Mistero in Antartide
Sommario
Titolo Pagina ~Questa storia si basa su fatti realmente accaduti ad un marinaio di stanza in Antartide~
~Questa storia si basa su fatti realmente accaduti ad un marinaio di stanza in Antartide~
di Vianka Van Bokkem
Capitolo 1 SOSPETTO Essendo una cronista freelance diciannovenne impegnata a scoprire e seguire fatti reali, non stupisce che fossi a malapena in grado di coprire le mie spese. La maggior parte dei miei colleghi guadagna belle somme braccando le celebrità di Hollywood. La gente ama leggere riviste di gossip, e questa è l’amara verità. Mi chiamo Kalei Aneko. Mio padre è un cuoco Hawaiano forte e orgoglioso, e mia madre è un’attraente ufficiale di polizia di San Francisco, California. Mi sono giunte diverse voci circa un insabbiamento da parte dei militari in Antartide, e io intendo scoprire la verità, costi quel che costi! Durante l’estate in Antartide ci sono circa 5000 scienziati, mentre in inverno il numero scende intorno alle 1000 unità. Pare che i militari stiano ando massicciamente gli scienziati nella loro ricerca... di qualunque cosa si tratti. Il fatto che il personale scientifico venga più che dimezzato in inverno ha suscitato ancora di più la mia curiosità. Sono andata in Nuova Zelanda per qualche giorno, aspettando l’occasione giusta per salire a bordo di un qualche mezzo diretto in Antartide. Una notte, finalmente, venni a sapere che un giovane ufficiale di marina, Shawn Michael Nolan, si sarebbe diretto in Antartide da solo a bordo del suo elicottero CH-60 Seahawk con un carico di rifornimenti. Era l’occasione che stavo aspettando! Mi nascosi in mezzo alla moltitudine di casse piene di cibo e bevande. “Kiwi chiama base. K di kilo, I di India, W di Whiskey, I di India, o.” “Procedi, Kiwi.” “L’uccellino sta arrivando a ore 02:00, o.” “Ricevuto, Kiwi, buon atterraggio.”
La voce di Nolan era chiara e piacevole. Non ebbi modo di farmi un’idea sul suo aspetto poiché ero sgattaiolata a bordo del velivolo venti minuti prima del decollo. Doveva essere un bell’uomo. Giungemmo a destinazione alle 02:00 esatte. Sapevo che sarei stata scoperta nel momento stesso in cui le squadre a terra cominciarono a scaricare i rifornimenti. Cosa mi avrebbero fatto? Mi avrebbero rispedito in Nuova Zelanda? Ebbi la mia risposta quando un giovane marinaio si accorse di me. “Capitano Nolan! Venga a vedere! Un civile, a bordo dell’elicottero!” “Che diavolo! È nei guai fino al collo!” urlò Nolan infuriato. “Conducetela al mio alloggio. Voglio interrogarla.” Venni quindi scortata senza indugio dal giovane marinaio. “Il capitano sarà da voi a breve”, disse l’uomo prima di lasciare la stanza. Mentre aspettavo l’arrivo dell’ufficiale, tirai fuori dal reggiseno una piccola fotocamera, la più piccola sul mercato... un sentito grazie alla tecnologia giapponese! Feci giusto in tempo a sistemarla dietro il comodino di Nolan qualche istante prima che lui aprisse la porta. “D’accordo signorina, mi dica il suo nome e mi spieghi cosa diavolo ci faceva clandestinamente a bordo di un velivolo militare.” “Il mio nome è Kalei Aneko. Sono una fanatica delle avventure. Tutto qui, non c’è nient’altro.” “Molto bene, signorina Aneko. Il tenente Flores adesso eseguirà un’ispezione su di lei. È una delle sei ufficiali donna di stanza qui in Antartide. Parleremo ancora più tardi, e sarà meglio che si decida a dirmi la verità. Altrimenti temo che non mangerà per un bel pezzo.” Ciò detto il capitano Nolan sbatté violentemente la porta dietro di sé, facendomi
sussultare. “Un interrogatorio piuttosto intenso, fa sempre così?” domandai distrattamente al tenente Flores, così, tanto per parlare. “Che cosa si aspettava, un comitato di benvenuto? Il capitano dovrà rendere conto di quanto è successo ai suoi superiori. Il suo stato di servizio è risultato impeccabile, fino ad ora.” Decisi di non aggiungere altro. Riuscivo ad immaginare quanto si sarebbero imbestialiti ai piani alti una volta che avessero saputo che un civile, donna per giunta, era salito furtivamente a bordo di un elicottero militare. I militari non fanno sconti. Il tenente Flores finì l’ispezione e rimase con me nella stanza. Una trentina di minuti dopo rientrò Nolan. “Signorina Aneko, ho parlato con i miei superiori. Visto che è una civile sarà rilasciata e consegnata alla polizia neozelandese. Tuttavia non potremo accompagnarla prima della fine dell’inverno. Un’altra cosa: so che è una giornalista, e l’avverto che se trasmetterà qualunque tipo di informazione su quanto vedrà o sentirà qui, sia dal personale militare che da quello scientifico, sarà accusata di spionaggio.” Il capitano Nolan congedò il tenente Flores. Eravamo rimasti noi due. “Ok, dato che non potrò raccontare nulla al resto del mondo, mi permetta almeno di farle qualche domanda. Che tipo di o fornite agli scienziati?” “Il mio compito è estrarre casse di metallo dall’acqua ghiacciata.” “Sa che cosa contengono quelle casse?” “No, ovviamente. Le casse sono sigillate. Gli scienziati hanno il completo appoggio da parte dei militari. Le loro ricerche? Da quanto ne so vogliono trovare un modo per arrestare il processo di riscaldamento globale. Gli scienziati ci danno degli ordini, e noi eseguiamo. Non ci è consentito fare domande sul modo in cui conducono i loro esperimenti.” “E non si è mai chiesto il perché di tanta segretezza?”
