposed ISBN: 9788867751884 Andrea Franco e Luca Gialleonardo, Di fame e d'amore Una lotta per sopravvivere, una struggente storia d'amore. Perché ormai, nel mondo degli zombie, ormai resta solo questo agli esseri umani: fame e un po' di disperato amore... The Tube Exposed (in preparazione) ISBN: 9788867752119 Alan D. Altieri, Cold Zero In una remota stazione di sorveglianza sulle montagne, isolata da tutto e da tutti, all'improvviso ci si rende conto che è successo qualcosa al mondo. Qualcosa di terribile, che presto scatenerà la morte anche fra di loro... The Tube Nomads ISBN: 9788867752027