FRECCE DELL’ANIMA
Raccolta di poesie
Nazzareno Malvatani - Giuseppe Vesprini
EDIZIONI SIMPLE
Via Weiden, 27 62100, Macerata
[email protected] / www.edizionisimple.it
ISBN edizione digitale: 978-88-6924-192-5 ISBN edizione cartacea: 978-88-6259-464-6
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Prima edizione digitale luglio 2015 Prima edizione cartacea gennaio 2012
Copyright © Nazzareno Malvatani - Giuseppe Vesprini
Diritti di traduzione, riproduzione e adattamento totale o parziale e con qualsiasi mezzo, riservati per tutti i paesi.
Progetto creativo e fotografia di Nazzareno Malvatani
Indice
Introduzione
PRIMAVERA
Nazzareno
La ragazza in rosso Vorrei essere L’arcobaleno Il prato delle emozioni Momenti
Giuseppe
Dov’ero? Il sentiero di un nuovo giorno Prime ore Nei tuoi occhi
Luce nuova
ESTATE
Nazzareno
L’attimo Linea di confine Il bracciale L’emozione Il fascino della semplicità Mendicante
Giuseppe
Fragranza di un’estate Notte fatata Meraviglioso A te donna
AUTUNNO
Nazzareno Il cassetto dei ricordi Il ato Messaggio antico Il mio sogno Il mercato dei sogni Solo un ricordo Cosa vogliamo Dopo
Giuseppe
Il divino andare del tempo Piove Speranze Realtà del tempo Nascondi il tuo sorriso
INVERNO
Nazzareno
Fuochi accesi Condannati Le mie mani Madre terra Vecchi caffè Manichini Fredda città La gabbia Girasoli
Giuseppe
Fuori dal mondo Il gioco della vita Il tempo e le sue amarezze La spiaggia d’inverno Ricordi Nuovi ricordi Novembre
Mai... Le dissi addio Lacrime Un giorno difficile Lei ci guardava
Introduzione
Ci piace pensare alle poesie come a delle frecce, a disposizione della nostra anima per esprimere ciò che questa sta provando in un determinato momento, racchiudendo le emozioni che si vogliono tirare fuori, con la stessa forza di quella impressa da un arco ad una freccia. E quando ci si confronta con il sentimento dell’amore sovente nascono spinte poetiche, poiché nessuno può sottrarsi ai suoi giochi. In tal caso, gli influssi e le reazioni che genera ci regalano speranze, ioni, lacrime e rimpianti. La scelta di suddividere il libro in quattro parti segue l’analogia da noi percepita, tra il mutare dei sentimenti e il ciclo naturale delle stagioni. La primavera rappresenta la stagione delle speranze, dei desideri e dei progetti. Il sole estivo accresce la ione intensificando l’amore. L’autunno, stagione della riflessione, mette in discussione le certezze estive. Il ricordo del ato per quello che è perso o per qualcosa che ci provoca tristezza, sconforto e nostalgia, dipinge la stagione invernale. Nel fare questo, l’intento degli autori è stato quello di fermare “poeticamente” un istante, trasmettendo al lettore uno spunto emotivo interpretabile attraverso le proprie suggestioni. Le nostre poesie come voci delle nostre emozioni, fotografate in istanti, stati d’animo e stagioni diverse, guidano la lettura delle vostre. Una raccolta variegata, a volte speranzosa, gioiosa, a volte malinconica, ma speriamo utile a tirar fuori la poesia che avete dentro di voi, dando ancora più forza alla mano dell’anima nel tirare la corda del suo arco.
Scrivendo questo libro ci siamo accorti che il percorso per arrivare alla pubblicazione è stato per certi versi terapeutico.
Ci ha indotto a riflettere su noi stessi, sulle nostre emozioni e sull’approccio con il mondo esterno, consapevoli di preferire i particolari temi trattati nell’autunno e nell’inverno. Non è importante, quindi, raccontare delle nostre vite, il quotidiano, ma quello che conta è trasmettere ciò che proviamo, coinvolgendovi interiormente. Perciò buona lettura!
PRIMAVERA
Le linee dei volti sono rilassati, lo sguardo rivolto verso la vita... sta arrivando nella fase più splendente... I nostri gusci chiusi si aprono come boccioli di fronte alle speranze, ai buoni propositi per il futuro, alla freschezza e alla giovinezza.
