sca Piccirillo
dark ion
UUID: 13591094-019d-11e5-908e-1dc02b2eb2f5
This ebook was created with BackTypo (http://backtypo.com) by Simplicissimus Book Farm
Indice dei contenuti
1.. 2.. 3.. 4.. 5.. 6.. 7.. 8.. 9.. 10.. 11.. 12.. 13.. 14.. 15.. 16.. 17.. 18..
Non sai la vita cosa ti conserva per il futuro …. Puoi aspettarti di tutto, ma non spaventarti accetta le cose così come sono e vedrai che il destino sarà a tuo favore , e quando ti troverai alla fine del tuo cammino ti girerai indietro guarderai in faccia la tua vita e le sorriderai......
1.
La vita … che cosa è la vita per voi?, per me è un viaggio, un emozione, una persona, uno spettacolo teatrale e dopo quello che mi è accaduto non so come definirla. Mi chiamo Abbi ho 18 anni e mezzo, e adesso vi racconto come è nata la mia storia. Quando ero piccola mamma mi leggeva sempre la storia di marzianino e jisel ; una bambina che gioca su una spiaggia con le sue bambole e trova un grande bozzolo e dietro c’è un piccolo marziano. Bhe a me non è andata proprio così ma provate ad immaginare. È iniziato tutto quando avevo 13 anni, Una notte sognai una signora che mi parlava del mio futuro e quando mi sono risvegliata ho trovato dei fogli con delle strane scritte in greco e poi ho cercato di tradurre ,c’era scritto “ unisciti al male perché il tuo potere è immenso e grande e se rifiuti il prezzo è alto da pagare , alto come la morte’’. Quando vidi quelle scritte e simboli pensai che era uno scherzo di mia sorella, ma poi vidi che avevo la matita in mano e non me ne ero accorta subito,ma mia sorella non c’era anzi non c’era nessuno in casa ero da sola, capii che ero stata io a scrivere quelle cose . Chiamai subito la mia migliore amica Jane e le chiesi se il giorno dopo poteva venire da me perché ero sconvolta e mi serviva qualcuno che mi poteva comprendere. Il giorno dopo venne e insieme cercammo di capire, ma pensai che solo io potevo decifrare quel messaggio. Da quel giorno andò avanti in quel modo ogni mattina trovavo un nuovo disegno, una nuova scritta , ma è da un anno che si è aggiunto un nuovo elemento. La sera che ho compiuto 17 anni mi sentivo strana avevo un forte mal di testa, e quando mi misi nel letto mi addormentai subito e feci un sogno strano che conteneva dei flash bak “c’ero io da piccola in una cesta in mezzo ad un giardino e avevo una croce, non troppo grande tra le mani di colore smeraldo e
da lontano si vedeva arrivare una persona incappucciata con una croce identica alla mia che mi accarezzò il volto e mi prese in braccio e incominciò a cullarmi , non sapevo chi fosse … , ma ad un certo punto il sogno cambiò, ero più grande ed ero sempre in quel giardino seduta nel prato a soffiare i denti di leone, quando mi sentii afferrare da dietro, era lui, quello strano ma affascinante ragazzo incappucciato anche se non riuscivo a vederlo in volto, l’attrazione che c’era tra di noi era inimmaginabile, ma purtroppo il mio sogno paradisiaco non durò molto perché ad interromperlo fu la sveglia, ma da quel giorno ogni notte lo sogno e puntualmente nello stesso momento si interrompe.
2.
ati solo 6 mesi dal mio compleanno e dall’inizio del mio viaggio. Quella mattina la sveglia non era suonata quindi un altro ritardo a scuola e un altro rimprovero dalla professoressa di matematica . Arrivata a scuola entrai in classe la lezione era già iniziata e alla prima ora c’era proprio lei la paladina dei numeri - signorina spero che lei abbia una scusa plausibile per giustificare il suo ritardodisse continuando a scrivere la lezione alla lavagna - mi scusi professoressa, cercherò di non tardare più - dissi sperando che mi lasciasse sedere al mio posto senza ridirmi niente - va bene oggi mi sento buona si sieda e stia in silenzio- rispose mandandomi un occhiata fulminante. Mi sedetti nel banco e presi il quaderno di matematica e vidi che dentro c’era un foglio con un altro segno strano mi iniziò a girare la testa, così alzai la mano professoressa non mi sento tanto bene potrei andare un attimo in bagno ?- chiesi con l’aria nauseata - va bene, ma faccia presto- mi rispose guardandomi con una faccia disgustata ma al tempo stesso preoccupata. Uscii di corsa dall’aula e mi diressi verso i bagni ma vidi il preside e avevo paura che poteva dirmi qualche cosa visto che a quell’ora dovevo stare in classe, non si poteva uscire prima dell’intervallo , così entrai nello sgabuzzino del bidello e mi scontrai con qualcosa, mi girai di scatto e mi accorsi che quella cosa era un piccolo gatto, rimasi affascinata nel vedere un bellissimo esemplare, dalla coda fino alla pancia era di colore nero e il resto era bianco con gli occhi azzurri, appena lo vidi sentii un contatto con lui e mi chiesi di chi era, ma se avrei detto che c’era un gatto lo avrebbero portato in un rifugio per randagi e non me la sentivo di abbandonarlo, così lo nascosi sotto la felpa e finite le 6 ore mi diressi verso casa con molta discrezione sperando che nessuno mi vedesse. Tornata a casa corsi in camera non c’era nessuno in casa mia sorella Sofy era ancora a scuola, mio padre e mia madre erano a lavoro mi madre si chiama Meri e fa la psicologa e mio padre si chiama Massimo e fa il poliziotto .
Quando entrai nella stanza chiusi la porta a chiave e feci uscire il gatto dallo zaino, sobbalzò subito fuori e si nascose sotto il letto, poi dopo averlo implorato uscì e si mise sul letto accovacciato sul mio cuscino preferito,mi sedetti di fronte a lui e ci guardammo per qualche minuto, e fui io a rompere il silenzio dicendo ti chiamerò Blackwhite - lui si avvicino facendo le fusa vicino la gamba, con quel gesto pensai che gli piaceva il nome così ci stendemmo, ma dopo qualche minuto sentii la porta d’ingresso sbattere era rientrata mia madre e pensai che dovevo ancora avvisarla del nuovo membro della famiglia, così andai in cucina tenendo Blackwhite dietro la schiena e la vidi che preparava qualcosa da mangiare - come è andata a scuola - mi disse con aria molto allegra -bene e a te - risposi con un tono incerto -bene, come mai hai questa faccia - mi disse guardandomi con aria preoccupata - niente , devo chiederti una cosa ho trovato un gattino possiamo tenerlo ?- le dissi , dopo sguardi severi e decisi - va bene, ma te ne occuperai tu - mi disse facendomi un grande sorriso - io le corsi incontro e l’abbracciai e le feci vedere Blackwhite, poi me ne tornai in camera e mi misi a studiare quegli strani simboli, ma senza capirne bene il significato, mi buttai nel letto e Blackwhite si mise tra le mie braccia, ci stavamo per appisolare ma a disturbarci fu una chiamata di Jane, -che cosa c’è- risposi con aria stanca e scocciata -no, niente e solo che non ti fai sentire da un po’ e a scuola mi eviti si può sapere che cosa hai ? - non ho niente sono solo stanca - le mentii ma sapevo che era meglio così non volevo ne farla preoccupare ne farle pensare che non stavo bene, nel pensare che c’era un po’ di magia nella mia vita, ma non quella magia che c’è nelle favole, ma quella strana che ti circonda, ma tu non sai niente sulla sua esistenza, -non me la bevo sto venendo- mi disse in tutta fretta, e poi riattaccò il telefono. Dovevo nascondere i disegni, le scritte, anche se lei una volta già li ha visti e ne parlammo non volevo riaffiorare in lei quei pensieri che ci facemmo da piccole,
nascosi anche Blackwhite nell’armadio e a quell’idea lui non era molto favorevole ma non esitò. Dopo qualche minuto suonò il citofono ed era lei, ci pensò mamma ad aprirle la porta io preferii rimanere in camera nel letto. Spalancò la porta senza nemmeno salutare e con tono autorevole mi guardò e mi punto il dito indice contro dicendo - Abbi cosa ti sta succedendo rispondi e un ordineio la guardai per qualche minuto e dopo scoppiammo a ridere entrambe e si getto a capofitto sul letto - non sto scherzando adesso, davvero cosa ti succede- mi disse - niente e solo che la scuola, lo stress per il teatro a volte solo la musica mi comprende e vado in trans non ti preoccupare - le risposi cercando di convincerla, lei mi rispose -Abbi sei la mia migliore amica ci conosciamo da quando eravamo piccole e la scuola e il teatro non sono mai stati il maggiore dei tuoi problemi e non ho mai dimenticato cosa ti è capitato quando avevamo 13 anni. Mi mostrò il suo album che fin da piccola aveva riempito con disegni strani, angelici e di magia, sfogliandolo mi fece notare dei disegni fatti di recente dove raffiguravano un ragazzo con un cappuccio vicino una casa lei guardandomi mi disse- Abbi questa è casa tua e ogni disegno è stato fatto quando cera la luna piena ed ogni volta che avo si raggirava nei pressi di casa tua questo ragazzo, forse è lui il tuo problema ? Perché se è questo chiamiamo subito la polizia- mi disse con tono preoccupato, non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui, la postura delle sue spalle, il modo in cui il cappuccio copriva solo metà viso, era familiare molto familiare e subito mi venne in mente il sogno che mi tormenta tutte le notti era lui il ragazzo incappucciato con la croce color smeraldo come i suoi occhi l’unica cosa che riesco a vedere nei miei sogni ed ogni volta che li guardo mi perdo in lui e vorrei perdermi sempre e non vorrei mai più svegliarmi, per restare con lui, perché anche se ha quell’aria di terrore lui mi fa sentire bene e non mi fa pensare a tutto il resto. Ad interrompere i miei pensieri fu Jane che disse -terra chiama Abbi, allora è lui il tuo problema ? - disse sventolandomi la mano d’avanti alla faccia,con molta
finta calma le mentii dicendole - no, non è lui il mio problema, non lo conosco.Sentimmo dei graffi provenire dall’armadio - che cosa è questo rumore- mi chiese Jane con aria dubbiosa - non è niente - dissi correndo al riparo dell’armadio, ma Jane corse subito e lo aprì trovandoci dentro Blackwhite . - e lui chi è ?- mi chiese prendendolo in braccio. - lui è Blackwhite lo ho trovato oggi a scuola nel ripostiglio del bidello.Blackwhite era immobile tra le sue braccia ed era ipnotizzato dalla sua voce, inclinò la sua testolina di lato come per studiarla. -Devo andare ora, ci vediamo domani- disse Jane poggiando Blackwhite sul letto. L’accompagnai alla porta e la ringraziai di essere ata, dopo andai in cucina. - mamma non ho tanta fame - dissi facendo una smorfia finita in sorriso - ma come, ho preparato la pizza- mi disse con una faccia tenera come se mi stesse pregando di mangiare - no mamma davvero non ho fame- le risposi - va bene allora chiama tua sorella e dille che è pronto - mi disse con aria rassegnata. Feci una corsa in camera di mia sorella stava studiando e vicino a lei c’era Blackwhite - a detto mamma che è pronto a tavola - le dissi di fretta - si un attimo e arrivo- mi rispose con gli occhi fissi su Blackwhite - a vedo che hai già fatto conoscenza -
Dissi guardando il piccolo gatto che era accovacciato sulle sue ginocchia, che la fissava meravigliato, mia sorella era bellissima il contrario di me aveva dei lunghissimi capelli color oro raccolti in una treccia, degli occhi color blu come il mare e una pelle così delicata e naturalmente un fisico da urlo. - si è dolcissimo e sono contenta che mamma abbia deciso di farlo restare- mi rispose -si lo so, sono contenta anche io, ma adesso vai se no si mette nell’orecchie- le risposi ridendo e me ne ritornai in camera con Blackwhite. Lui si sedette in braccio a me e mi guardò come se mi stesse chiedendo qualche cosa -ho, scusa me ne ero dimenticata - gli dissi guardandolo dispiaciuta- mi sono dimenticata di darti da mangiare, ma non ho niente per gatti, forse il negozio di animali è ancora aperto- dissi infilandomi velocemente i pantaloni, e rimasi stranita nel vedere che quando mi svestivo o mi vestivo lui si girava, un vero gentiluomo o meglio dire gentil gatto. Andai in cucina ad avvertire che uscivo per andare a prendere da mangiare per Blackwhite, presi le chiavi e uscii. Faceva molto caldo fuori, la strada era deserta, per fortuna il negozio non era lontano. Arrivata d’avanti al negozio entrai e presi una decina di scatolette due ciotole e una cesta per gatti, pagai e misi tutto in uno zaino e uscii. Nel ritornare a casa mi fermai vicino una ringhiera che affacciava sul mare dove si vedeva la luna piena, guardandola sentii un brivido che mi percorse la schiena, con la coda dell’occhio vidi un ombra estranea, mi girai di scatto diretta a o svelto verso casa, sentivo dietro di me qualcuno che mi inseguiva ma non volevo far capire che me ne ero accorta così cercai qualche scorciatoia per arrivare subito a casa, anche se il negozio non era lontano da casa c’erano molti vicoli bui da attraversare prima di arrivare. All’improvviso non sentii più i i dietro di me così ingenuamente mi girai per vedere se c’era qualcuno ma non trovai nessuno, appena mi rigirai me lo trovai di fronte, mi spinse contro un muro, cercai di divincolarmi ma la sua stretta era
atroce e decisa a non lasciarmi andare, sentivo il suo respiro sulla mia pelle il cuore mi batteva forte e incominciai a sudare - lasciami- gridai con tutta l’aria che avevo in corpo - no, non avere paura- mi rispose avvicinandosi all’orecchio e mi sussurrò - ci rivedremo presto- e mi mise la mano in tasca e sparì. Feci una corsa a casa ancora terrorizzata da quello che mi era successo. Appena entrata avvisai che ero tornata e mi diressi in camera sperando che mamma non mi fe domande. Entrai nella stanza e chiusi la porta a chiave misi la cesta e le ciotole con acqua e cibo sotto la scrivania e mi gettai nel letto e Blackwhite si fece spazio affianco a me. -che fai non mangi ?- gli chiesi come se mi aspettassi una risposta, lui mi guardo per un minuto poi si mise sulla mia pancia. - grandioso tutta paura ed ansia per niente- dissi sperando che quel brutto ricordo se ne andasse, ma purtroppo non fu così, ma pensandoci c’era un punto che univa tutto ciò, Jane mi ha detto che c’è un ragazzo che ad ogni luna piena si aggira intorno casa mia forse era lui, forse è lui il ragazzo che è protagonista dei miei sogni, pensai tra me e me. Guardando un punto fisso sul soffitto mi accorsi di avere qualche cosa in tasca, infilai la mano e tirai fuori una croce color blu smeraldo. Sgranai gli occhi - non posso crederci- dissi rimanendo a bocca aperta. Mi infilai sotto le coperte con Blackwhite e cercai di non pensare a quello che mi era successo, e mi addormentai.