“Questa conversazione termina qui, signorina Aneko.” “D’accordo, ma visto che saremo costretti a fare molte altre conversazioni di qui alla fine dell’inverno, può anche cominciare a chiamarmi Kalei invece di signorina Aneko. E io magari potrei cominciare a chiamarla Shawn. Posso, Shawn?” “No, non può. Soltanto la mia famiglia e i miei amici mi possono chiamare così.”
Capitolo 2 PALMER STATION Non seppi di trovarmi alla base di Palmer fino a diverse ore più tardi. La base era stata costruita a partire da blocchi di solida roccia e inizialmente era composta da due edifici principali e altri tre più piccoli. Il capitano Nolan mi condusse in uno degli edifici principali e mi assegnò un alloggio. Non potevo recuperare la mia fotocamera finché Nolan mi stava appiccicato addosso. Mi fu chiesto di indossare una uniforme militare così da non distrarre gli scienziati dalle loro ricerche. Mi presi qualche ora per dormire. Più tardi decisi di esplorare la base. Una porta con il cartello “Studi di Biologia” attirò la mia attenzione. Entrai. Quattro marinai stavano spostando delle casse di metallo verso quello che sembrava essere un seminterrato. I militari erano così abituati a ricevere ordini senza essere coinvolti personalmente nelle ricerche degli scienziati che avevano smesso di rendersi conto di quanto accadeva intorno a loro. Sgattaiolai così dentro una stanza buia per vedere se riuscivo a scoprire qualcosa. Sentii due scienziati parlare nella stanza accanto. Li udii chiaramente discutere a proposito di una certo “Operazione Anfibio” che si era svolta con successo. Non riuscii a sentire altro perché un gruppo di militari entrò nella stanza, e gli scienziati tacquero di colpo. Tornai al mio alloggio, e pensai ad un piano per riprendermi la fotocamera. Quasi non mi accorsi del tenente Flores. “Salve, tenente. Sto per subire un’altra ispezione?” “No, sono venuta per dirle che, visto che resterà qui per un bel po’, può unirsi a noi nelle mensa durante l’ora del rancio.” “La ringrazio, in effetti non è mi mai piaciuto mangiare da sola. Dov’è il capitano Nolan? È un po’ che non lo vedo in giro.” “È stato convocato alla base di McMurdo per le ore 17:00. “ Seguì una pausa.
“So che non dovrei dirle questo, ma... due marinai hanno manifestato i segni di una forte amnesia, e il numero dei casi sta aumentando ultimamente. Deve sapere che il capitano non solo è un ottimo pilota, ma anche uno psicologo esperto.” “Tutto questo suona come molto più che una coincidenza, tenente. Lasci che le chieda qualcosa. Perché si trova qui?” “Beh, ecco...” il tenente esitò, poi disse: “Come spesso accade, la mia intera famiglia presta servizio in Marina. Mia sorella minore, Julia, ora si trova alla base di McMurdo. Ultimamente è stata colta da attacchi d’ansia, e io ho cercato di starle vicino, e di sostenerla, anche quando non potevo andarla a trovare di persona e potevo comunicare con lei solo attraverso la radio.” “Non avete un medico a disposizione in questo edificio, tenente?” “No, gli unici due dottori si trovano a McMurdo. Perché?” “Hmm.... Lei vuole rivedere sua sorella, e a me piacerebbe molto poter dare un’occhiata a questa McMurdo. Ho sentito dire che vi risiede la più grande comunità dell’Antartide, e che la base è stata costruita sulla nuda roccia vulcanica proveniente dalla Penisola di Hut Point, sull’isola di Ross.” “Sono impressionata, signorina Aneko. Vedo che si è documentata molto bene prima di venire qui. Che cosa ha in mente?” “Potrei fingere di stare male, e che lei deve accompagnarmi alla base per ricevere assistenza medica.” “So che potrei essere cacciata se fi una cosa del genere. Tuttavia sono davvero molto preoccupata per la condizione mentale di Julia, specialmente per quelle strane perdite di memoria.” Qualche minuto più tardi salimmo a bordo di un autocarro doppio cingolo Nodwell. Grazie al mio convincente attacco d’asma, la base di McMurdo era più vicina. I venti gelidi che si abbattevano su di noi a 100 miglia orarie mi terrorizzavano, ed ero quindi grata al costruttore dell’autocarro per aver realizzato un mezzo abbastanza robusto da resistere a tanta furia.