Nazzareno
La ragazza in rosso
Come una rosa rossa in una splendida primavera, hai catturato i miei occhi, scuotendo persino le mie ossa, inebriandomi del tuo profumo, con eleganza sincera.
Ti ho condotto nel mio giardino segreto guardandoti nel tuo splendore, avidamente e ininterrottamente amata, fino a che la tua bellezza è rimasta con candore eterna quando nella mia mente ti sei fissata come un granello di polvere rossa nel miele, o mia dolce innamorata!
Vorrei essere
Vorrei essere un delfino per giocarti vicino, gioioso come un bambino.
Vorrei essere un leone per essere, di fronte al tuo amore, forte come un tifone.
Vorrei essere un gabbiano, per volare in alto fra mare e cielo, per poi posarmi sulla tua mano.
Vorrei essere un usignolo, per cantarti a più non posso note d’amor e non esser più solo.
Vorrei essere piccolo come pollicino, per esserti sempre vicino.
Vorrei essere quello che non sono, ma se quel che sono è già abbastanza per te, aprimi il tuo cuore e fammi entrare, senza timore, nella tua calda stanza.
L’arcobaleno
Sono come l’acqua che scorre libera e blu nel fiume rosso della vita, scivolando nella sua casa in giù; non conosco il mio cammino, nemmeno rivolgendomi al mio divino.
Fiori e piante, verdi sacerdotesse della speranza, accompagnano il mio destino, tenere nutrici dell’abbondanza, coccolandomi come un pulcino.
Imprevista come l’arrivo di una cascata sei arrivata tu come un sole, oh mia amata!
Il tuo raggio di luce ha colpito una goccia del mio essere, con la complicità senza traccia dell’indaco del silenzio, e del viola dell’immaginazione come timoniere.
L’alba ed il tramonto mostrando alle nostre anime, con un’antica lente arancione, i sentimenti della gioia e del desiderio hanno rafforzato la nostra unione, senza terreno raffronto. Figlio del nostro amore è l’arcobaleno, bellissimo e unico; allattato dal tuo seno, solare e acquatico.
Ogni volta che un arcobaleno
appare all’orizzonte, pensate all’armonia della natura che avete di fronte, senza nessun veleno, e alla forza della vita senza nessun timore.
Il prato delle emozioni
Dalla finestra della mia essenza guardo il prato delle mie emozioni, nel mio viver testardo, alimentato dalle sementi della speranza e della spensieratezza combattendo i temporanei scoramenti, che come ombre di siccità minacciano il mio prato.
Piacevolmente respiro il profumo dei fiori e di ogni singolo filo di erba, lasciando che i tuoi sorrisi scendano come pioggia sul mio prato e che i nostri abbracci
siano come giochi sfrenati di bimbi dietro all’aquilone dell’amore.
Momenti
Ci sono momenti in cui il tuo cuore ama, ci sono momenti in cui il tuo viso soffre, ci sono momenti in cui la tua mente odia.
Vorrei essere il grande orologiaio, capace di fermare le lancette del tempo ai momenti dell’amore, ed essere io la persona che stai amando in quel preciso momento; del tuo viso accentuando la beltà, nella tua mente inspirando vital fermento.
Aprire gli occhi e trovare il primo germoglio di un giardino, il sole che si risveglia e fa capolino con le bianche nuvole.
Giuseppe
Dov’ero?
Corri con il tempo, come corre veloce un giorno, come vanno veloci le stagioni, come corrono gli anni.
Ti ho tenuto per mano forse non ho saputo accompagnarti, sarò sempre qui per proteggerti, se chiami per giocare adesso ci sarò.
Ogni primavera fioriranno le rose, tutte le primavere ti vedo raccogliere la più bella, tenendola per mano cerchi di capire
tutta la sua bellezza.
Il ricordo di quei piccoli i che cercavano la strada migliore della vita che non ti ho indicato.