3.
Mi svegliai prima che la sveglia suonasse senza far svegliare gli altri uscii presto e mi incamminai verso il bar della scuola e nel tragitto vidi un ragazzo fermo sotto la panchina della scuola, mi fece un cenno di saluto e io ricambiai con un sorriso. Quando fui d’avanti al bar ordinai un caffè e mentre lo bevevo vidi che si avvicinava - ciao sono Stefan -disse facendomi un sorriso che sottolineava una fossetta sulla guancia sinistra - piacere di conoscerti, io sono Abbi - gli risposi con un tono d’imbarazzo Allora Stefan cosa ci fai nel bar di questa scuola?. gli chiesi dubbiosa. Lui mi guardò e mi fece un sorriso, - Mi sono trasferito da poco e questo è il mio primo giorno in questa scuola, e cercavo qualcuno che mi fe ambientare, e vedo che l’ho trovata- mi rispose guardandomi dritto negli occhi. - A grandioso,… vieni ti faccio strada, che classe frequenti ?- gli chiesi - la 4 C - che coincidenza la mia stessa classe- risposi entrando nell‘aula . - le coincidenze sono il mio forte - mi rispose ammiccando. Ci sedemmo vicini visto che io ero l’unica in classe a non avere un compagno di banco. In classe entrarono dopo di noi tutti gli studenti e dietro c’era la professoressa di storia che fece segno a Stefan di presentarsi alla classe. Stefan si alzo e mentre parlava di se e dalla città da cui veniva “Salem”,mi sorrideva e mi guardava come se stesse cercando di farmi capire qualcosa tra le righe.
Quando parlava non dava retta alle risatine delle altre ragazze sui commenti che facevano sul suo fisico scolpito, ma aveva solo occhi per me . Stefan tornò a sedersi e dopo intervenne la professoressa di storia - a proposito di Salem chi sa dirmi cosa si effettuava in questa città?Nessuno rispose, sapevo la risposta ma solo pronunciarla mi provocava disgusto. - li si praticava la caccia alle streghe- rispose Stefan quasi con tono ironico, Malgrado il suo tono, stringeva in pugno la penna, come se quello che stava dicendo gli aprisse una ferita. - bene - rispose la prof - scusi per il ritardo - disse all’improvviso Jane entrando dalla porta, nel suo sguardo lessi un ombra di malinconia era cupa, triste e non mi rivolse la parola fino alla fine delle 6 ore. Quando uscimmo mi avviai verso casa pensando che Jane mi avrebbe richiamata dopo quando si sarebbe tranquillizzata e avrebbe deciso di parlarmi. All’ improvviso sentii un ruggito di una moto, mi girai ,- Stefan - dissi con un sorriso - vuoi un aggio ? - mi chiese porgendomi il casco - okay, - risposi imbarazzata Lui ammiccò e mi fece salire, appena partì la moto ruggì e io mi sentì avvampare quando mi tocco la coscia - tieniti strettaIo obbedii, fece una strada molto più lunga, il vento mi sfrecciava tra i capelli, quando arrivammo scesi e gli restituì il casco,- grazie per il aggio- e di che,… e poi ti debbo un favore- disse riposando il casco nella sella, e ci salì sopra, - che favore- gli chiesi stupita
- ti dovevo un favore dopo che mi hai sopportato stamattina tutto il tempo, prima delle lezioni, e poi avevo voglia di riaccompagnarti a casa tutto qui….- okay , ma non dovevi preoccuparti, per me è stato un piacere - dissi sorridendogli -Em!! Non voglio sembrare troppo affrettato ma volevo chiederti se potevi darmi il tuo numero, visto che nella scuola conosco solo te….- disse andosi la mano tra i capelli corti brizzolati e sorridendo facendo luccicare quei suoi occhi celesti quasi imbarazzato - certo!- Gli risposi arrossendo Dopo avergli dato il mio numero ci salutammo, io salii sopra e sentii la moto di Stefan ruggire e fuggire via. Quando rientrai trovai un biglietto di mamma- tesoro ! Siamo andati a cercare la casa per le vacanze con Sofy il pranzo e nel frigo a stasera- . La maggior parte delle vacanze le trascorrevo con Jane, per non farla rimanere sola. Non avevo fame così mi misi sul letto con Blackwhite che faceva le fusa accoccolandosi a me, mentre io avevo la testa tra le nuvole, non pensando più a quei disegni ma a l’incontro con Stefan, era così misterioso che mi attirava molto ma non volevo essere una come tante che gli sbava dietro aspettando che una di loro sia la prescelta.arono settimane e la fine della scuola si avvicinava e io e Stefan e Jane eravamo inseparabili, Jane quel giorno non mi volle spiegare la tristezza che aveva, così non la forzai a rispondere.
4.
Mi svegliai come sempre in questo periodo molto presto e andai a fare colazione sotto il bar della scuola, li mi incontravo con Stefan, non so perché ma sentivo una forte attrazione nei suoi confronti ma non volevo imbattermi in quella avventura, perché giravo voci dove lui faceva dei pensierini a molte ragazze, ma non gli chiesi niente a me bastava la sua amicizia. Entrammo in classe e Jane mi aspettava seduta sul banco, appena mi vide mi fece un gran sorriso - lo sai che tra due giorni è il mio compleanno ?- disse facendo un sorriso - si che lo so, come potrei dimenticare il compleanno della mia migliore amica risposi sedendomi di fianco a lei. - mamma mi ha detto che posso fare quello che voglio per i miei 18 anni - disse facendomi l’occhiolino. - questo mi spaventa, cosa hai in mente?- ho affittato una casa in campagna per me e per te e naturalmente anche per Stefan, anche tu sei invitato- disse eccitata dall’idea del viaggio -grazie- rispose lui sorridendo - e quando si parte - dissi alzandomi - domani sera, per voi va bene ?- per me va benissimo, devo solo chiederlo ai miei ma penso che approverannodissi guardando Stefan -anche per me va bene- disse fissandomi e sorridendo. Finite le lezioni mi diressi verso casa e vidi Stefan - lo vuoi un aggio ? Devo fare delle commissioni e o giusto di lì- disse facendomi l’occhiolino - okay- dissi prendendo il casco che mi stava porgendo.
Arrivati sotto casa scesi dalla moto e mi diressi verso la porta, quando lui mi fermò per il braccio - aspetta, volevo dirti che sono contento di are tre settimane con te - mi disse sorridendomi All’improvviso mi sentii svenire - anche io - gli risposi arrossendo - allora a domani Abbi- disse dandomi un bacio sulla guancia. Entrai in casa e come sempre i miei genitori non c’erano la casa era vuota, avvicinandomi alla stanza sentii l’acqua della doccia che scorreva allora pensai che fosse mia sorella così andai in camera posai lo zaino e feci per entrare, quando mi ritrovai d’avanti un ragazzo alto, un fisico da paura occhi blu e capelli brizzolati, con solo un asciugamano attorno alla vita, che mi stava fissando con gli occhi sgranati, feci per urlare ma lui mi tappò la bocca, - no zitta non urlare sono io non mi riconosci ?- disse guardandomi negli occhi - no !!! - urlai - chi cazzo sei e che ci fai nel mio bagno - dissi infuriata - Abbi - disse mentre cercava di prendermi il braccio - come conosci il mio nome - dissi agitandomi diretta verso il telefono per chiamare la polizia - Abbi !!! Cazzo guardami un secondo e calmati, sono io Blackwhite- disse sperando che non gli saltassi addosso per colpirlo - come ? Ma cosa dici - risposi sgranando gli occhi - forse sei solo un ubriaco che ne ha approfittato per farsi una doccia visto che la casa era vuota - te lo posso provare se vuoi - disse guardandomi negli occhi - non vedo l’ora- dissi con un tono di provocazione Lui non esito alle mie parole e si trasformò in un gatto , urlai appena lo vidi, e subito si ritrasformò in ragazzo. Io lo guardai agitata stavo quasi per svenire ma lui mi prese e mi disse - calmati adesso ti spiego tutto-
- bhe direi - dissi portandomi in camera Mi sedetti sul letto ancora scossa da quello che avevo visto. - tu sai cosa sei ?- disse sedendosi di fianco a me - si , ma non pensavo che esistesse anche questo fattore- dissi andomi le mani in faccia - io sono il tuo custode, il tuo migliore amico, la persona con cui puoi confidarti io sono una parte di te - disse abbracciandomi All’improvviso suonò il camlo - non ti muovere sarà qualche amica di mia sorella le dico che non c’è,e ritornodissi facendo segno di non muoversi. Andai alla porta e trovai Jane con una valigia in mano - ciao !- dissi stupita del suo arrivo - ciao !- disse - questa sera posso dormire qui da te, così domani mattina facciamo colazione insieme e andiamo in centro a comprare i vestiti per la festa - si, non c’è problema - le dissi chiudendo la porta e portando la valigia in camera. Appena entrò nella stanza rimase a bocca aperta tenendo gli occhi spalancati fissando blackwhite. - pensavo fossi sola - disse fissandolo - Ah!!! si ti presento un mio vecchio amico- dissi fissandolo sperando si inventasse qualche cosa - piacere Alexander- disse porgendole la mano - piacere Jane - disse restituendogli il saluto - se volete rimanere un po’ sole torno dopo- disse facendole l’occhiolino
- no non ce problema - disse guardandomi con un sorriso - Jane , Alexander rimane con noi stasera i suoi genitori non ci sono quindi lo ospito io finche non trova un appartamento per le vacanze- dissi guardandolo disperata sperando che lei dicesse che tornava direttamente domani - A okay, volete che me ne vada ?- disse con una faccia quasi triste - no, non è necessario che tu te ne vada, possiamo are una serata in tre vedremo di arrangiarci- rispose cercando di convincerla a restare. Poco dopo ricevetti una telefonata da mia madre - Abbi, come va ?-disse con tono preoccupato - bene mamma, voi vi state divertendo li in Germania ?- si molto, peccato che tu non sei voluta venire - disse sospirando - a mamma a proposito, lo sai che dopo domani è il compleanno di Jane, così andiamo in campagna per tre settimane posso ?- le chiesi sperando mi dicesse di si - sarete da sole ?- domandò con aria sospettosa - si, solo il primo giorno staremo con i genitori di Jane perché ci accompagnano loro- le risposi - okay, ma non farmi preoccupare - disse ridendo - non ti preoccupare, salutami gli altri- le dissi e riattaccai . Quando entrai nella stanza trovai Jane e Alexander che ridevano e scherzavano, - vedo che subito avete fatto amicizia Dissi guardandoli con un sorriso - si e non sapevo che avessi un amica così simpatica - disse lui guardandola con occhi pieni di felicità.