“Perché è venuta in Antartide, signorina Aneko?” “Può chiamarmi Kalei, tenente. Sono una giornalista, voglio capire che genere di esperimenti vengono condotti qui, e perché i militari stiano cercando di nasconderli.” “Merda! Finirò in guai più grossi di quanto pensassi. Ad ogni modo, puoi chiamarmi Lilia. Ad essere sinceri anch’io sono del parere che gli scienziati non ci stiano dicendo tutta la verità riguardo le loro scoperte. E se fossero proprio loro, con i loro esperimenti, i responsabili del riscaldamento globale?” “La tua teoria è sensata, Lilia. Una pioggia di denaro cade su questo posto da ogni parte del mondo, soldi destinati a finanziare la ricerca. Che li stiano utilizzando per i propri fini?”
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Capitolo 3 McMURDO Quando arrivammo a McMurdo, due ufficiali ci vennero incontro e ci aiutarono a resistere alla forza spaventosa del vento. Io fui portata subito dal medico della base. Sulla mia cartella clinica c’era chiaramente scritto che soffrivo d’asma, e viaggiare con quelle condizioni meteorologiche aveva scatenato qualche sintomo dopotutto. Il medico mi diede un respiratore, e mi sentii meglio. In quel momento un marinaio ci comunicò: “Il capitano Nolan ha chiesto che voi due condividiate una stanza accanto all’ambulatorio, in caso che la signorina Aneko avesse un altro attacco d’asma.” Io e Lilia fummo accompagnate ad una stanza vicina sia allo studio del medico
che al laboratorio. Un’ora dopo eravamo insieme a Julia, la sorella del tenente. “Sorella! Che bella sorpresa! Ti stavo giusto pensando.” “Anch’io sono felice di vederti, Julia. Lascia che ti presenti Kalei. È una giornalista, e crede che i cervelloni quaggiù non ci stiano dicendo tutta la verità.” “Beh, ultimamente stanno capitando diverse cose strane nella base. A volte cammino verso un qualche posto, e un attimo dopo mi ritrovo sdraiata sul mio letto. Non riesco a ricordare nulla di cosa possa essere accaduto nel frattempo. Anche altri, tra il personale militare, stanno avendo le stesse perdite di memoria.” “Tra gli scienziati si sono riscontrati casi simili?” “No. Solo i militari ne sono affetti.” “Julia, per caso ho ascoltato la conversazione di due scienziati. Dicevano qualcosa a proposito di una certa “Operazione Anfibio”. Sai qualcosa al riguardo?” “Non ho sentito nulla. Ma una cosa è certa: ano molto tempo sott’acqua.” “C’è un momento in cui i militari vengono allontanati dagli scienziati?” “Normalmente gli viene detto di finire il turno intorno alle ore 01:00. Tengono con sé soltanto due o tre uomini per aiutarli a spostare l’attrezzatura più pesante.” “Perfetto! Io e Lilia potremmo nasconderci nel laboratorio e vedere che cosa succede quando se ne vanno tutti.” “Ma io voglio restare con voi!” “Ascoltami sorellina, tre persone attirano di più l’attenzione rispetto a due. Inoltre devi riposare.” “Hai ragione, Lilia. Mi sento molto stanca. Voi però fate attenzione!” Lilia ed io trovammo uno stanzino vuoto nel deposito che aveva dei piccoli fori
nella parte superiore, sufficienti a permetterci di avere una visione completa del laboratorio. Gli scienziati chiesero a tutti eccetto due marinai di lasciare la stanza alle 01:00 esatte, proprio come aveva detto Julia. Non appena i militari uscirono dal laboratorio, le porte si richio rapidamente. Alcuni istanti più tardi, un uomo con indosso un’uniforme bianca offrì ai due marinai un vassoio di cibo. Non ci volle molto. I due uomini persero i sensi e caddero a terra con un tonfo. Eravamo sul punto di gridare, e dovemmo coprirci la bocca con entrambe le mani. Lo stesso uomo che indossava l’uniforme iniettò qualcosa nelle braccia dei poveretti, e questi parvero riprendersi. Un altro uomo più anziano, anche lui con indosso un’uniforme bianca, disse ai due marinai di alzarsi e di seguirlo. I due obbedirono, ma era come se fossero stati ipnotizzati. Sul lato sinistro del laboratorio c’era un grande cubo di vetro. Lo