APOLIDE METROPOLITANO
CLAUDIO ZWYXO ALCIATOR
EDIZIONI SIMPLE
Via Weiden, 27 62100, Macerata
[email protected] / www.edizionisimple.it
ISBN edizione digitale: 978-88-6259-908-5 ISBN edizione cartacea: 978-88-6259-940-5
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Prima edizione cartacea febbraio 2014 Prima edizione digitale marzo 2014
Copyright © Carlo Zwyxo Alciator
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Alle soglie del Terzo Millennio l’umanità era impazzita... (Anonimo)
SOMMARIO
LA VERITÀ
DOPO
COME TU MI PARLI
RINUNCE
LA VIA DA PRENDERE
LA SOLITUDINE DI UN SOGNO
IL SUCCESSO
I 5 SENSI
SPONDE (DI POESIE)
COCKTAIL
ARIDITÀ
TIME OUT (PAUSA)
IL CREPUSCOLO DEL MATTINO
INSTANCABILE
LA SUA VOCE FECE RIFIORIRE LE ROSE
MA IL BISOGNO DI AMORE RESTA
ONESTÀ
FA CALDO
MAI PIÙ VICINI
ISOLE
NOSTALGIE
COMINCIARE
ORE DODICI E DODICI (H. 12:12)
ORE UNO DUE PUNTO PUNTO TRE QUATTRO (H. 12:34)
VICINA
LAVORO DI ASSOLO
INIZI
UFO
POESIA BISLACCA
NON SO
NOTTE
RIUNIONI
VOLTO
DOMENICA TREDICI
LA VERITÀ
Eppure lo direi perché non lo so come quella parete bianca è allo stesso tempo vergine e macchiata di sangue
come i grani di incenso nel loro odore intenso incorporano l’alito della morte
c’è chi vorrebbe gridare farsi interrogare dallo specchio degli altri per cercare di capire ritrovare quel nome
non sentirsi più solo
eppure...
Sei lì apparentemente evidente mai invadente … e giochi a nascondino e io sono un bambino ingenuo come un gatto sarà per questo che ora sono un matto
E ti inseguo e più mi arrovello pensando a questo e a quello rimango desolato
perché la mia ricerca sono anni ormai
che frutti non dà
… mia cara Verità!
DOPO
Come una corda che non si deve spezzare
così questi giorni a venire li vorrei mantenere
intatti del ricordo di te
COME TU MI PARLI
Immensi silenzi che dicono che il tuo amore è nascosto lì
RINUNCE
E come in un sogno ancora io non desisto ad averti
LA VIA DA PRENDERE
Ostinarsi a cercare qualcosa qualcuno per uscire da sé da dentro il recinto in cui ci si trova quasi per caso senza averlo voluto né cercato
constatare che a volte la cosa migliore è la resa la rinuncia di tutto
LA SOLITUDINE DI UN SOGNO
Un giorno senza la tua voce
è come il suono di una campana che non fa rumore
IL SUCCESSO
Riuscirò un giorno a non soffrire più per te…
I 5 SENSI
Ho bisogno di vedere la tua voce
La mia anima necessita delle tue calorie
Adesso tocca a te
Ascoltare
Il profumo del mio amore
SPONDE (DI POESIE)
Comunicare qualcosa capire di non essere capiti perché troppo profondo è il dolore troppo lontana l’altra riva
COCKTAIL
Nel mio sangue ho rum Nella testa un frullato I miei muscoli sono diventati polpa di limone
Spero però che non mi beva nessuno
ARIDITÀ
Ho versato troppe lacrime nelle brocche del mio dolore
ho pianto troppe delusioni negli anfratti della mia anima
ormai, non restano nei miei occhi che gocce di deserto
TIME OUT (PAUSA)
Io e te nell’oblio… Sogno… Sintonia… Conforto… Movimento… … e forse Tra 10 minuti Una bella Colazione Assieme
IL CREPUSCOLO DEL MATTINO
Silenzi non scelti Devastano Anime fragili
INSTANCABILE
Non volevo solo esserti amico… Né abituarmi a pensarti sempre… e basta! Ma un mattino… nello spazio di un sorriso è sbocciato come un lampo un fiore… come un pezzo di paradiso Sei divenuta per me come sposa… … il respiro che mai mi manca Ti ringrazio perché mi sei vicina
E di te il mio essere mai si stanca!