Appena vidi quel sorriso negli occhi di entrambi capii che qualcosa c’era sotto, così li lasciai fare. Il pomeriggio ò tra risate e racconti. Arrivò sera dopo aver mangiato una pizza andai a preparare la stanza di mia sorella per Alexander. Ci salutammo per andare a dormire, io fui la prima ad andare a letto e sentii fuori dalla porta risatine sospette. Quando entrò Jane nella stanza feci finta di dormire e appena si gettò sul letto la girai con le mani e le dissi - ora mi dici cosa erano quelle risate- hhh non ti preoccupare, non erano niente e solo che è troppo carino- disse con occhi lucidi e pieni di gioia - bhe già prevedo una certa cosa tra te e AlexanderLei scoppiò a ridere - penso che domani lo inviterò a venire con noi, a proposito dov’è Blackwhite ?- disse guardandomi stupita di non averlo visto tutto il giorno - sta con i miei ho pensato di mandarlo con loro visto che avo con te le vacanze -okay ma adesso dormiamo, domani ci aspetta una lunga giornata. Lei subito si addormentò, ma io feci fatica ad addormentarmi, avevo ancora le immagini di Blackwhite che si trasformava in Alexander.
5.
Mi svegliai frastornata, erano le otto andai in cucina e trovai Jane e Alexander che facevano colazione - Alexander ha detto di si - cosa? Scusa non ti sto seguendo- ha detto che verrà con noi in campagna- a okay- dissi fissandolo - io vado a prepararmi - disse Jane - Abbi vieni con me ?- mi chiese - si arrivo - le risposi andando in camera a prendere un paio di pantaloni e una maglietta color blu che si abbinava alle allstars che avevo comprato il mese scorso. Quando entrammo in bagno per vestirci Jane mi guardò con aria triste - perché hai questa faccia, così triste ?- le domandai preoccupata - credo di essermi innamorata - di chi ?- le risposi sputando l’acqua che avevo in bocca risciacquandomi dal dentifricio - di Alexander - mi disse - non so perché ma mi sento legata a lui, sento che devo stare con lui, lo so che adesso mi prenderai in giro, ma io ho questa sensazione, e provo forti emozioni per lui- non ti prenderò in giro sono contenta che sei innamorata di lui e spero non ti faccia soffrire- la mia paura è che se gli rivelo i miei sentimenti mi potrebbe ridere in faccia e rifiutarmi-Io non penso, anzi penso che lui ricambia pienamente i tuoi sentimentiLei mi sorrise e fece per uscire ma si bloccò sulla porta - grazie Abbi -
- di niente vita mia - dissi sorridendole e uscii . - aspettatemi prima di uscire vengo anche io con voi se posso- disse Alexander guardando Jane - no non c’è problema fai pure ti aspettiamo- rispose lei - si vai, nel frattempo faccio la valigia- dissi guardando nella sua direzione - mi dai una mano Jane? - si certo-. In dieci minuti finimmo di fare la valigia e aspettammo che Alexander si finisse di vestire. - allora ci accompagnano davvero i tuoi?- no gli ho detto che un’ amica ci dava un aggio perché anche lei andava in vacanza li- allora chi ci accompagna- dissi perplessa - Stefan, ha detto che lui può accompagnarci con la sua auto, così è anche più comodo per andare a ballare così non dovremmo affittare un auto- disse sorridendomi - okay - le risposi - eccomi sono pronto - disse Alexander uscendo dal bagno. Jane rimase a bocca aperta quando lo vide con dei jeans a sigaretta e una maglietta che gli metteva in risalto i pettorali. Quando uscimmo incontrammo Stefan così si aggiunse a noi ed entrammo nel negozio, loro due si misero ad aspettare di fronte ai camerini aspettando che ci cambiassimo così da darci un consiglio. La prima ad entrare fu Jane e io le diedi una mano a scegliere e posso dire, non per vantarmi che la scelta che feci era spettacolare, quando finì di provarselo uscì fuori per farsi vedere ed era bellissima, un vestito color viola che iniziava
come top e finiva come minigonna. Alexander rimase a bocca aperta - sei stupenda - disse Stefan - adesso è il tuo turno Abbi - disse Jane dopo essere rientrata per cambiarsi - siete sicuri ?- dissi preoccupata - dai non fare tante storie - disse Jane spingendomi dentro al camerino con un vestito in mano Mentre mi provavo il vestito ero contenta di aver scelto proprio quel vestito, era bellissimo e per una sera volevo sentirmi speciale, il vestito stringeva nei fianchi e in fine metteva molto in risalto le forme, alzando il seno e stringendo piano piano fine e giù, era di colore bianco latte e la parte di sopra era tipo canottiera ma finiva con una mini gonna gonfia con delle balze. Dopo averlo ammirato per qualche altro minuto uscii e mi sentii subito tutti gli occhi delle persone addosso. -okay, Alexander penso che domani sera dovremmo stare attenti ai ragazzi che si avvicineranno - disse Stefan senza togliermi gli occhi da dosso. - si, mi sa che hai ragione - rispose Alexander guardando Jane - okay, ma adesso non vi montate la testa, sei splendida Abbi - disse Jane rivolgendomi un sorriso. Dopo aver comprato quello che ci serviva io e Jane ci avviammo a casa a prendere le valigie e Alexander e Stefan a prendere la macchina. Arrivammo a casa e ci mettemmo ad aspettare che arrivassero con la macchina. Vidi l’amore e la felicità negli occhi di Jane e non feci in tempo per chiederle se si volesse rivelare ad Alex che bussarono e subito ci recammo alla porta e Stefan e Alex presero le valigie e le misero nel porta bagagli. Il viaggio non fu lungo io ero seduta d’avanti con Stefan e Jane e Alex dietro.
Quando arrivammo vedemmo la casa ed era bellissima. Quando entrammo dentro subito ci rendemmo conto che c’erano soltanto due camere da letto. - e adesso come facciamo - dissi guardando Jane - io ho un idea - disse Stefan - cosa - rispose Jane - io dormo in questa con Abbi - disse indicando la camera da letto - e tu e Alex, dormirete nell’altra- disse facendo un segno ad Alex - penso che forse e meglio che io ed Abbi dormiamo in questa e tu ed Alex in quest’altra- disse con tono imbarazzato - io penso solo che tu abbia vergogna - disse Stefan - no e solo che sembra più logico fare come ho detto io visto che siamo due ragazze e due ragazzi - io scommetto che non riusciresti a rimanere neanche una notte con Alex nel letto perché hai troppa vergogna te lo si legge in faccia- disse con tono provocatorio - ora basta - dissi intervenendo - anche io penso che sia meglio come ha detto Jane - io invece approvo Stefan- disse Alex intromettendosi - okay io accetto la sfida - dissi guardando Stefan con uno sguardo provocatorio - io non ci penso neanche - disse Jane fissandomi - guarda che non ti mordo e poi Abbi ha accettato la sfida quindi tu dove dormi, non hai scelta- disse Alex facendo l’occhiolino - dormirò sul divano se è necessario- guarda che è una poltrona non ce il divano -
- dai Jane, che ti costa tanto lo hai detto tu che volevi are una vacanza movimentata, poi è solo una notte- dissi - no per tutto il mese- disse Alex - cosa ?- disse Jane fissandoli - io non rifiuto la scommessa, non gliela do vinta- dissi guardando in direzione di Jane - okay ma solo per darti dimostrazione che non mi importa con chi dormo - disse Jane in direzione di Stefan. Erano le dieci ate Jane già era nel letto e subito dopo la raggiunse Alex frenetico. Stefan uscì dal bagno e si diresse in camera io presi il pigiama e entrai in bagno per farmi una doccia. Quando uscii dalla doccia mi misi l’asciugamano attorno al seno perché mi ero accorta di aver dimenticato le mutande. Così andai in camera sperando che Stefan stesse dormendo, ma non era così - mi vuoi morto - disse fissandomi - no e poi non è niente che tu non abbia mai visto, dopo quello che dicono su di te- dissi uscendo. Quando rientrai in camera vidi che stava dormendo con i box. Mi infilai sotto le coperte e anche da un metro di distanza sentivo il suo calore, ma sentivo che anche Jane non riusciva a dormire visto che stava dormendo nel letto con il ragazzo che le piaceva. - guarda che girano molte voci su di me alcune anche false - disse Stefan - si, ma dubito che quella sia falsa - dissi girandomi nella sua direzione. E solo allora feci caso ai tatuaggi che aveva sul corpo. - può darsi- disse anche lui girandosi nella mia direzione
Ci guardammo per un po’ di tempo negli occhi, poi sentii le palpebre appesantirsi e caddi in un sonno profondo.
6.