Il sentiero di un nuovo giorno
I tuoi occhi rispecchiano la bellezza dei giardini a primavera. Trasmetti quel sentimento eterno d’amore, puro come acqua di sorgente, limpida come la tua semplicità. Che bello sarebbe accompagnarti mano nella mano restarti vicino, lasciarti cullare come un bambino. Vorrei farti sentire l’importanza della tua presenza per ogni nuovo giorno. la tua bocca diffonde
profumo di fiori in ogni sua parola. Il tuo sorriso illumina il futuro di speranza.
Prime ore
Mattino di primavera aria fresca e pulita. Il verde si vede ovunque i fiori emanano i loro primi profumi. Il cinguettio degli uccelli che si ascolta come una dolce musica. Il cielo chiaro, limpido come l’acqua di ruscello. Una bianca nuvola sorvola la mia mente c’è scritto il tuo nome.
Nei tuoi occhi
Nei tuoi occhi una fanciulla che corre in un prato verde.
Nei tuoi occhi un tramonto che raccoglie le bellezze, i sorrisi del mondo.
Nei tuoi occhi un volo di gabbiani in un cielo splendido d’estate.
Nei tuoi occhi il mare dove incontra il cielo, proprio lì finiscono tutti i pensieri d’amore.
Nei tuoi occhi sboccia una rosa, come una farfalla vorrei rubare il tuo polline.
Nei tuoi occhi una marea, che mi trascina e mi piega.
Nei tuoi occhi la forza per cancellare le cattive stagioni.
Nei tuoi occhi il sogno di un ragazzo, che prende per mano la fanciulla, che corre in un prato verde.
Luce nuova
Guardo un film, la sua musica mi entra dolce nelle orecchie lieve, armoniosa.
Il pensiero di averti accanto, la voglia di vederti diventa più forte. I miei occhi s’illuminano, la mia anima vibra d’amore. Il mio cuore batte per te come un battito d’ali di gabbiano che vola verso il mare, verso la sua vita.
Esco sul terrazzo,
guardo il buio, fisso la luna, cercando di poter scorgere il tuo viso. Un leggero, amabile soffio di vento mi accarezza il viso rasato, per un attimo m’è sembrata la tua mano. Mi giro di scatto.... nessuno... resto immobile. La mia mente mi far giungere da lontano, la tua candida voce. Il vento mi accarezza di nuovo con un leggero richiamo.
Sto forse sognando? No, perché sento di nuovo la voglia di raggiungerti di starti vicino.
E’ amore, e ti amo tanto.
ESTATE
Come fare a meno dell’energia regalata dalle lunghe e calde giornate estive?...come fare a meno del felice connubio fra mare e sole che genera variegate emozioni? I nostri corpi sono solo ombre nel paesaggio luminoso, dipinto dalla natura per l’estate.
Nazzareno
L’attimo
Voglio vedere il sole nei tuoi occhi; voglio sentire il calore delle tue mani nelle mie, provando quel brivido che è gioia e vita e cancella in un istante la mediocrità quotidiana.
Tu mi dici sempre che volere è potere; allora posso?
Linea di confine
Non esiste confine fra terra e mare, non esiste confine fra amore e odio... Sono schegge di follie o di vento!
Amami o odiami! Ma non dimenticarmi...
Il bracciale
Al bazar del tempo ho raccolto le emozioni dei momenti di luce e colore ati insieme e li ho forgiati in qualcosa che a te sia vicino, quando le nubi delle tempeste delle inquietudini oscureranno il cielo del tuo pensiero.
Indossa questo bracciale, e stringi le mie mani, gettando via il pugnale delle incertezze, e per baciarmi non aspettare le carezze del domani!
L’emozione
L’emozione è ciò che conta, l’emozione è ciò che resta, tutto il resto è dettato dalla testa!
Ricordo le tue labbra, il tuo respiro, i tuoi fianchi, il tuo seno e le tue mani; ritorna con me anche domani!
Il fascino della semplicità
Inatteso incontro, come una cometa splendente, nel periodo del viaggiare nostro, in un’estate accattivante.
Rapito dalla tua vistosa semplicità, mi lasciai scivolare senza freno alcuno nel sentiero della tua conoscenza.
Furono gli ingredienti della sera, i suoi ritmi, i suoi profumi e i suoi vestiti a festa a rimuovere quel modesto velo opaco che nascondeva l’accecante splendore della tua bellezza.