scienziato si fermò proprio davanti ad esso e mise qualcosa nel naso dei marinai. Non capii cosa fosse, ma era molto piccolo. I marinai vennero poi condotti nel cubo. Una volta sigillato, tonnellate d’acqua cominciarono a riempirlo. “Li stanno uccidendo, Kalei!” gridò Lilia, spaventata. “Non credo. Pìù probabilmente è qualcosa che a che fare con i casi di amnesia riscontrati da tua sorella e gli altri.” Continuammo a guardare, attonite, il singolare spettacolo. Con nostra sorpresa i marinai furono in grado di rispondere senza problemi alle domande che gli venivano poste dallo scienziato anziano. Era come se i due uomini stessero respirando normalmente aria, e non acqua. Una ventina di minuti più tardi uscirono dal cubo, e gli fu ordinato di seguire una donna, anch’essa con indosso l’uniforme bianca. “Forse li sta portando ai loro alloggi proprio come hanno fatto con mia sorella.” “Sono d’accordo, Lilia. Dobbiamo uscire da qui non appena se ne saranno andati
tutti.” Fortunatamente dieci minuti più tardi gli scienziati lasciarono il laboratorio, e noi potemmo andarcene indisturbate.
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Capitolo 4 IL PROFESSOR GALDURSSON In seguito alla nostra sconvolgente esperienza, apprendemmo l’identità dello scienziato anziano. Si trattava del professor Jon Galdursson, islandese. La sua assistente donna era sua sorella, Karla. Tra gli scienziati sembrava fossero loro due a comandare. Sei ore dopo Lilia e io andammo a vedere come stava Julia. “Avete scoperto qualcosa di strano nel laboratorio?” “Dire strano è un eufemismo, Julia. Gli scienziati stanno usando i militari come cavie per i loro esperimenti.” Lilia spiegò alla sorella ogni cosa. Mentre raccontava gli occhi di Julia si facevano via via più grandi. Parlavamo tutte e tre a voce bassa, per evitare che qualcuno ascoltasse la nostra conversazione. Non avevamo prove di quanto stava accadendo, e gli scienziati avrebbero potuto accusarci di spionaggio. Saltammo giù dal letto di Julia quando qualcuno bussò alla porta. “Prego, entri pure!” urlò Julia, nervosamente. Era il capitano Nolan. “Mi scuso per non essermi fatto vivo prima, tenente Flores. Ero fuori a sistemare alcune telecamere di sorveglianza che erano state danneggiate dal vento.”
“Sono molto felice di rivederla, capitano Nolan!” dissi mentre mi alzavo per abbracciarlo. “Ho sentito che non si sente bene, signorina Aneko. È per questo che è così emotiva?” “Capitano Nolan, Kalei e io abbiamo assistito a qualcosa di incredibile qualche ora fa nel laboratorio. Il mio intuito mi dice che posso fidarmi di lei, e spero di non sbagliarmi.” “Che cosa avete visto?” Lilia e io raccontammo tutto per filo e per segno a Shawn, e con nostra sorpresa lui sembrava non essere turbato. “Bene. Dopo le vostre rivelazioni posso dirvi che il mio ufficiale in comando mi ha ordinato di controllare le operazioni qui a McMurdo più da vicino. Gli scienziati australiani della base di Davis sospettano qualcosa riguardo le ricerche del professor Galdursson, e hanno chiesto di avviare discretamente un’inchiesta.” “Perché sospettano del professor Galdursson, Shawn?” “Gli scienziati più importanti provenienti da ogni base qui in Antartide organizzano mensilmente degli incontri per discutere delle loro scoperte. Due mesi fa il professor Galdursson ha affermato che, dato che non esistono confini o frontiere in Antartide, tutte le sue scoperte appartengono soltanto a lui e ai suoi colleghi. Ha inoltre detto che non parteciperà più agli incontri.” “Sono grata del fatto che gli scienziati australiani abbiano richiesto un’indagine. Ha scoperto qualcos’altro oltre alle cose che abbiamo visto io e Lilia?” “Ieri ho finalmente capito cosa c’è dentro le scatole metalliche che il mio elicottero estrae dall’acqua.” “Che cosa ha trovato, capitano?” chiese Lilia con ansia. “L’interno delle scatole era costituito da fotocamere subacquee, esemplari di pesci ghiaccio, piante e merluzzo antartico.”