LA SUA VOCE FECE RIFIORIRE LE ROSE
Attesa, desiderio, incontro, memoria, sogno ossigeno, vita, ascolto, salutare … e tu che mi respiri e assorbi l’anima con la tua fantasia e la vita non sembra lasciarci più Desiderio di te, nostalgia salire in alto, oltre le parole… i gesti conoscersi, confortarsi … e il bisogno di amore solido che resta Letti, corpi caldi, i silenzi degli sguardi
Una gioia solo nostra che accade difendere il nostro amore
MA IL BISOGNO DI AMORE RESTA
Fulmine Esplosione Luce Cuore che sussulta Dolore Lesioni L’olio dell’amore come balsamo Lacrime che si asciugano
E tanto desiderio che resta Di ascolto e di incontro
ONESTÀ
Note Fiori Volare alto Pulsare Ti ringrazio perché mi sei vicina … e a la fatica di vivere
Ricordo Seduto senza avere la forza neanche di bere un tè
Tu eri il respiro che ora manca Il mio cuore non vuole smettere di battere per te
… e il pensiero per te sfuma
FA CALDO
Luce, anima, mente, colori e attesa, di un bel giorno senza troppe complicazioni
Buio, corpo, cuore, grigio e vivere, il tempo presente con troppo indugio
Mi trovo, tra due fuochi senza mai, sapere quale dei due è il più ideale
MAI PIÙ VICINI
Non posso ascoltare più la tua voce Non posso più ricevere tue e-mail Hai tagliato con me ogni contatto Abitiamo a migliaia di chilometri di distanza l’uno dall’altra
Chissà se c’è qualcosa che ci potrebbe rendere ancora più distanti…
… ma quel filo che ci ha unito, una volta per tutte, non riuscirai a tagliarlo!
ISOLE
Vittime di un mondo Che uccide senza sparare Colpisce al cuore Senza usare proiettili
Viviamo
Dentro una indifferenza Che è più micidiale Di mille bombe carta
E se escludiamo i social network
L’unica via di sopravvivenza rimasta È quella di barricarsi Dentro la propria casa Nel proprio, sicuro, appartamento
NOSTALGIE
Scrivo perché devo scrivere la vita non sembra lasciarmi migliore alternativa sono le dieci e a quest’ora potrei essere con una moglie al fianco con dei figli nella stanza accanto certezze, sicurezze, calore e invece...
tanto freddo di solitudine
scarafaggio della notte vampiri di paure nella attesa che giunga il momento del sonno
COMINCIARE
Pensavo che fosse solo un gioco forse non ho visto bene perché dovrebbe durare poco?
Il desiderio di starti accanto di toccarti la mano di farmi un bel pianto
Nuove frontiere si aprono il mio e il tuo cuore sonni che più non dormono
Tu mi hai riscosso da una nera tristezza e adesso forse posso
Il pensiero di noi due per sempre dà pieno conforto
consolazione alla mia mente
Porgimi la tua mano come fanciulli cammineremo insieme come su altopiano
E io ti attenderò nella casetta tu che torni dal lavoro io non più in fretta Scrivimi una e-mail, mandami un bacio io li gradirò finalmente a mio agio
Godi perché questa poesia è dedicata a te che sei adesso l’anima mia
Ti sto aspettando con ansia e nel frattempo così o le mie ore, mio amore
ORE DODICI E DODICI (h 12:12)
Vanno gli apostoli per le strade della Galilea si incontrano alle 12:12 presso il lago di Tiberiade e ci si specchiano
… e l’un gruppo segue l’altro
possono arrivare fino a toccarsi, fondersi in unità
possono allontanarsi lasciando al loro posto: quantità zero...
piuttosto sembrano due gruppi uguali che camminano paralleli sui binari di una ferrovia
separati fra loro come da specchio
Sbrigatevi apostoli perché ancora è lungo il cammino verso la mezzanotte
ore dodici/dodici
ORE UNO DUE PUNTO PUNTO TRE QUATTRO (h. 12:34)
Erano certi tutti che l’orologio dopo quel colpo che l’aveva tramortito diciamo pure bloccato
si sarebbe fermato a secondi 56
perché quella bella sfilza di numeri in progressione
lasciava nel cuore desiderio di ordine
di continuità
e quale presunzione nel volere prevedere dati solo quattro numeri
il futuro fin troppo vicino dei secondi che sempre ci accompagnano
Ore uno due punto punto tre quattro non fermatevi abbiate coraggio perché la vostra sequenza, tra le ore assai rara possa riportarci tutti alla semplicità di un numero e del suo consecutivo Ore uno due punto punto tre quattro
VICINA
Ho fatto due i verso te il mio sorriso già vestito dal mio volto credere sembrava impossibile i sogni solo a quattro anni
tu mi hai stupito fiore di semplicità perché i tuoi occhi mi parlavano già con complicità
la distanza c’era ma tu l’hai colmata la tua energia è stata devastante
ora ti sento vicina progetti si possono costruire alla fine potremo dire di avere
qualcuno da amare