Fui la prima a svegliarmi e preparai la colazione e ne approfittai per mettermi un paio di pantaloncini molto corti e una canottiera perché faceva molto caldo, mentre preparavo il caffè non riuscivo a prendere lo zucchero così all’improvviso mi sentii afferrare sui fianchi e sentii il suo corpo contro il mio , poi posò sul mobile la scatola di zucchero e si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi - se ti vesti così mi farai impazzire- ogni volta che mi muovo ti faccio impazzire - gli dissi lanciandogli una frecciatina - bhe se devo dire la verità , allora si- mi rispose guardandomi - si ma io non sono come una delle tue tante ragazzeLui non fece in tempo per rispondere quando arrivarono Jane e Alex abbracciati - vedo che la nottata è andata bene per voi- dissi facendo un sorriso a Jane - bhe si - disse Alex - io vado a prepararmi- dissi - ok amica mia - disse Stefan guardandomi e ridendo presi un jeans aderente e una maglietta e corsi in bagno. Mi ero appena finita di fare la doccia e mi ero messa mutande e reggiseno e mi stavo lavando i denti quando mi ritrovai Stefan alle spalle. - esci subito - gli dissi cercandomi di coprire con un asciugamano - non ti preoccupare non ti guardo e solo che Jane e Alex hanno occupato l’altro bagno ed io mi devo preparare - disse fissandomi dalla testa ai piedi - hai detto che non mi guardavi - si ma mi è difficile - bhe provaci -
Lui si girò e io mi vestii in fretta e andai in camera a finirmi di preparare. Dopo un po’ entro anche lui, in box e si vestì. -Ragazzi io ed Alex andiamo in spiaggia voi venite ?- disse Jane entrando nella stanza - io vengo- dissi - anche io - disse Stefan - okay , vi aspettiamo fate presto - disse Jane uscendo . Sentii una cosa cadere e mi girai, e vidi Stefan che si spogliava - te lo metti qui il costume ?- dissi fissandolo - si ti da fastidio ?- disse facendomi un sorriso -bhe, dovrei cambiarmi anche io - dissi imbarazzata - guarda per me non c’è problemaVolevo morire ma non me lo feci chiedere due volte, mi tolsi i vestiti e mi infilai il lato di sotto del costume e mi stavo per allacciare il pezzo di sopra e mi sentii le sue mani sui fianchi , che salivano pian piano sopra, mi sentii vibrare, sentivo il suo respiro sulla schiena. - che fai - gli dissi - ti volevo dare una mano- disse allacciandomi il reggiseno - comunque sei bellissima - disse ammiccando Mi misi una mini gonna, una maglia e le infradito e uscimmo. Quando arrivammo appoggiammo le asciugamani a terra e io e Jane ci levammo i copri costume, e vedemmo che Alex e Stefan già stavano in acqua e Jane li raggiunse - abbi non vieni ?- mi disse da lontano
- no voglio prendere un po’ di sole - le risposi Mi stesi sul telo e stavo quasi per addormentarmi quando mi sentii prendere da sotto e di colpo mi ritrovai in spalla a Stefan - no non farlo- dissi Ma mi ritrovai in acqua e lo afferrai da dietro per affogarlo ma mi fece scivolare d’avanti e mi afferrò, io mi abbracciai a lui e ci ritrovammo a guardarci negli occhi, e all’improvviso ci sentimmo chiamare - dai ! Venite sono pronte le pizze - disse Alex guardandoci Facemmo una corsa e ci sedemmo sulle asciugamani e prendemmo un pezzo di pizza. Verso le sei tornammo a casa e io feci una corsa in bagno per farmi una doccia e dietro di me si infilò Stefan - mi lasci in pace? - dissi guardandolo dallo specchio - non ho fatto niente - disse ridendo - va bene ho capito - dissi uscendo Dopo un quarto d’ora lo vidi uscire - alla buon ora - dissi entrando in bagno Mi preparai mi misi la biancheria intima che mi aveva regalato Jane e mi misi l’asciugamano attorno per coprirmi ed entrai nella stanza, presi il vestito ed entrò Jane per vestirsi con me Dopo averci infilato le scarpe col tacco uscì prima lei - sei bellissima Jane - disse Alex dandole un bacio sulla guancia - dov’è Abbi - disse Stefan - eccomi- dissi uscendo dalla stanza
Lui si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio, -mi sarà difficile starti lontano questa sera- bhe provaci - gli risposi. Volevo accettare quella sfida, ma non volevo essere una come tante che si era portato a letto negli ultimi tempi, ma una sua amica come ero stata fin ora, ma qualcosa stava cambiando e io non riuscivo a non pensarlo. Uscimmo di casa verso le sette e ci avviammo in discoteca, la sala era affollata e io e Jane ci prendemmo due birre, quando due ragazzi ci invitarono a ballare io non me lo feci chiedere due volte e trascinai con me anche Jane. Io e Jane ballavamo fianco a fianco insieme ai due ragazzi, i nostri corpi si muovevano come se ne fosse uno, all’improvviso mi sentii tirare diedi uno sguardo a Jane e vidi che ballava con Alex. mi rigirai e mi ritrovai d’avanti Stefan - che fai, stavo ballando - dissi guardandolo fisso negli occhi - volevo ballare con te - disse stringendomi sui fianchi. - ma io già stavo ballando con qualcun altro - dissi dirigendomi al bancone dove era seduto quel ragazzo Ma lui mi tirò a se - si ma prima, adesso balli con me-La musica accelerò e sentii le mani di Stefan muoversi su tutto il mio corpo.Ritornai al bancone e ordinai un bicchiere di whisky, e dopo il primo ne ordinai un altro e poi ancora un altro finché non sentii che stavo sconnettendo. Vidi Stefan che si dirigeva verso di me e mi prese in braccio erano le 4 di mattina e ci ritirammo, lui mi portò in camera e mi stese sul letto. -perché ti sei ubriacata ?- volevo divertirmi un po’- come divertirti, e se qualcuno vedendoti in questo stato avesse approfittato?Io non risposi ma lo tirai a me e lo abbracciai - ti prego non lasciarmi -
Dopo mi aprì la cerniera del vestito e me lo sfilò e mi mise sotto le coperte e mi tirò a se.
7.
Verso le cinque mi svegliai e lo trovai steso su di un lato- che ci fai già sveglio?chiesi ancora frastornata dalla sbronza - non ho sonno - rispose Si fecero subito le nove e vedemmo entrare in cucina Alex e Jane sorridenti. appena si posarono d’avanti a noi si diedero un bacio. - che vedono i miei occhi - disse Stefan - Jane… Alex voi… - dissi rimanendo a bocca aperta sorrisi e andai in camera per prepararmi. E dietro di me c’era Stefan che si avvicino mi accarezzò un braccio mi girò e mi strinse forte a lui, dicendomi - se sei gelosa posso rimediare- disse ridendo Io lo spinsi e lui cadde sul letto E io gli salii sopra e gli dissi - nei tuoi sogni- rialzandomi mi infilai i jeans e una maglia - allora ogni notte- disse anche lui rialzandosi E io gli lanciai un sorriso che finì in smorfia- wow tanto che mi desideri- dissi uscendo dalla stanza. Tirai a me Jane con un braccio -complimenti - le dissi sorridendole - hahaha grazie- bhe sono contenta per teLei mi sorrise e mi abbracciò - stasera mi fai compagnia ?- le chiesi
- si dove dobbiamo andare - mi domandò - a divertirci ma senza quei due- le risposi - scusa Abbi, ma questa sera ho promesso a Alex che sarei stata con lui. - ti accompagno io - disse Stefan - un ottima idea - disse Jane - non fa niente ci vado da sola - dissi - non ci pensare neanche , se ti ubriacassi di nuovo non potrei pensare cosa ti potrebbe succedere-Okay ma solo per questa volta- dissi andando in camera a stendermi un po’. Ma col are del tempo mi addormentai e si fecero le sette e venne a svegliarmi Stefan - se vuoi andarti a divertire ti devi muovere -disse uscendo dalla stanza, Così mi alzai e mi misi un paio di jeans aderenti una canotta nera e un top rosa fluorescente largo con la scritta kiss che si appoggiava sopra alla canotta e un paio di tacchi neri, quando uscii mi ritrovai Stefan che mi guardava a bocca aperta - no tu non vai da nessuna parte vestita così ti toccherebbero tutti- disse spingendomi in camera - non sono affari tuoi - dissi divincolandomi e uscendo dalla porta. Quando entrammo in macchina non parlammo per tutto il tragitto. Quando arrivammo nel locale presi una birra e ne ordinò una anche Stefan - ti va di ballare ?- disse un ragazzo porgendomi la mano - no sta per ballare con me- disse Stefan tirandomi a se - non dovevi trattarlo così e poi io ci volevo ballare- dissi guardandolo
- si ma io volevo ballare con te- disse stringendomi più forte a se All’improvvisò partì un lento Io appoggiai la testa sul suo petto e lui mi mise le mani sui fianchi avvicinandomi a se, in quel momento volevo morire. Dopo andai al bancone e bevvi una birra dopo l’altra, poi ci dirigemmo alla macchina e tornammo a casa, quando aprimmo la porta, trovammo Jane e Alex che ballavano un tango ed erano così romantici, erano fluidi nei i sembravano due professionisti lei che volteggiava intorno a lui e Alex che la faceva cadere per poi riprenderla e rialzandola facendo scivolare la sua mano sul suo seno, era per loro un momento di eccitazione e non volevamo disturbarli così fuggimmo in camera e io mi misi il pigiama. - ti va di vedere un film ?- disse Stefan - si che film- che ne dici di dirty dancing-okay - dissi mettendomi sotto le coperte Ad un certo punto nel film fece vedere che due ballerini facevano un raggaeton. - io scommetto che non sapresti ballare come lei- disse indicando baby la ballerina del film - mi vuoi sfidare - dissi alzandomi - okay fammi vedere cosa sai fare - disse posizionandosi alla fine del letto - guarda che anche tu devi ballare- per me non c’è problema- disse alzandosi Partì la musica e io mi girai verso di lui, lui mi strinse la vita e mi attirò a se e io appoggiai le mani sul suo petto e incominciai a muovermi sensualmente, facendo scivolate le mie mani sopra la sua cintura, lui era immobile, fermo, feci scivolare la mia gamba a terra tracciando un semicerchio, reggendomi lui mi fece girare
facendo in modo che le nostre bocche erano a poca distanza, con affare sensuale gli girai dietro e lo presi in giro facendo una risata, lui rispose -che c’è - sembri una statua di sale- okay basta giocare adesso si fa sul serio- disse arrabbiandosi. Mi porse la mano io gliela strinsi e con un movimento fulmineo del braccio mi attirò di nuovo a se, questa volta lui mi condusse, o dopo o faceva scorrere le mani sulle mie cosce, sentivo il fuoco che si accendeva in me, così lo spinsi via, ma lui mi prese per il braccio e mi sussurrò all’orecchio - balla Mi cinse la vita e io gli appoggiai le braccia sul collo, feci scorrere la mia mano giù per la spalla fino ai bottoni dalla sua camicia dove ne sbottonai uno e girai, appoggiai la mia coscia sopra la sua gamba, con molta agilità alzai l’altra con un salto che lo fece rabbrividire, poi riappoggiai i piedi a terra e lo spinsi sul letto e lo raggiunsi e gli dissi - ho vinto la scommessa- hai barato- rispose tirandomi a se - non ho barato- dissi cadendo su di lui - invece si - disse mettendomi sotto di lui In quel momento i nostri sguardi si incrociarono e mi baciò - aspetta non penso che sia il caso- dissi - zitta e fa condurre me nei balli- disse togliendomi la maglietta - okay- risposi sedendomi su di lui Gli sbottonai la camicia e lo baciai su tutto il corpo fino ad arrivare alla bocca. Poi lui mi girò e mi ritrovai sotto di lui e mentre mi baciava gli accarezzai i pettorali e arrivai alla cintura e con un movimento di bacino se la fece togliere e poi dopo rimase nudo e lui fece lo stesso con me sfilandomi via i pantaloncini e le mutande gettandoli per aria, poi sentii la sua lingua sul mio collo che scendeva fino e giù e arrivato al linguine risalì e mi guardò negli occhi e io gli sussurrai ti voglio-
Così afferrò un preservativo dalla valigia e se lo mise e con un movimento di bacino mi penetrò, e continuava a spingere , gli infilai le unghie nelle spalle e gemetti più volte, quella sensazione di benessere e bruciore era rilassante e piacevole che anche lui all’improvviso gemette, mi baciò e sentii la sua lingua entrare nella mia bocca , eravamo sudati e sfiniti, così mi avvicinai a lui e lo baciai e mi stesi abbracciata a lui.
8.