“Pesci e piante. Tutto qui?” “So che le sembrerà ridicolo, tenente Flores, ma il merluzzo antartico è noto presso i biologi marini perché produce una glicoproteina anti congelamento che gli permette di sopravvivere nelle acque ghiacciate.” Ci fu una pausa. “Anche i pesci ghiaccio sono in grado di resistere a temperature estreme.” aggiunse il capitano. “E suppongo che queste due specie di pesci siano fondamentali per produrre quei piccoli oggetti che voi avete visto inserire nelle narici dei marinai.” “Se ha un piano, sarei ben lieta di poterla aiutare, Shawn” dissi civettuola. Sapevo che il capitano era infastidito dal mio atteggiamento, ma non potevo farci nulla. Mi sentii attratta da lui nel momento stesso in cui udii la sua voce nell’elicottero. Raccontai a Shawn della microcamera nascosta sul retro del suo comodino. Non si fidava di nessun altro all’infuori di noi. Guidò fino alla base di Palmer per recuperarla. Questo perché ne aveva una sua, ma era molto più grande e quindi dava troppo nell’occhio rispetto alla mia. “Cerchiamo qualcosa da mettere sotto i denti mentre aspettiamo il capitano.” “Ottima idea, Lilia, sto morendo di fame!” Shawn tornò alcune ore dopo. Ci trovò nella camera di Julia. “Ecco la sua microcamera, signorina Aneko.” “Le ho già detto che può chiamarmi Kalei, capitano.” “Non sono abituato a chiamare per nome le persone che non conosco da molto tempo, ma farò un tentativo. Ok Kalei, ho qui un documento e ho bisogno che lei lo firmi per poter procedere con le investigazioni.” “Immagino si tratti di un accordo di riservatezza, giusto?” “Esatto. E temo che non potremo coinvolgerla nell’operazione fino a quando non
lo avrà firmato.” Firmai il documento e Shawn ci disse di dormire qualche ora. Non appena mi addormentai, cominciai a sognare il professor Galdursson e la sua squadra. Venivo portata con la forza dentro al cubo strepitando e scalciando. Fu Lilia a salvarmi da quell’incubo. “Kalei, sveglia! Svegliati!” “Scusami Lilia, ho fatto un brutto sogno.” “Non preoccuparti. È normale. Quegli scienziati spaventano anche me.” Dopo qualche minuto entrò Shawn e ci illustrò i dettagli del suo piano. “Ho bisogno che voi due vi nascondiate nel ripostiglio del magazzino ancora una volta. Quando gli scienziati se ne saranno andati, fotografate il cubo e tutto quello che ritenete importante. Io fotograferò i pesci che si trovano nelle casse di metallo.” “E Julia che farà, capitano?” “La sua amnesia così come lo stato di depressione in cui si trova non la rendono un candidato ideale. Le ho già parlato ed ha capito. Potrà aiutarci con altri compiti che non richiedono prontezza mentale.” Lilia ed io riuscimmo a nasconderci nuovamente nel ripostiglio. Non appena il laboratorio si fu svuotato, cominciai a scattare fotografie al cubo. Improvvisamente sentimmo che qualcuno stava aprendo la porta del laboratorio. Senza indugio cercammo un altro nascondiglio. Due scienziate entrarono nella stanza discutendo tra loro. “Non vedo l’ora che gli esperimenti del professor Galdursson terminino. Ho abbastanza soldi per fare il giro del mondo e andare in pensione.” “Anch’io, Zuri. Voglio comprare una casa sulla spiaggia a Miami e godermi la vita. Pensi che i militari che stiamo usando come cavie ricorderanno mai qualcosa di quello che gli abbiamo fatto?”
“Ne dubito seriamente. Il siero che gli abbiamo iniettato è un potente induttore di amnesia.” “Sai che cosa accadrebbe se il soggetto restasse nel cubo per più di trenta minuti?” “A dire il vero ho fatto la stessa domanda a Karla. Mi ha detto che in quel caso il soggetto dimenticherebbe in maniera totale tutta la propria vita. A volte mi sento in colpa per ciò che stiamo facendo a quelle persone, ma sono troppo spaventata dal professore e da sua sorella. Ho sentito altri scienziati dire che sia il professore che Karla hanno ucciso due persone quando erano più giovani. Ecco perché non tornano mai al proprio paese di origine.” Le due scienziate infine lasciarono il laboratorio, non prima di aver raccolto un piccolo libro marrone da un tavolo vicino. Grazie a Dio se ne erano andate! Avevo una gran voglia di uscire dal mio nascondiglio e di assestare loro un bel pugno in faccia per ciò che avevano fatto a Julia e agli altri.