La tua semplicità era un megafono potentissimo del fascino del tuo corpo sinuoso, dapprima nascosto, capace di far esprimere qualsiasi cuore silenzioso.
La sera scivolò velocemente verso la notte, e poi verso il mattino, lasciandoci poco tempo per intuire la perfezione del momento in cui le nostre realtà e i nostri sogni magicamente s’incrociarono e abbracciarono con forza.
Senza parole e senza silenzi; senza dirci arrivederci, e senza dirci addio, ci separammo in quella calda e perfetta estate.
Mendicante
Come un mendicante in cerca d’amore in terre lontane ho camminato nel mondo.
Le labbra di tante donne hanno i miei sensi, infuocato la mia anima, ma poche hanno scavato solchi indelebili nel mio cuore.
Le mie incertezze, cementate dalle mie esperienze, sono diventate dighe, arginando nuovi amori e fiumi di nuove lacrime.
A ben poco sono però servite quando sei entrata nella mia vita con la forza irruente di un ariete e con la dolcezza di una piuma.
La mia anima ha abbandonato quei vecchi stracci di un tempo e indossato un luccicante vestito d’amore per insediarsi per sempre, nella tua casa addobbata a festa.
Giochi di bimbi fino a tarda notte. Le stelle brillano nel cielo. L’alba che arriva in fretta per ogni nuovo giorno e con nuove illusioni.
Giuseppe
Fragranza di un’estate
Il profumo dell’estate, le lucciole invadevano i campi di grano, si tratteneva il respiro per ascoltare quel silenzio di pace, spezzato da grilli e cicale. La leggera brezza della notte ci avvolgeva. Fragili senza pensiero i nostri attimi felici, era il tempo tenero e dolce dell’amore.
Notte fatata
La luna fa capolino con le nuvole bianche che invadono il cielo fatato di giugno ti osservo mentre con grazia di ballo cammini sulla riva di questo mare. Cammini a piedi nudi per sentire la purezza di questa notte meravigliosa che lascerà un segno dentro te e dentro me. La tua voce arriva melodicamente, nella mia mente, offusca tutti i miei
cattivi pensieri.
Meraviglioso
Meravigliosa sera d’estate che raccoglie in te le più belle fantasie. Metti in me una grande voglia d’inventare. Prendo la chitarra, cerco d’accompagnare una canzone che riporta alla mia mente la mia donna. La mia donna, che a quest’ora sta dormendo, la donna che mi sta sognando. È meraviglioso respirare quest’aria di giugno, sentire i grilli cantare, guardare le lucciole che osservano il grano
meraviglioso inventare canzoni meraviglioso scrivere poesie, meraviglioso pensare alla donna che ami, sentirai vivo, vivo, vivooo…
A te donna
Perché tu oda le mie parole scaverò nella roccia anche con il mio pensiero.
Donna, raggio di luce, polpa bianca di mela, addolcisci l’ombra che non ti farà soffrire.
I tuoi capelli color grano maturo, che ti fanno bella come una perla; in te è l’illusione di ogni nuovo giorno.
Perché tu mi oda,
le parole a volte si assottigliano come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
Donna vellutata, come di petali di una rosa, regina di ogni giardino.
Donna sei bella come l’alba sul mare d’estate.
Ascolta le mie parole! Sono come una dolce musica che colora le tue giornate.
AUTUNNO
Si rinnovano le piante con le foglie come i nostri sogni, è questo l’autunno: la stagione dei ripensamenti e delle riflessioni.
Nazzareno
Il cassetto dei ricordi
Rovisto nel cassetto dei ricordi, come un antiquario in cerca di cianfrusaglia, immaginandoti ancora in quella corta vestaglia.
Scivolando fra le tue vesti le mie mani si sono adagiate dolcemente sul tuo corpo che timidamente raccontare non oseresti.
Specchiandomi nei tuoi occhi ho visto la mia anima raggiante.
Il fuoco di quei giorni ha riscaldato le mie carni oramai infreddolite
da troppi naufragi in isole deserte. Piacere e dolore mi sono rimasti addosso, in una strana fusione, marchiando nel mio cuore il segno del tuo amore.
Il ato
A volte mi fisso a scrutare il vuoto, ad ascoltare il mio silenzio...