LAVORO DI ASSOLO
Inventare dolci sguardi che sappiano abitare la conchiglia della mia nostalgia
raccogliere serene parole che possano contribuire a dare un meglio alle mie ore
sentire nello spazio delle tue labbra socchiuse
l’alito di un amore nascente
attendere tra i rovi di una vita devastata che il tuo olio dia nuovo splendore
al mio corpo
INIZI
E’ stato difficile la mente altrove trovare dei versi estrarre parole
per dire a qualcuno forse solo a me stesso con le scelte che ho fatto troppo mi sono compromesso
eppure quel giorno come da un vulcano sono uscite parole che mi hanno preso la mano
e tra quei fuochi e i tanti lapilli le prime poesie
hanno preso una forma
e tanta era l’ansia di dire di me
ma forse anche di trovare un mestiere avrei bisogno del pane quotidiano
… sono ati i giorni dorati la poesia professione per pochi resta intanto la consolazione di essere in grado di creare opere d’arte
UFO
Poesia detta ma non ripetuta che ripercorre gli spazi gli anfratti e le gelosie di alieni incappucciati con le spalle rivolte verso un infinito dal volto sconosciuto
Si scannano ma non hanno sangue e le loro preghiere pensano mari lontani
Non hanno inventiva ma la loro buona volontà
gli permette di giungere ben oltre ciò che è norma
Il loro cervello sporge di cinquantatré centimetri rispetto alla fronte il naso è come una membrana si apre e si chiude col movimento dell’aria
Incontrarli è impossibile e credere nella loro esistenza è reato eppure pare che agli occhi di adulti ingenui provvisti di occhiali ionosferici ciò sia riuscito
Quello che avrebbero dovuto imparare da noi umani
è come amare e come fare all’amore...
Speriamo che l’universo si riempia presto di nuove creature degne di questo nome!
POESIA BISLACCA
Poesia bislacca che non è stata ancora scritta perché guardando giù in fondo il mondo non sembra più rotondo
Poesia distorta che nessuno vuole leggere forse perché, suppongo è nata praticamente morta
Poesia deludente perché se credi a qualcosa poi, spesso, ti accorgi di avere afferrato il niente
Poesia affaticata poiché in questo mare di euforia tecnologica lei, bene
non ci si è mai trovata
Poesia bisognosa che, quando vede dei ricchi are è certa che (anche) lei ha qualcosa da dare
Poesia riluttante si accorge del suo orgoglio ma le strade di uscita non sono poi tante
Poesia ubriaca ha letto un bel libro il mosto al cervello non trova l’uscita
Poesia maledetta la scrivi col cuore nessuno te la detta
Ricordi lontani di vite felici quel che resta di allora sono tre quattro amici
NON SO
Non so vivere come gli altri andare in bicicletta nuotare stile dorso guidare il motorino cucinare la parmigiana
Non so potare un cipresso mettere una guarnizione mangiare una Sacher torte comprare i pannolini apparecchiare una tavola per due
Non so... dire la verità
NOTTE
E’ triste avere pesi che non sono pietra ma un’ombra nell’anima
è tragico doversi confrontare con il proprio limite quasi quasi ogni secondo
è meschino avere desideri che vanno troppo aldilà del proprio confine
A volte però non c’è niente di più sconvolgente
di una notte senza sonno
RIUNIONI
Rumori molesti di spiagge mai viste attraggono ancora vacanze dell’ultimora
Spazi divini di re e serafini raccolgono assieme persone perbene
Silenzi lontani fra siepi e cani ripetono sempre tu sei un perdente
Riunioni solenni e siamo quindicenni
ti sputano addosso scavandoti il fosso
VOLTO
Bianco di un volto che cerca tra le linee di sopracciglia e di labbra la ragione di un amore colore sangue
Nero di capelli che però sono castani e che pendono rivolti verso un punto di base
Azzurro di occhi che vedono attorno a sé
tanto scuro sperando che l’ottica non sia una scienza
Rosso di labbra secche come il deserto perché è da mille anni che non riescono a baciare Grigio di una nebbia che invade la mia stanza e mi impedisce di specchiarmi
Aprirò una finestra ne aprirò altre cento io voglio sul mio volto un po’ d’aria, tanto vento
DOMENICA TREDICI
Orrore negli anfratti della mente
Scandali di bugie mai prese
Effettive paure che muoiono su scarpe con ali
Desideri alquanto inespressi di baci mai dati
E il sollievo di un Dio che salva
che ama davvero
Apolide metropolitano - Claudio Zwyxo Alciator
Immagine di copertina: “Quore Apolide”, Zwyxo
Stampato nel mese di febbraio 2014 da www.stampalibri.it - Boon on demand - Macerata
Versione digitale realizzata da: Eugenio De Angelis nel mese di marzo 2014