Il giorno dopo mi svegliai verso le sette ed ero praticamente nuda e Stefan era steso di fianco a me ed era sveglio e mi guardava - io vado a farmi una doccia rimani in camera non alzarti - dissi prendendo della biancheria intima pulita Entrai in bagno e mi feci una doccia, non potevo ancora pensare alla notte ata con Stefan e alle immagini che avevo sognato , lui con una croce in mano, non capivo il perché di quel sogno, ma non mi importava. Infilai le mutande e mi misi il reggiseno nero ed entrai nella stanza in biancheria e con i capelli bagnati e mi sedetti vicino allo specchio Stefan si era riaddormentato, e mentre pettinavo i capelli mi avvicinai al letto e vidi che si era messo i box e una maglietta e piano piano gliela alzai e strinsi forte i capelli e gli feci sgocciolare l’acqua a dosso, lui si sveglio di colpo e mi prese tra le braccia buttandomi nel letto e li ci baciammo - non posso ancora crederci- disse con un sorriso - cosa- gli chiesi - non posso credere che sono venuto a letto con te- disse con una faccia stupita - perché non ti piaccio o non sono stata all’altezza delle altre ?- dissi con tono provocatorio - no anzi, è stato perfetto e tu mi fai impazzire -disse accarezzandomi la coscia salendo fino alle mutande - non pensi che dovremmo alzarci ?Dissi fermandogli la mano - agli ordini- disse alzandosi - quest’entusiasmo conservalo per stasera -dissi rivestendomi Lui si avvicinò e mi prese i fianchi e mi sussurrò - non vedo l’ora-
Andai in cucina con Stefan per fare colazione . Dopo arrivarono anche Alex e Jane che si sedettero sul divano e incominciarono a baciarsi. All’improvviso mi squillò il telefono - mamma ciao tutto bene ?- dissi rispondendo - si e tu ? Ti stai divertendo con Jane ?- si ci stiamo divertendo e molto bello qui - mi fa piacere, adesso vado, ti chiamo stasera ciao - ciao mamma a dopo - dissi riagganciando Poi presi il costume ed entrai in bagno per metterlo e vidi Stefan sotto la doccia - che fai Abbi - disse guardandomi - che c’è, tu puoi entrare quando ci sto io, ed io non posso fare lo stesso con te ? E poi mi metto solo un attimo il costume ed esco- dissi cercando di levarmi le mutande - perché andiamo a mare ?- mi chiese - Jane e Alex vanno a fare un giro ed io vado un po’ in spiaggia a prendere un po’ di sole- a okay- disse lui uscendo- aspetta adesso ti do una mano- disse dopo avermi vista in difficoltà con il laccio del costume - grazie - dissi sentendo le sue labbra sul collo, poi mi girò e mi fece sedere sul lavandino e incominciò a baciarmi io non esitai mi sentivo così attratta da lui, ma non potevo farlo, per questo lo fermai - che c’è ?- disse stupito - non posso - dissi abbassando lo sguardo
- pensavo di piacerti- disse alzandomi il mento con l’indice - si, mi piaci, ma non voglio essere una delle tue tante ragazze che porti a letto e poi chi le vede più, di sicuro adesso che torneremo a casa non mi penserai come mi pensi adesso- dissi riabbassando lo sguardo - non dire questo Abbi, tu per me sei speciale, non sei come le altre, io ti amo non c’è la faccio a starti lontano dal giorno in cui ci siamo incontrati sotto il bar della scuola e non aspettavo altro che un tuo bacio, ho iniziato a farmi le altre ragazze solo perché non capivo perché non riuscivo ad avere te, ma non pensare mai che io ti potrei trattare come tratto l’oro- disse prendendomi il viso tra le mani, una lacrima mi rigò il viso - non puoi capire- dissi facendo uscire una lacrima dopo l’altra - cosa - disse Io mi infilai il copri costume e mi avvicinai alla porta del bagno per uscire da li, ma lui mi afferrò - che cosa c’è Abbi io mi divincolai e uscii di casa, presi un pullman che fermava proprio d’avanti alla spiaggia e mi stesi sull’asciugamano. Dopo un po’sentii delle mani accarezzarmi la schiena - che ci fai qui Stefan- dissi alzandomi per poi sedermi di fronte a lui -non potevo vederti soffrire e volevo sapere perché sei scoppiata a piangere e sei scappata- disse mettendomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio - ti va di fare una nuotata ?- dissi cercando di cambiare discorso - Abbi non cambiare discorso - disse con tono serio Io scoppiai a piangere, lui mi abbraccio e gli sussurrai - per me è stato importante quello che è successo ieri sera, perché per me è stata la mia prima volta- gli rivelai piangendo
Lui mi strinse più forte - okay adesso andiamo a farci una nuotata- disse togliendosi i vestiti - però sono stata contenta che il primo sia stato tu- dissi dandogli un bacio sulla guancia - adesso non pensarci- disse Dopo un po’ risalimmo e ci stendemmo sulle asciugamani, lui si mise su un lato e si mise a fissarmi con un sorriso - che c’è , perché mi guardi così ?- dissi girandomi dalla sua parte - perché sei bellissima ed una bellezza come te deve essere pure ammirataDisse accarezzandomi il viso. Ritornammo a casa e Jane e Alex non c’erano e trovai un biglietto sul tavolo. - Abbi, Stefn , noi torniamo stasera siamo andati a divertirci, fate lo stesso un bacio Alex e Jane - abbiamo la casa tutta per noi, è il segno del destino - non montarti la testa - dissi entrando in camera Entrai e chiusi la porta e mi levai il copricostume e contemporaneamente il costume e mi infilai l’intimo ma non ce la facevo a mettermi qualcos’altro faceva molto caldo così mi stesi sul letto con la biancheria e lui entrò. - e come faccio a non montarmi la testa, se ti fai trovare così- disse buttandosi sul letto di fianco a me Io mi girai verso di lui ed incominciammo a parlare dei progetti futuri, di quello che ci piaceva, le nostre ioni. ò il tempo e si fecero le otto. - hai fame - mi domandò
- si, ordiniamo una piazza ?- chiesi - no, cucina tu- perché - perché, voglio vedere se sei brava a cucinare come sei brava nel ballareEntrammo in cucina, Stefan si mise d’avanti ai fornelli e con affare sensuale si tolse la maglietta e si allacciò un grembiule a fiori che stonava con la sua virilità maschile, lo presi in giro dicendogli - sembri mia madre- lui con tono molto ironico mi rispose - ha ha ha molto divertenteMi misi a sbucciare le patate, mentre lui infornava il pollo. Finii di pelare le patate e gliene lanciai una contro dicendogli - avanti stoccafisso aiutami- . Poco dopo finimmo di preparare la cena ed era venuta l’ora del dessert una splendida torta di cioccolato. Dopo aver finito incominciai a mettere a posto la cucina e poi lo raggiunsi in camera, stendendomi sul letto. Lui mi attirò a se - hai detto che dovevo aspettare fino a stasera per liberarmi di quella frenesia che avevo stamattina- disse baciandomi il collo - non voglio farlo se non stiamo insieme, mi sento come una delle tue tante ragazze e sto male per questo, desiderarti e non volerti- dissi girandomi incrociando i suoi occhi - ma io ti voglio più di qualsiasi altra cosa al mondo Abbi, non sai cosa provo per te Io lo baciai - dimostramelo - dissi alzando lo sguardo - non aspettavo altro- disse mettendosi su di me
Mi alzai e gli sfilai la maglietta, e ci baciammo, poi si levò anche i pantaloni senza staccare la bocca dalla mia , pian piano mi sbottonò il reggiseno e mi sfilò via le mutande. Incominciò a baciarmi su tutto il corpo anche li dove nessuno mi aveva ancora baciato, poi risalì e mi infilò la lingua in bocca poi entrò in me e gememmo entrambi, e dopo tutta quella ione, mi abbracciò e restammo in silenzio, incominciai a pensare a quello che stava succedendo tra me e lui - io ti amo e vorrei che questo sia lo stesso per te Abbi- disse Stefan abbracciandomi - guarda che è così Ci stingemmo e ci addormentammo.
9.
Il giorno dopo mi svegliai prima di lui e mi misi a fissarlo. Dopo mi misi su di lui e incominciai a baciarlo su tutto il corpo, lui si svegliò , mi prese e ci baciammo - allora adesso sei mia - si, io sono tua come tu sei mio- adesso mi preoccuperò il doppio, quando andremo a ballare, tutti quei ragazzi pronti a sfregarsi contro di te, io devo essere l’unico- non ti preoccupare, tu sei l’unico- dissi baciandolo Il mese ò in fretta e tornammo a casa. Alex riaccompagno Jane e Stefan riaccompagno me. Quando entrai in casa non c’era nessuno, i miei genitori sarebbero tornati il giorno dopo, quella sera c’eravamo solo io ed Alex. Dopo aver risistemato la valigia, sentii Alex rientrare. - hai fatto presto- dissi con un sorriso - ho fatto due chiacchiere con Jane - adesso dobbiamo stare attenti- a cosa- mi domandò - se Jane scopre che sei Blackwhite, ci ucciderebbe, lei non sa niente. - hai ragione starò attento- rispose - hai fame ? - gli domandai - no, tu ?- no, ci vediamo un film? -
- si, come vuoi - Scary Movie, ti và ?- domandai accendendo la TV - tu guardi questi film ?- mi domandò - già, l’ho preso dalla stanza di mia sorella-okay- rispose Dopo una mezzoretta di film, sentii le palpebre farsi pesanti, e caddi in un sonno profondo, ma mi risvegliai, e mi ritrovai sulla riva di un lago, e dentro c’era Stefan nudo che mi invitò ad entrare, così mi spogliai ed entrai. Lui mi strinse forte a se, e iniziò a baciarmi, poi si staccò da me, mi guardò e dopo mi sussurrò. - non voglio ferirti Abbi- tu non mi ferisci, che cosa hai fatto, perché sei preoccupato- non è una cosa che ho fatto, è una cosa che farò, e non voglio commettere lo stesso errore- quale errore, di cosa stai parlando- dissi divincolandomi da lui, ma lui mi prese e mi abbraccio ed inizio a piangere - non puoi capire, e una cosa che nessuno può capire, sappi che questa scelta l’ho fatta per il tuo bene- quale scelta - dissi prendendo il suo volto tra le mani - Abbi, per me è difficile da dire- dillo e basta- io…..- un singhiozzo gli si soffocò in gola - ti amo! E non voglio che tu soffra, e per impedirlo c’è un’unica cosa da fare, lasciarci- disse lasciandomi sola nell’acqua e scomparve. Iniziai ad urlare ma la voce se ne andò e la vista si appannò di colpo alla visione
orribile che mi si parò d’avanti, quella strana signora che da bambina sognavo tutte le notti era li di fronte a me che mi guardava con un sorrisetto perfido. Lei scomparve e io continuai ad urlare, quando mi sentii afferrare, era Alex. - che cosa è successo Abbi, ti eri addormentata e ad un tratto hai iniziato ad urlare e ad agitartiLo strinsi forte per cercare quel senso di realtà, e dopo ci mettemmo nella stanza e gli raccontai tutto. - non devi più preoccuparti Abbi adesso ci sono io e ti proteggerò, in fondo è questo il mio compito, non permetterò a nessuno di fare del male a te e a Jane disse stringendosi nel letto con me. E ci addormentammo. Aprii gli occhi e mi ritrovai Sofi seduta di fianco a me con Blackwhite in braccio. - siete tornati - le domandai - si siamo arrivati questa mattina presto - ti sei divertita lì ? - si - mi rispose alzandosi - okay mamma e papà ? - chiesi alzandomi anche io - sono usciti a comprare qualche cosa, almeno e quello che hanno detto - mi rispose - io vado da Jane ti serve qualcosa ? Vuoi compagnia ? - le domandai mettendomi un vestitino che avevo comprato in villeggiatura con Jane l’anno scorso - no io adesso devo disfare le valigie - va bene allora a dopo -
10.