Capitolo 5 UN TRAGICO INCIDENTE Shawn e io avevano raccolto un po’ di immagini per la sua indagine. Tuttavia, ciò di cui aveva veramente bisogno era una foto che mostrasse in maniera inequivocabile lo stesso professor Galdursson nell’atto di inserire la sonda nel naso del malcapitato. Con Lilia decidemmo di nasconderci ancora nel laboratorio, ma questa volta un po’ più vicino all’azione. Sapevamo che la nostra copertura sarebbe saltata se qualcuno tra gli scienziati o tra i militari si fosse accorto della nostra presenza. Aspettammo pazientemente fino a che il professore non inserì personalmente lo strano oggetto nel naso di un marinaio. Diedi la microcamera a Lilia. Era più minuta di me, e quindi poteva infilarsi in un luogo più adatto a scattare foto incriminanti. All’improvviso qualcuno entrò nel laboratorio, urlando contro gli scienziati. Era Julia, e pareva sconvolta. Lilia ed io eravamo sicuri che stesse dormendo in quanto gli antidepressivi che prendeva di solito la spossavano inducendola ad un sonno molto profondo. “Vi ordino di liberare quegli uomini, adesso! So che cosa ci state facendo. Siete voi la causa della nostra amnesia! Non vi permetterò più di farci del male!” Julia stringeva nelle mani una pistola e la stava puntando contro il professor Galdursson. In un attimo Karla estrasse una pistola di piccolo calibro che teneva nascosta nella sua uniforme da laboratorio, e sparò a Julia. Lilia scattò fuori dal nostro nascondiglio e sparò a Karla. Io restai nascosta, perché sapevo che sarei stata più d’aiuto in qualità di testimone. Inoltre non avevo un’arma con me. Alcuni militari fece irruzione nel laboratorio non appena udirono gli spari. Shawn era con loro.
Il professor Galdursson non esitò a fare una dichiarazione: “Sono contento che siate qui, soldati! Quella donna ha cercato di uccidere mia sorella, ma lei è riuscita a sparare per prima! È stata legittima difesa! “E quest’altra donna qui” disse indicando Lilia “se ne stava nascosta in quello stanzino e ha sparato a Karla!” “Non vedo davvero come una scienziata possa essere un tiratore più abile dell’ufficiale Julia Flores, professore. Queste due donne sono sorelle, lo sapeva? Sono sicuro che hanno una spiegazione diversa di quanto è accaduto.” “Sta forse insinuando che sono un bugiardo, capitano?” “No, professore. Non ancora.” Julia e Karla vennero portate in infermeria per ricevere le prime cure mediche. Lilia venne arrestata. Con mio grande disappunto il professor Galdursson si accorse della microcamera e la infilò rapidamente sotto alla sua uniforme. Sapevo che sarebbe stato arduo dimostrare quanto io e Lilia avevamo visto senza quelle preziose foto. Potei andarmene dopo che tutti ebbero lasciato il laboratorio. Mi diressi senza indugio in infermeria e lì trovai Shawn e Galdursson che parlavano con il medico. Riuscii a scambiare due parole con un’infermiera. “Infermiera, come sta l’ufficiale Julia Flores?” “Purtroppo, l’ufficiale Flores e Karla sono decedute. Entrambi i proiettili sono stati fatali.” Mi sentii svenire. “Si sente bene? Vuole che le chiami il medico?” “No, non è necessario, grazie. Mi sento meglio.” Andai alla mensa ma era vuota. Mi sedetti per un momento, e piansi. Anche Karla era morta, e Lilia era in grossi guai.
Volevo vendicare Julia con tutta me stessa. Alcuni istanti più tardi con mio sollievo Shawn mi raggiunse. “Sono contento che lei stia bene, Kalei.” “Anch’io sono contenta di vederla Shawn. Ero così spaventata!” “È stato coraggioso e saggio da parte sua non far saltare la sua copertura. Il tenente Flores ha bisogno del nostro aiuto. “Sta per essere accusata di omicidio di primo grado. Galdursson è un uomo influente, sono sicuro che chiederà la pena capitale.” “Ha un piano, Shawn?” “Alle 17:00 parteciperò a un incontro segreto con gli scienziati australiani. Nel frattempo, la prego di non far visita al tenente. Ho come la sensazione che il professore controllerà ogni visitatore.” “Lo farà di certo adesso che ha trovato la mia microcamera. Lilia stava scattando delle foto prima che Julia entrasse nel laboratorio. Ora sa che stavamo indagando su di lui.” “In questo caso deve essere più che può invisibile. Non deve assolutamente sospettare anche di lei. Per ovvie ragioni non può restare nell’alloggio del tenente. Verrà a stare nella stanza accanto alla mia. Mi aspetti lì finché non sarò tornato.” Shawn partì per incontrare gli australiani alla base di Davis. Io me ne andai a letto. Mi sentivo spossata ed esausta, sia fisicamente che emotivamente. Con mia sorpresa mi addormentai subito. Non so quanto avessi dormito, ad un tratto sentii bussare alla porta. “Shawn, è lei?” “Sì Kalei, sono io.”