Desidero rincorrere il tempo, fermarlo, farmi guidare indietro per mano, verso gli errori commessi nel ato.
Rivedo gli amici ati, le prime cotte, le iniziali timidezze, le giornate ate a gioire per uno sguardo incrociato nel momento giusto.
Vorrei essermi comportato in altro modo, ma poi penso che forse sia stato meglio così,
mi piacciono quelle sgualciture nelle pagine del mio ato.
Sbagli e illusioni, amari fertilizzanti della crescita, incessanti stimoli a maturare, ci spingono a cogliere frutti sempre più belli sull’albero della vita.
Senza ostacoli da superare e persone con cui confrontarsi, la nostra esistenza sarebbe piatta come le rotaie di un treno.
Già, il treno che conduce verso la pazzia di un’esistenza troppo perfetta per essere umana.
Messaggio antico
Come un ricercatore di tesori, ho scoperto lo scrigno più prezioso circondato da floridi fiori nel giardino innaffiato dal nostro amore.
Ne ho estratto un messaggio antico ma sempre ingrediente unico delle umane faccende: con l’alba la notte diventa giorno, con la comprensione l’odio diventa amore!
Il mio sogno
Ho sognato che mia madre era la montagna; severa e maestosa compagna.
Ho sognato che mio padre era il mare; forte e misterioso inspiratore del nostro vagare.
Ho sognato di essere un uomo in pace, ma il rombo dei fucili mi ha svegliato e riportato alla realtà a cui si soggiace.
Ma allora chi sono io? E che realtà è mai questa?
Il mercato dei sogni
Le gemme più preziose degli uomini sono i sogni, non quelli regalatici da Morfeo, insoliti messaggi destinati spesso all’oblio, ma quelli a occhi aperti, stampati nella nostra mente.
Diventano, col are degli anni un fardello sempre più pesante da portare. Ecco perché in un luogo indefinito si svolge il mercato dei sogni, dove non ci sono né regole né prezzi da rispettare.
Dove si trova nessuno lo sa spiegare,
si sa solo che molti ci sono stati, anche se difficilmente lo confesseranno senza tremare.
Per un pezzo di pane, per un lavoro, per la propria famiglia, molti ci sono avventurati.
Bambini sono stati derubati al mercato dei loro sogni, o peggio, truffati con falsi ideali.
Alcuni lo hanno scambiato per il sogno di altri...
Altri lo hanno trasformato in una realtà illusoria, più irreale del sogno stesso, che rimane emozionante per sempre.
Ho visto ladri aggirarsi nel mercato;
senza pistole, senza coltelli ma con denaro e falsi ideali.
“Ma che strani armi!”, dice un vecchio appoggiato alla parete... e aggiunge “ai miei tempi... ” Già … ai tuoi tempi, quando, con gli occhi da sognatore, tutto era diverso!
Ricordo ancora le parole di quel vecchio pazzo, con gli occhi lucidi rivolti al ato, lontano dalle trame del palazzo: “non smettere mai di sognare, quando la meta ti sembrerà scomparire al tramonto nell’orizzonte
troverai un’alba di un nuovo giorno che ti avvicinerà ai tuoi sogni!”
Molti tengono ancora qualche sogno nel proprio cestino, senza venderlo al primo offerente; anzi è l’ultimo baluardo che ci ricorda che siamo ancora uomini e che possiamo ancora volare; sulle ali invisibili della fantasia, che sono le più forti, che non incontrano ostacoli, se non quelli posti da noi stessi.
In fin dei conti ci sarà sempre Morfeo a sfiorarci le palpebre durante il sonno con un mazzo di papaveri per ricordarci dei nostri sogni.
Solo un ricordo
La nostra primavera è solo un ricordo, tu sei solo un ricordo, la tua voce è solo un ricordo, i tuoi occhi sono solo un ricordo, le tue mani sono solo un ricordo, il tuo profumo solo un ricordo, i tuoi baci solo un ricordo.
E perché allora nella mia mente c’è sempre il tuo ricordo?
Cosa vogliamo
Cosa vogliamo dai nostri giorni?
Comunichiamo la nostra solitudine ingannandoci a vicenda di esprimere sentimenti che non proviamo più, vivendo d’impostata consuetudine.