Mentre mi dirigevo verso casa di Jane provai a chiamare Stefan, ma risultava inesistente, non capivo, come è possibile che il numero della persona con cui sono stata fin ora risulti inesistente. Arrivai sotto casa di Jane e bussai al camlo. - hey già senti la mia mancanza - scherzò Jane - devo parlarti - dissi entrando di corsa e salendo su in camera sua - si, ma cosa è successo - ho fatto un brutto sogno - racconta - disse sedendosi sul letto Così mi sedetti anche io ed iniziai a raccontare, quando arrivai alla fine le dissi anche che il numero di Stefan risultava inesistente - come te lo spieghi tu ? - le chiesi - non ne ho la più pallida idea, tu l’hai sempre sognata quella vecchia, perché adesso e ritornata io pensavo che te la sognavi perché insieme guardavamo i film di paura allora era un rimanente del film, ma adesso …. Poi Stefan …. Non so mi rispose abbracciandomi, adoravo i suoi abbracci mi facevano sentire bene e non mi facevano pensare a niente, anzi mi davano sicurezza e mi facevano capire che per me lei c’è sempre. Tornai a casa, sperando che Stefan mi chiamasse, ai un intero pomeriggio a guardare il telefono, ma niente. Quella sera non volli mangiare niente, mia madre preoccupata entrò in camera, e si stese di fianco a me abbracciandomi - che ti succede Abbi ? - non ho niente mamma, non preoccuparti - ho il sospetto che sia successo qualche cosa che ti ha turbata, e poi è mio
compito preoccuparmi per te, sono tua madre Disse stringendomi di più, e a quel contatto scoppiai a piangere - non piangere cucciola - disse accogliendomi, e dandomi un bacio sulla fronte a che vedere con il viaggio che avete fatto tu e jane ? O si tratta di qualche questione d’amore ?- bhe - dissi cercando di fare un sorriso - da questo punto di vista entrambe ma la mia tristezza è basata sull’amore, perché è così bello ma allo stesso tempo doloroso, non è giusto -lo so tesoro, ti va di parlarne ?- ho conosciuto un ragazzo, che ha praticamente rubato il mio cuore, mi ha amata come io ho amato lui, ma adesso non so che succede, non so se ho sbagliato io, o è solo un momento, non ci sto capendo più niente.- tesoro calmati, non piangere, l’amore è così, viene ti ammalia e poi ti lascia così all’improvviso, senza spiegazioni, tutti ci siamo ati, ti consiglio di parlare con questo misterioso spasimante e cercare di capire se quest’amore se ne è andato, oppure è solo un fraintendimento che c’è stato fra di voi.- grazie mamma per il tuo sostegno e il tuo consiglio - dissi abbracciandola - non c’è di che tesoro, ma voglio dirti che ho visto dopo questa sera quanto lo ami, anche se non lo conosco devo dire che ti ha fulminata, e se tu lo ami davvero così tanto non devi lasciarlo andare, perché se un amore è tanto forte nulla può spezzarlo, e se lui ricambia pienamente, ritornerete insieme, e spero poi di conoscerlo, perché voglio proprio sapere chi è il mago che ti ha stregata.disse andandosene. Quella chiacchierata mi aveva fatto bene. E mi ha anche fatto pensare, giustamente come mi ha consigliato mia madre, quest’amore non lasciarlo andare. Dovevo trovare Stefan.
11.
Aspettai che i miei andassero a dormire e mi preparai . Presi una torcia , un libro e il telefono, aprii la finestra e poggiai i piedi sul bidone dei rifiuti , lasciai socchiusa la finestra usando il libro . Quando conobbi Stefan , mi disse che abitava vicino alla scuola , così cercai la casa, ma nessuna corrispondeva con i suoi dati , nelle scuole avevano i registri di tutti gli alunni, così pensai di entrare nell’istituto e cercare i suoi documenti . Aspettai che il guardiano cambiasse aria di perlustrazione e mi intrufolai nella scuola . I corridoi sembravano non finire mai e quell’aria fredda mi metteva un’inquietudine spaventosa. Arrivai all’ufficio della preside , la porta era chiusa , dovevo prendere la chiave che avrei trovato in segreteria , entrai , la stanza era piena di computer e scartoffie , mi avvicinai alla bacheca dove vi erano appese tutte le chiavi delle aule e dei laboratori . Vi puntai la torcia contro per cercare la chiave della direzione, ma non le trovai . A quel punto mi venne un ansia tale , avevo paura , che sarei svenuta. Cercai in tutta la stanza , ma non trovai nulla . Mi appoggiai al muro con aria disperata , quei documenti erano l’unica mia salvezza . Mentre facevo mente locale sentii dei rumori provenire dietro una delle scrivanie , terrorizzata incominciai a sudare e a tremare , la paura prese possesso del mio corpo , dopo qualche secondo , riuscii a riacquistare un po’ di lucidità , così mi feci coraggio , mi alzai lentamente e mi incamminai verso quel rumore , presi una spillatrice da una scrivania e con quel poco di coraggio affrontai quell’ombra . -AH!! Ma che fai ? - urlò BlackWhite - Che ci fai tu qui ? - risposi - Ho capito che volevi cercarlo e ti ho seguita , il mio compito è proteggerti , non posso lasciarti sola - Non preoccuparti , l’avventura finisce qui, non ho trovato le chiavi della presidenza , così non posso prendere i fascicoli di Stefan - Anche se trovavi le chiavi non li avresti avuti - perché?-
- Perché non esistono i suoi dati in questo istituto , o diciamo che non sono veri , quando lo hai conosciuto , ho fatto delle mie ricerche , per sapere chi era, per la tua protezione . Per l’iscrizione ha usato nomi falsi , e il tutore dovrebbe vivere in un’altra città, l’indirizzo non corrisponde , ma una volta l’ho seguito e posso darti qualche informazione -. Appena Black White mi disse dove andava spesso Stefan , mi incamminai subito per trovarlo , Black White mi volle accompagnare , ma prima di arrivare al Coco’s il locale dove doveva essere Stefan, Black White si fece prestare l’auto da un suo amico d’infanzia , e li mi venne da pensare , come un Nosferatu potesse avere amici d’infanzia , ma non mi soffermai molto su di lui , il mio pensiero principale era Stefan , l’amore della mia vita , l’unico per cui mi sarei battuta , l’unico che tormenta i miei sogni . Dovevo trovarlo a tutti i costi , ormai era diventata questione di vita o di morte .
12.
Parcheggiammo sul retro del locale , dissi a Black White di rimanere in macchina , per controllare l’uscita anteriore del pub . Entrai e chiesi di Stefan al bancone , un ragazzo alto, capelli neri occhi nocciola mi rispose che s’incontrava con una donna bionda tutte le sere ad un tavolo in fondo alla sala , ma che non si faceva vedere da due giorni. Diedi il mio numero al ragazzo e gli dissi che se lo vedeva mi doveva fare uno squillo. Uscii dal retro ed entrai in macchina , Stefan era sparito e per di più si vedeva con un’altra , non poteva andare peggio di così. - Allora ? - mi chiese Black White - Non c’era , ma il ragazzo al bancone mi ha detto che viene qui tutti i giorni con una donna bionda ed è da due giorni che non si fa vedere - risposi - Non ti ha dato nessun numero , o indirizzo ? - No , ma so chi può sapere di lui -. Erano le due del mattino e di Stefan non c’era ancora traccia ; Una volta accompagnai Stefan da un amico , forse lui poteva dirmi qualcosa . - Dobbiamo andare poco dopo il vecchio cimitero - dissi a Black White - Chi devi vedere ? - mi rispose - Un amico di Stefan , forse lui potrà dirmi qualcosa Ci incamminammo , e dopo venti minuti arrivammo , era buio ed era tutto chiuso , ma vidi una luce accesa sul retro , così bussai , dopo qualche minuto ci venne ad aprire quello che qualche mese prima aveva venduto delle cose a Stefan . - Salve , scusi l’ora , conosce un certo Stefan ? Alto , capelli castani , occhi color ghiaccio , qualche mese fa gli ha venduto qualcosa , ero con lui - dissi - Entrate - si limitò a rispondere. Entrammo nel negozio , non era grande , salimmo una rampa di scale che
portava su ad un appartamento. - Perché lo cerchi ? - mi chiese - Devo trovarlo , la prego è molto importante per me , se non lo fosse non sarei venuta a disturbarla a quest’ora , lei è la mia unica speranza - dissi malinconicamente . - Conosco Stefan da tanti anni , l’ho aiutato fin quando ho potuto , ma negli ultimi tempi sono cambiate molte cose ; Non lo vedo da qualche giorno , ma se vuoi trovarlo l’unica persona che può aiutarti e ti può dare spiegazioni è sua madre … - Sua madre !!!? - dissi sia con aria scioccata , perché non sapevo che avesse una madre qui e, sia con aria felice , perché finalmente avevo una persona con cui parlare e da cui avere delle informazioni . - Si , è per lei che lui è ritornato - Ritornato da dove ?- Già ho parlato troppo , se vuoi spiegazioni , devi andare dalla madre , Abbi , Stefan mi ha parlato di te e io penso che sia l’ora che tu debba conoscere tutto - Tutto cosa? - chiesi spaventata - Ti dirà tutto Carol, si trova in una casa famiglia , la Bilton - Ma è il cognome di Stefan - Si , è da li che lo ha preso , per camuffarsi, devi andare li per trovare Stefan -. Lo salutammo e ritornammo a casa , rientrai dalla finestra e Black White riportò la macchina dal suo amico. Mi misi nel letto , ma non riuscivo a dormire , potevo solo pensare a tutto quello che stava accadendo , a quello che mi aveva detto quell’uomo , sapevo che io, i miei sogni , quella strana forza che Black White chiama magia , che sento in me , centrano con tutto ciò , ma l’unica che può aiutarmi a collegare i punti è Carol , la misteriosa mamma di Stefan .
13.
Alle 6:00 suonò la sveglia , ma non riuscii ad alzarmi dal letto , dopo una mezzoretta entrò mio padre in camera . - Abbi , è ora di alzarsi , farai tardi - Non mi sento tanto bene , stanotte sono stata male - dissi simulando uno stato di malessere - Riposati , non preoccuparti penso io ad avvisare tua madre - Grazie papà - Prego - Papà -sì?- ti voglio bene - anche io, non sai quanto amore io e tua madre proviamo per te e tua sorella, adesso riposati - rispose dandomi un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza . Rimasi a letto fin quando mia sorella e mio padre non uscirono . Mi alzai , mi preparai e sulla soglia della porta Black White mi fermò . - Dove stai andando , se non vai a scuola - disse - Dalla mamma di Stefan - risposi - Non sono certo che quell’uomo abbia detto la verità , dammi del tempo per fare delle ricerche , per accertarci che di lui ci possiamo fidare - non c’è tempo per le ricerche , io mi fido del mio istinto e il mio istinto dice che possiamo fidarci - non puoi esserne così sicura -
- ti fidi di me ? O hai bisogno di fare delle ricerche - mi fido di te , ma di lui no - Bene , io di lui mi fido , quindi vado alla Bilton -Aspetta ti accompagno - disse prendendo la giacca . - No, vado da sola , tu pensa a Jane -Jane non è in pericolo, tu potresti esserlo , quindi vengo con te - Ti prego , non venire , questa è una cosa che devo fare da sola e poi Jane verrà a casa per sapere perché non sono andata a scuola , pensa a coprirmi con lei - Okay , ma per qualsiasi cosa chiama - Si, se ne ho bisogno ti chiamo Mentre camminavo pensavo a cosa dirle quando sarei arrivata , cosa avrebbe pensato ? Insomma io so chi è lei , ma lei non sa niente di me . Arrivai davanti alla Bilton e un’ansia atroce mi pervase , volevo tornare indietro , volevo ritornare a casa , prepararmi un discorso e ritornare con calma , ma non potevo , se volevo trovare Stefan dovevo entrare subito . Appena entrai mi venne in contro una ragazza che presumo lavorasse lì. - Salve, posso esserle d’aiuto ? - Si grazie , sto cercando una donna di nome Carla - Oh ! Si, prego seguimi La simpatica ragazza mi fece strada e mi condusse in un adorabile giardino e , in fondo , vicino ad un cespuglio di rose rosse c’era una donna ben vestita , bionda ; la ragazza le si avvicina e le dice - Carol , hai visite La donna si gira verso di me e mi rivolge un sorriso che da colmo di gioia a
a colmo di tristezza . Mi siedo di fronte a lei e rimango incantata da tanta bellezza , ma mi rendo conto che non posso restare tutto il tempo a fissarla . - Salve , mi chiamo Abbi - non faccio in tempo a continuare che lei mi interrompe subito . - So chi sei e so che se tu sei qui da me , il mio povero Stefan è stato preso disse amareggiata e piena di tristezza. - Preso da chi ? - chiesi - Da quel mostro , da quella lurida bestia - disse alterandosi - Mi dispiace non volevo essere portatrice di brutte notizie - No, scusami tu cara, e che non sapevo come reagire se fosse successo davvero , dimmi tutto tesoro- Io ho conosciuto Stefan a scuola e mi sono innamorata di lui , come lui si è innamorato di me , beh questo lo pensavo fino a ieri quando un barista mi ha detto che lo ha visto con una bionda ,ma il punto è che devo ritrovarlo , mi deve spiegare cosa c’entra lui con i miei sogni , perché se ne è andato all’improvviso - sono io la bionda del bar - disse interrompendomi . - Oh! Allora chiedo scusa - risposi - Non preoccuparti ; Stefan appena ha saputo dove mi trovavo è venuto a cercarmi e con l’aiuto di Valter il negoziante ha trovato una scuola e un posto dove stare , documenti e un cognome falso . Ogni giorno veniva e mi portava fuori , quel bar è un punto di ritrovo per me e per lui . Mi ha parlato spesso di te e se ne è andato proprio per proteggerti - Proteggermi da cosa ? - Abbi tu sei come me , sei una maga , una strega . Lui è un templare e uno dei compiti di un templare è uccidere le streghe , anche suo padre lo era , ma invece di uccidermi mi ha sposata , ed ha pagato con la vita , invece di far uccidere me
si è fatto uccidere , ed io sono dovuta scomparire . Stefan non può ucciderti perché ti ama , quindi si è allontanato.- Ma non è costretto a farlo , possiamo stare insieme senza che nessuno lo sappia - è complicato Abbi , ti ripeto se tu sei risalita a me lui è stato preso, quando hanno scoperto che si era innamorato di te lo hanno pedinato , io pensavo che gli toglievano l’incarico-Quale incarico ?- dissi interrompendola - Tu. Tu eri il suo incarico , lui oltre a cercare me , aveva il compito di uccidere te , ma appena ti ha vista ed ha capito chi sei si è rifiutato , perché era destino che voi vi amaste , nei tuoi e nei suoi sogni da piccoli , vi amavate in segreto -Adesso si spiega tutto , come posso trovarlo- Valter quello del negozio doveva sorvegliarlo, lui non ti ha detto che è il mio Nosferatu ?- Allora non sono l’unica - Tutte le streghe ne hanno uno quando nasce una strega nasce un nosferatu , si è legati con loro fin dalla nascita , Valter è un lupo e pensavo che potesse proteggere il mio bambino , ma se non ci è riuscito lui, allora nessuno può riuscirci , quella megera si è attrezzata bene - chi è questa megera ?- Il tuo incubo peggiore , Abbi devi capire che ciò che sogni è realtà , io sognai che lei uccidesse mio marito e così fu , se tu hai sognato Stefan e lei insieme , allora vuol dire che lo ha preso lei - Non posso crederci - Devi crederci tesoro mio , nella tua testa hai dei ricordi bloccati ,riesco a sentirlo , quelle parole in greco che scrivevi all’improvviso è la realtà , la morte che sognavi è realtà, quindi stai molto attenta e soprattutto sii furba perché dipende da te anche la vita di Stefan .