“Credo di aver dormito un bel po’, più di quanto mi aspettassi.” “Non si preoccupi, è stato un meritato riposo. E ancora stento a credere che una civile abbia saputo gestire così bene lo stress. Scommetto che sarebbe un ottimo ufficiale di marina.” “Grazie per il complimento, Shawn! I miei mi hanno tirata su come si deve.” “Ho raccontato agli Australiani tutto quello che lei e Lilia avete visto riguardo agli “esperimenti anfibi”, e di come il professore sia il responsabile del riscaldamento globale, allo scopo di ricevere i finanziamenti. Ho mostrato loro le foto dei pesci e delle piante all’interno delle casse. Ora hanno capito perché il professore non voleva divulgare le sue scoperte. Inoltre mi hanno dato questo incredibile micro-trasmettitore in grado di raccogliere qualunque suono intorno alla persona che lo usa.” “Come funziona?” “Semplice. Si posiziona sulla spalla e dopo qualche istante viene assorbito dalla pelle, divenendo di fatto invisibile. Mi hanno spiegato che non è doloroso, e può essere rimosso con uno speciale attrezzo con il minimo fastidio.” “Mi faccia indovinare. Sono io che dovrò raccogliere la confessione del professore, giusto?” “Mi creda, non amo la prospettiva che lei si assuma un simile rischio, Kalei.” “Quando tutto questo sarà finito, potrà ricompensarmi invitandomi fuori a cena, magari in Nuova Zelanda. Che ne dice?” “Ne sarei più che felice.” Shawn si avvicinò e stampò un bacio apionato sulla mia bocca. Io non opposi resistenza, e nel giro di pochi istanti ci togliemmo rapidamente i vestiti. Facemmo l’amore fino al mattino successivo. Erano trascorsi due giorni dalla morte di Julia, e io non avevo ancora avuto modo di vedere e parlare con Lilia. Shawn mi disse che al momento stava
subendo un duro interrogatorio. Ma Lilia era abile. Non disse nulla che avrebbe potuto compromettere me o Shawn. Sapeva che noi due eravamo la sua unica possibilità di ottenere giustizia. Shawn diede disposizioni affinché potessi aiutare gli scienziati in qualità di assistente. Fu prudente tuttavia a non lasciarmi mai da sola. Se fossi stata sottoposta agli esperimenti di Galdursson, infatti, sarebbe stato un disastro. Io avrei perso la memoria, l’intero piano sarebbe saltato e lui avrebbe dovuto rinunciare all’unica persona in grado di testimoniare contro il professore. Stetti bene attenta ad indossare sempre un’uniforme militare e feci tutto in modo da non attirare troppo l’attenzione. Avevo il trasmettitore con me, aspettavo solo il momento giusto per piazzarlo sulla spalla e cominciare a registrare.
Capitolo 6 AFFRONTARE IL NEMICO Lilia affrontò un processo ultrarapido a McMurdo. Le condizioni meteorologiche infatti non permettevano a nessuno di allontanarsi dall’Antartide. Proprio come aveva previsto Shawn, fu condannata a morte per iniezione letale. L’esecuzione sarebbe stata la prima nella storia della base di McMurdo. Il tempo stringeva, dovevamo muoverci rapidamente e mettere in atto un piano drastico e pericoloso. Per la terza volta mi nascosi nel laboratorio. Non appena il professore fu solo, occupato a scrivere degli appunti, sistemai il trasmettitore sulla spalla e lo affrontai. “Salve, professor Galdursson.” “Che cosa ci fa qui, marinaio? Ha intenzione di causarmi dei fastidi, come gli altri? Le rammento che una di loro è morta, e l’altra la seguirà presto.” “Quello che voglio sapere è perché usate persone innocenti e inconsapevoli per i vostri esperimenti. Perché l’Operazione Anfibio è così importante?” “Non ha l’intelligenza necessaria a comprendere il perché, marinaio. Un soldato semplice che esegue degli ordini non può capire. È soltanto una marionetta priva di giudizio. Quanto a me, io sono un genio, e un capo! Non ha idea in che guai si è cacciata per essersi nascosta nel laboratorio come un topolino.” “Be’, visto che sono nei guai e non posso farci nulla, mi metta almeno alla prova, professore. Mi illumini con la sua straordinaria intelligenza.” “Glielo dirò solo perché so che non può fare nulla per fermarmi, donna. C’è stato un impercettibile mutamento nella disposizione dei continenti, e ciò ha causato un mutamento nelle correnti oceaniche. Questi cambiamenti caanno un’altra era glaciale sul nostro pianeta.
Gli strumenti che ho inventato, che vengono innestati nel naso delle persone, consentiranno alle prossime generazioni di sopravvivere all’imminente ondata di gelo che investirà tutto, continuando a vivere sott’acqua. Successivamente una nuova fase di foreste tropicali, calde e umide, chiamata Eocene comparirà ancora, così come fece milioni di anni fa. Grazie ai miei impianti l’umanità sarà in grado di are indenne la fase glaciale senza dover ricominciare tutto daccapo.” “Mi sembra una buona idea. Perché allora tutta questa segretezza? Perché fare esperimenti su persone innocenti contro la propria volontà? Sono sicura che se soltanto raccontaste al mondo della vostra invenzione, professore, decine di volontari accorrerebbero per sottoporsi ai vostri test!” “Non è così semplice. Vede, sono io colui che stabilirà chi dovrà vivere e chi dovrà morire! Gli impianti saranno destinati agli intelletti superiori, come il mio, e alle loro famiglie. Le prossime generazioni saranno composte esclusivamente da persone intellettualmente degne, capaci di creare invenzioni straordinarie. Le creature inferiori come lei, mia cara, sono da sempre state avverse al progresso scientifico. La clonazione e l’intelligenza artificiale sono soltanto un esempio.” Il professor Galdursson aveva appena concluso il suo lungo, cervellotico discorso, quando Shawn e un gruppo di uomini fece irruzione nel laboratorio. “Abbiamo sentito tutto, professore. “Persone come lei sono una disgrazia per la comunità scientifica. Dovreste essere in lutto per la morte di vostra sorella, e invece continuate a fare i vostri esperimenti su marinai inconsapevoli.” “Bene, bene, bene. La cricca australiana e il coraggioso capitano Nolan. Non m’importa che cosa avete sentito. Non avete prove per condannarmi.” Quando sentii il professore parlare con tanta arroganza, non potei fare a meno di ricordargli qualcosa. “Oh, ma si sbaglia, professor Galdursson! Mi chiamo Kalei Aneko, e sono una giornalista. Quel giorno, quando sua sorella sparò a Julia, io ero nascosta
insieme a Lilia Flores. Ho visto tutto. E può star certo che racconterò tutto in tribunale.” Gli occhi del professore furono attraversati da un lampo di follia ancora più spaventoso di quando ci aveva spiegato il suo piano. Improvvisamente afferrò una specie di telecomando dal tavolo e corse verso il cubo di vetro. Entrò quindi nel cubo e premette qualcosa sul quadro di comando. Il cubo venne sigillato, e l’acqua cominciò rapidamente a riempirlo. Dopo aver estratto un paio di impianti dall’uniforme, se li infilò nel naso. Gli scienziati australiani tentarono di fermare il processo, ma fu tutto inutile. Due ore dopo l’acqua era nuovamente defluita, e la porta d’accesso al cubo si aprì. Shawn e un membro dell’equipe australiana, il professor Jones, si precipitarono verso il professor Galdursson e lo tirarono fuori. Mi ricordai di una cosa. La annunciai gravemente. “Ho sentito due colleghi del professore dire che se qualcuno resta nel cubo per più di trenta minuti subirà una perdita totale di memoria.” “Beh, ragazza mia, credo proprio che tu abbia ragione. La mente del professore qui è andata. È stato un codardo fino alla fine, dopotutto. Sapendo che sarebbe finito in cella ha preferito causarsi una completa amnesia e trascorrere il resto dei suoi giorni in un ospedale psichiatrico.” Quando la giuria venne a conoscenza dei fatti realmente accaduti, dal giorno in cui Karla e Julia morirono, al diretto coinvolgimento del professore e delle sue responsabilità nell’aggravarsi del riscaldamento globale, Lilia fu immediatamente rilasciata. Si congedò dalla Marina, e decise di viaggiare in lungo e in largo insieme a una vecchia fiamma di Miami. Shawn e io ci siamo felicemente fidanzati. Lui ha ricevuto una promozione per il suo “prezioso contributo alle indagini sotto copertura”, ed è stato trasferito in California. A me è stato offerto un lavoro ben pagato come corrispondente che
ho accettato subito. Mi chiedo quali altri misteri riuscirò a svelare. Nel frattempo, sto volando verso l’Area 51. FINE