14.
Uscii dalla Bilton letteralmente sconvolta , dopo aver saputo chi era Stefan e cosa potevo fare io sentivo che le domande nella mia testa aumentavano , ma il tempo per le domande era finito appena varcai la porta d’uscita di quella casa famiglia . Dovevo trovare Stefan , ma come ? Appena tornai a casa mi sdraiai sul letto e caddi in un sonno profondo . Sentii il camlo bussare , mi alzai dal letto e scesi e scesi ad aprire ; spalancai gli occhi appena vidi Stefan seduto sulla sella della sua moto . - Sei tornato !!!- esclamai saltandogli addosso - Mi sei mancata tanto piccola mia - rispose con tono triste . - Dove eri ? Mi hai fatto preoccupare , perché sei sparito - non feci in tempo a finire che mi interruppe bruscamente -Non c’è tempo per le spiegazioni , so che hai visto mia madre e che ti ha raccontato molte cose - Si, ma ora non importa , perché tu sei qui e questo è l’importante - Non posso restare , ho poco tempo , sei in pericolo e non voglio che ti succeda qualcosa di brutto , stanne fuori, finchè tu stai bene io starò bene , ma se continui a cercarmi lei troverà il modo di farti del male e ne farà anche a me ; ora devo andare , piccola ricorda che ti amo- No ti prego resta con me , non riseco a stare senza di te - Venni interrotta di nuovo, ma non da Stefan. Apparve quel mostro , prese Stefan e lo trascinò via dicendo - Ora basta ! Torna a dormire mocciosa Mi svegliai di colpo con le lacrime agli occhi e Black White ai piedi del letto . - Cosa è successo ? - disse avvicinandosi
- L’ho rivisto, ho rivisto Stefan e lei me lo ha portato via di nuovo - risposi piangendo a singhiozzi - Dove lo hai rivisto ?- In sogno , credo , mi ha detto che non devo cercarlo , perché sono in pericolo - In sogno ? Abbi i sogni a volte ingannano e sono la voce delle nostre debolezze , quindi stai tranquilla , sono sicuro che quello che hai visto era solo un sogno e non realtà - Si , ma dopo quello che mi ha detto Carla non ne sono più tanto sicura - Cosa ti ha detto ?Gli raccontai tutto quello che mi aveva detto la mamma di Stefan e poi pensai perché tutto ciò doveva accadere a me , volevo essere normale per una volta , volevo avere una vita tranquilla, un amore sereno, ma purtroppo il mio destino doveva essere travagliato , pieno di mistero, magia e dolore .
15.
Dopo la lunga chiacchierata con Black White , tutto tornò alla normalità come se non fosse successo niente, c’era la mia famiglia , la scuola , gli esami per la maturità , la mia migliore amica che stranamente non mi stava un secondo lontana e il mio Nosferatu che cercava di consolarmi . Per un po’ di tempo non pensai più a Carla e stranamente riuscii per un po’ a non pensare a Stefan , quella sera Black White mi disse che era meglio non rischiare e che per un po’ dovevamo non cercarlo, dovevamo capire meglio chi era il nostro …. Il mio nemico , così dopo qualche settimana riuscii a rilassarmi quel poco che bastava , ogni sera pregavo che venisse subito la mattina per paura di rincontrarlo in sogno . C’era un’altra cosa che avrei voluto dimenticare, la sveglia delle 6 e la scuola , mancava meno di un mese all’inizio degli esami , ed ero indietro con il programma , così la maggior parte dei pomeriggi li avo nella biblioteca della scuola insieme a Jane . - Quali materie ti mancano ancora ?- mi chiese sfogliando il programma di studi - Storia e Letteratura - Sono materie che recupererai subito - Si , mi dici che c’è nel programma di Storia ? - Non è molto ampio c’è solo un argomento , Salem e ciò che succedeva lì , chi erano i suoi protagonisti e altre cose su di essi.- Sei sicura che c’è solo questo come argomento ?- Si, guarda - disse andomi il programma - Tutta la classe dovrà parlare dello stesso argomento ? Non è pesante come cosa ?- No, ognuno ha un argomento diverso , io ho il paleolitico , la professoressa ha assegnato un argomento diverso ciascuno - E di letteratura ? Sempre un argomento ciascuno o vari argomenti a scelta ?-
- sempre un argomento ciascuno e tu hai da analizzare un testo scritto in greco antico , non so di che si tratta , sei l’unica che quest’anno ha frequentato il corso di greco Ripetemmo le lezioni che ci avevano assegnato per il giorno successivo , ma non riuscivo a restare concentrata , perché la professoressa mi aveva assegnato quell’argomento ? Non volevo pensare a Stefan e al mondo magico che mi circondava in segreto , ma quelli che conoscevo mi spingevano sempre di più a pensarci, non sapevo che fare. Il giorno dopo andai a parlare con la professoressa di storia . - professoressa mi scusi potrei rubarle solo qualche minuto ? .- si certo , che cosa c’è Abbi - volevo chiederle se potrebbe cambiare il mio argomento d’esame - come mai ?- non mi sento a mio agio sull’argomento - eppure è un argomento così familiare per te - in realtà è un argomento che non mi affascina molto- avrei detto il contrario, io credo che porterai avanti un bell’esame con questo argomento- la prego , posso portarene un altro altrettanto affascinante - ormai i programmi sono stati assegnati e non si possono modificare, io ti ho assegnato questo argomento perché so che puoi lavorarci sopra in modo splendido e poi sei l’unica che può farlo tu e come se ci fi parteMi fermai a riflettere sulle parole della professoressa - mi scusi ma cosa intende con questo ?- niente di importante , ora devo andare -
- no la prego si spieghi - facciamo così vediamoci nella biblioteca della scuola alla fine delle lezioni disse e uscì dalla porta . Quella fu una delle conversazioni più strane anche se banale della mia vita, c’era qualcosa di strano , come se lei sapesse ….
16.
Entrai nella biblioteca , e la professoressa mi aspettava seduta affianco agli scaffali in fondo alla stanza . - segumi - disse senza neanche guardarmi. Entrammo in una stanza chiusa a chiave, che strano non ci avevo mai fatto caso. Una stanza enorme con enormi scaffali antichi e impolverati e un grande tappeto rosso ricamato con degli strani simboli in oro uno diverso dall’altro , al centro una grande scrivania e lateralmente dei divanetti . La professoressa chiuse la porta e mi fece accomodare sul divano . - non avevo mai visto questa parte della biblioteca - dissi fissandola - è una parte vietata agli alunni, e possono accedere a questa stanza solo la custode della biblioteca e noi professoresse di storia e letteratura - che cosa ha di diverso questa stanza dalle altre , che libri ci sono qui ?- questa stanza è unica , e racconta storie di ogni tipo , racconta la mia storia, la tua e di molte altre ancora - non capisco, cosa mi sta dicendo con questo - che c’è un motivo per il quale ti ho assegnato “ Salem ’’ come argomento di storia ed è lo stesso motivo per il quale siamo qui adesso- ho paura di sbagliarmi potrebbe essere più precisa ?- io e altre siamo come te Abbi , abbiamo le tue stesse capacità - lei come fa a sapere cosa sono e di cosa sono capace - io ero un’amica di tua nonna , io e lei eravamo molto unite , ne abbiamo ate tante insieme , è da lei che hai ereditato i poteri , non tutte sono fortunate come lo sei tu, la tua famiglia è una delle più conosciute e potenti nel mondo magico , quindi non posso far altro che essere onorata di conoscere una nuova Grendwee-
- io mi chiamo Abbi Lowerance , non Grendwee-nel mondo magico sei conosciuta con il cognome di tua nonna - e cos’altro sai su di me che io non so ?- so di Stefan , so che lui è un templare - non è come sembra - la interruppi bruscamente - lui non è come gli altri …- si, lo so , io e le altre ti abbiamo seguita e abbiamo anch indagato su di lui , sappiamo la sua storia , devi sapere che anche la sua famiglia è potente come la tua e entrambe sono rivali da generazioni visto che streghe e templari sono nemici da secoli anche da prima che io e tua nonna diventassimo streghe , tutto si sconvolse quando la mamma di Stefan e il padre si sposarono , in quel momento la tradizione e il patto tra templari e streghe si spezzò . Un giorno quando gli antichi si riunirono pe parlare dell’argomento, una giovane strega prese parola e sputò addosso agli anziani tutto il suo disgusto in qiesta storia , gli anziani dopo tante lotte tra loro e i templari decisero che con quel matrimonio si poteva stabilire una tregua , ma dicendo ciò quella maga che nessuno conosceva , nessuno aveva mai visto , scatenò la sua furia e maledì la famiglia di Stefan . Il giorno del battesimo di Stefan furono tutti invitati anche lei , era una nascita per affermare la pace ma questa donna sconosciuta non fu felice della cosa , non accettò il matrimonio e la pace , come poteva accettare anche la nascita di un mezzosangue , così si avvicino a Stefan e maledì la sua famiglia dicendo che quando Stefan avrebbe compiunto 13 anni e come tradizione avrebbe scelto la sua strada da seguire come templare o stregone , al tempo stesso troverà l’amore che il destino ha già scelto per lui e proprio lì dovrà decidere tra vita e morte , se sceglierà l’amore e la vita dovrà stare alle mie condizioni se sceglierà la morte sarò io ad ucciderlo. Furono queste le sue parole, poi non si fece più vedere - quindi mi stai dicendo che Stefan è scappato per star lontano da lei - Stefan ha scelto l’amore e la vita , ha scelto te , e la strega gli ha dettato delle condizioni- quali sono queste condizioni -
- ucciderti - Stefan non potrebbe mai uccidermi , io lo amo , lui mi ama , credo in lui .- lo so , per questo si è allontanato, per poterti proteggere, perché la strega ti vuole a tutti i costi morta - ho già visto questo mostro , in sogno , e credo di poterlo affrontare - non hai idea di quello che è capace di fare - se mi aiuti , con un po’ di pratica potrei sviluppare i miei poteri e potrei provare a sconfiggerla - è una cosa che richiede tempo e se vuoi salvare Stefan da questa maledizione non hai tanto tempo , potrei insegnarti qualcosa in qualche mese e poi io e le altre potremmo combattere al tuo fianco - no , non potrei mai coinvolgere altre in qiesta storia , non voglio feriti , non voglio responsabilità- non lo facciamo per te aspettiamo da tempo questa battaglia , dalla nascita di Stefan lei ha perseguitato tutti e quelli che hanno provato ad ucciderla non c’è l’hanno fatta e tutte noi abbiamo perso persone a noi care, un giorno gli anziani dissero che sarebbe nata una maga che avrebbe sconfitto l’oscurità, e quella maga sei tu Abbi - come puoi saperlo, io da poco ho saputo delle mie capacità e adesso tu mi dici che sconfiggerò l’oscurità e poi lo hai detto stesso tu che è impossibile mi serve tempo per allenarmi- ti serve tempo per sconfiggerla adesso, ma non dopo. Adesso pensiamo a salvare Stefan - va bene , cosa devo fare ?-
17.
Erano le 20:00, avevo detto ai miei genitori che avrei dormito da Jane, parcheggiai l’auto sul ciglio della strada nascosto da un piccolo capanno come mi ha aveva detto la mia professoressa , esco dall’auto e mi dirigo verso il bosco incerta su dove stessi andando , ad un certo punto mi ritrovo davanti ad un fuoco circondato da persone incappucciate, mi assale il panico perché non sapevo cosa stesse succedendo ma poi vidi la mia professoressa arrivare con uno scatolino in mano. - loro sono le mie sorelle - disse indicando le persone incappucciate . Una ad una si tolsero il cappuccio e vidi dei volti familiari alcune erano insegnanti della mia scuola le altre non le conoscevo . - adesso con questo rito di iniziazione anche tu farai parte della confraternita , ma stai attenta , una volta che sarai una strega completa e accetterai tutti i tuoi poteri non potrei tirarti indietro, lunico modo per mandar via i tuoi poteri è rinnegarli o arli ad un’altra persona ma entrambe ti porterebbero alla morte Dopo posò lo scatolino a terra di fronte a me e si unì alle altre nel cerchio. Ad un certo punto iniziarono tutte a dire parole strane , non riuscivo a capire cosa stessero dicendo , all’improvviso setii uno strano rumore e poi una fitta dolorosa al petto . - Abbi Lowerance Grendwee confermi di essere una strega ? Rispondi solo con un si o un no - si - risposi dolorante - accetti i poteri che ti vengono donati ?- si - adesso con i poteri che ti sono stati concessi richiama il tuo Nosferatu Incominciai a pensare a Blachwhaite e dopo pochi minuti lui fu al mio fianco - con la testimonianza dei noi streghe , del tuo Nosfertu e della presenza non umana degli anziani , ti diamo il ben venuto nella confraternita e ti diamo il
benvenuto come strga , apri il cofanetto che si trova ai tuoi piedi Lo apro e trovo dento una collana con un simbolo e un’altra con una croce , identica a quella dei miei sogni - queste collane ti appartengono dalla nascita e ora che sei diventata una strega completa si ricongiungono a te , sono segni di protezione che ti aiuteranno nel tuo cammino Dopo tutto il discorso tutte le sorelle si vennero a congratulare con me e anche Blachwhaite , rimanemmo tutta la notte a parlare, anche se era il mio primo giorno da strega completa non avevo tempo per le chiacchiere dovevo allenarmi per poter salvare Stefan . - non andare di fretta - disse ad un certo punto la mia prof - riesco a leggere i tuoi pensieri , domani inizieremo l’allenamento- prof non posso aspettare domani - non chiamarmi prof chiamami Staici - Staici devo allenarmi da adesso, per me è una cosa molto importante e non posso perdere tempo - d’accordo allora iniziamo subito Mi fece posizionare difronte al fuoco - visualizza l’obbiettivo - quale obbiettivo- visualizza Stefan nel fuoco , prova a cercarlo, se riesci s farlo siamo ad un buon puntoPunto lo sguardo fisso nel fuoco , ma non riesco a vederlo - non lo vedo non ci riesco - pensa a lui pensa che vuoi slavarlo , pensa a ciò che provi per lui-
Mi riposiziono davanti al fuoco e mi concentro ci sto per 5, 10 minuti ma non succede niente - è inutile non ci riuscirò mai - non ci stai provando seriamente , pensa che lei può fargli del male , adesso è nelle sue mani , te lo ha portato via e tu non vuoi questo giusto Abbi ?- no assolutamente noAll’improvviso mi appare un immagine sfocata, è una casa in torno c’è un lago provo a mettere a fuoco l’immagine e vedo Stefan incatenato - oh mio dio - dico e scoppio a piangere - che cosa hai visto - Stefan…è incatenato e sanguinante ….- dove , dove si trova - in una casa vicino ad un lago , ma non riesco a vedere bene dove si trova - va bene così- dice Steici abbracciandomi - so dove si trova, lo troveremo stai tranquilla - allora andiamo a prenderlo - non ora, dobbiamo ben organizzarci e dobbiamo chiedere rinforzi , sei teroppo vulnerabile e inesperta per affrontare questa cosa - ma io devo salvarlo non posso stare qui senza far niente - dissi sconvolta - lo salverai , ma tutto a suo tempo Erano le 7:00 del mattino e mi avviai a casa con Blachwhaite . - secondo te sto facendo la cosa giusta ?- gli chiesi - riguardo cosa ?- mi rispose
- riguardo Stefan, devo aspettare come hanno detto loro o dovrei farmi coraggio e affrontare la questione di petto e andarlo a prendere- già conosci la mia risposta, non ti lascerei mai andare da sola e poi loro con l’esperienza che hanno ti servono fai fare a loro e poi ti servono dei giorni per allenarti e poi tra due giorni hai l’esame rilassati e concentrati sulle tue priorità- la mia priorità è Stefan - si ma non puoi sparire così e mandare a monte l’esame , i tuoi genitori si preoccuperebbero - va bene ma dopo l’esame nessuno potrà fermarmi -
18.
o qualche giorno e io diedi l’esame , aspettando i risultati fermai Steici la mia professoressa di storia nei corridoi . - ci sono sviluppi ?- le chiesi sottovoce - si, abbiamo ricevuto i rinforzi sono tutti pronti tra due giorni agiremo , tieniti pronta - perfetto, grazie mille - ah comunque complimenti per l’esame , le avevo detto che avrebbe svolto un esame con i fiocchi A quell’affermazioni quasi risi , ma non mi scomposi più di tanto La mia famiglia aspettava i risultati sul tabellone , li raggiunsi e mi sedetti li con loro Dopo un’ora uscirono i risultati, fui promossa con 95 , il voto più alto tra gli alunni maturanti . I miei genitori erano orgogliosi di me , mia madre era entusiasta, ma io anche se ero felice non riuscivo a provare le sue stesse emozioni , in quel momento pensavo solo a Stefan . Poi tornando a casa mi venne un dubbio, ma mamma sapeva cos’era nonna ? Sapeva che era una strega ? Avrei potuto confidarmi con lei ? A questo ci avrei pensato dopo , dopo aver cenato e festeggiato con una torta e dello shampagn tutti andarono a dormire e Jane e i suoi genitori tornarono a casa . Io e Blachwhaite usicmmo di nascosto , prima di uscire scrissi un biglietto ai miei nel caso non sarei risuscita a tornare a casa : “ Mamma , papà sono uscita, non vi preoccupate ritornerò presto . Vi voglio bene <3 ’’ Staici ci diede appuntamento davanti alla scuola , quando arrivammo vidi un gruppo di 30 persone .
- ci siamo- disse Staici Ci incamminammo su vari sentieri e scorciatoie , io non conoscevo la strada ma mi era molto familiare , dopo varie ore di cammino arrivammo davanti ad una casa , era la casa che avevo visto qualche sera prima nel bosco . - stammi vicino - mi dice Blachwhaite Ci appostiamo sotto le finestre , gli altri sembrano preoccupati , c’è qualcosa che non va . Steici si avvicina a noi - lei sa che siamo qui-come fa a saperlo - le rispondo - avrà previsto il nostro arrivo, ti teneva docchio- allora adesso cosa facciamo - entriamo , ma se vuoi andartene c’è ne andiamo - no no entriamo , lei mi vuole , allora sono qui a disposizione Facemmo irruzione nella casa , ma non c’era nessuno , entrammo in una stanza immensa e al centro c’era Stefan . Corsi verso di lui e lo abbracciai , era incatenato e sporco di sangue , le lacrime incominciarono ad inondarmi il viso - Stefan …. Stefan ti prego svegliati, guardami - Abbi… vattene….- mi rispose con un filo di voce - No , no , no , non me ne vado, non ti lascio qui , ti porto via . Datemi una mano!!! - urlo , ma nessuno mi risponde , mi guardano ma non si muovono . Provo a raggiungerli ma mi blocco non riesco ad avvicinarmi a loro , era come se ci fosse una bolla attorno a me . - non possono sentirti , sono sotto incantesimo - sento dire da un angolo della stanza mio giro e vedo lei quel mostro che abita i miei incubi - finalmente ci incontriamo di persona , sono anni che aspetto di vederti -
- bhe eccomi qui , ora lascia andare Stefan- mi dispiace deluderti , ma non posso , io voglio entrambi , e adesso che vi ho posso raggiungere il mio scopo- qual è il tuo scopo - uccidevi - non ci riuscirai - risposi facendomi avanti - e chi mi fermerà ? Tu ? Ti prego non farmi ridere , sei da sola e sei inesperta , non riuscirai a sconfiggermi , rassegnati - no!- urlo dico lanciando le mani in avanti e in quel momento rimaniamo enrambe senza parole , perché dalle mie mani esce una sfera d’energia che la colpisce e lei finisce sul muro . Lo rifaccio altre volte senza colpirla , era veloce , astuta , dopo qualche tentativo mi colpisce e io finisco a terra di fianco a Stefan . Lo guardo , il suo volto è colmo di lacrime - Ti amo - gli dico Ad un certo punto mi sento una mano sulla nuca , alzo lo sguardo e vedo mia nonna . - sono morta ?- no tesoro, sono venuta ad aiutarti - e come puoi fare - fidati di me , lasciami entrare Io non capivo cosa intendesse , ma ad un certo punto mi sentii strana , mi alzai in piedi ma contro la mia volontà , mi posizionai davanti al mostro , incominciò a colpirmi, ma schivai tutti i colpi, mi sentii strana , leggera , ad un certo punto non sentii più il pavimento sotto ai piedi , lievitai nell’aria e la vista mi si oscurò , non vedevo più niente , sentivo solo tanta energia da espellere , nell’oscurità dei
miei occhi si posizionò un punto rosso d’avanti a me e tutta quell’energia gli si rivolse contro e sentii un forte rumore e qualcosa che mi venne addosso . Caddi a terra , aprii gli occhi e vidi mia nonna - nonna cosa è successo - niente amore mio , solo quello che doveva succedere - mi sento strana nonna , ho tanto sonno , Stefan , dov’è ? - non ti preoccupare ora dormi Mia nonna mi salutò e così caddi in un sonno profondo ……..