Vogliamo possedere, ma non riusciamo a godere pienamente di ciò che abbiamo, riempiendo magazzini di vanità senza assaporare piatti colmi di realtà.
Qualcosa si perde sempre quando si prende qualcosa che prima non avevamo.
Dopo
Dopo una brutta giornata di pioggia, dopo una giornata storta, dopo un qualunque tasto nero abbiamo il tempo per una bella giornata di sole abbiamo il tempo per sognare, abbiamo il tempo per amare, abbiamo il tempo per un qualunque tasto bianco.
Già! Abbiamo il tempo, ma non ne conosciamo l’entità: se effimera come quella della neve al sole o se durevole come quella di un albero ben custodito.
Foglie che volano al vento, un tramonto di mille colori che si chiude, a volte, con focolai di amarezza nell’anima.
Giuseppe
Il divino andare del tempo
Sei sbocciata come un fiore davanti ai miei occhi, col tuo dolce sorriso, con la tua mente ballerina.
Ricordo della rosa che prendesti, bella profumata, come te.
Mentre ti sentivo cantare la mia mente inventava sogni fantasiosi.
Il giorno sta morendo lentamente ed io sono triste. Tra la gente che mi a accanto, la nostalgia di rivedere te è più forte del pianto. Luci, macchine, vetrine; si mescola tutto nella mia mente,
l’ombra mia s’è stancata di seguirmi. Anche stasera me ne torno alla mia triste vita una vita che vorrei cambiare insieme a te. Ti rivedrò amore!
Piove
Piove da un pezzo. È sera. E’ l’ora che ti prende la malinconia ed è quando c’è voglia di scrivere una poesia. Sono fermo davanti al mio portone, fisso il lampione che illumina casa mia. Quanta acqua cade, quanta ne è caduta! Una voglia pazza, due i, proprio in mezzo al cortile. Il viso in alto, gli occhi aperti, mi bagno, sento portarmi da una
freschezza enorme da un’aria libera. I miei capelli s’inumidiscono, il piacere di essere posseduto da quell’acqua è divino è in quell’attimo che... amo il mondo amo la vita, anche se contraria.
Speranze
Le nostre strade si sono divise. Non è possibile, non riesco a crederci... Eppure è così! Quel piccolo, nostro mondo, quei sogni strani. Ma tu mi vuoi ancora bene, lo vedo e lo sento. Te l’ho letto negli occhi quando mi hai detto addio. Ripercorro vie che noi conoscevamo, cercando di poter vedere apparire il tuo dolce viso, magari solo nella mia fantasia.
Ti ho atteso tanto
e ancora ti rispetto. Aspetto che tu ritorni. Cammino per queste vie che mi sono care, come mi è caro il tuo ritorno. Cammino senza meta, senza gioia, ma con un briciolo di speranza nel cuore, i sogni sempre più vani. Illuminato da una luna sempre più accesa di ricordi.
Realtà del tempo
Chiudo gli occhi e ti vedo, corri a piedi nudi in riva al mare, viene verso di me gridi al vento il mio nome.
Tendo una mano apro gli occhi, ma non ci sei. Sei apparsa all’improvviso quella sera, e te ne vai.
Vorrei tornare indietro per un momento, ma il tempo non si ferma e corre lontano.
Sogna bambina, sogna di quel ragazzo che ti ha accompagnata
mano per mano che ti vuole bene, e ha tanta nostalgia di te.
Nascondi il tuo sorriso
Ti nascondi dietro una nuvola, i tuoi occhi si mescolano con il cielo.
Sei come una farfalla, che vola senza meta, cercando i fiori più belli.
Forse sei l’immagine della felicità, le tue parole escono come musica per le mie orecchie. Il tuo viso esprime desiderio di vivere sei donna, sei mamma, ma nascondi il tuo sorriso per la paura
dei tuoi anni trascorsi.
Il tempo a, avvolge i tuoi ricordi in un velo della vita da dimenticare.
INVERNO
Non è solo il bianco colore della neve a rappresentare la stagione dell’anno più fredda, abbiamo anche il rosso del fuoco che ci riscalda quando il sole non vuole saperne di farlo. E’ per certi aspetti anche una metafora dell’amore che dopo il periodo della ione ricambiata sotto il sole della positività, cerca conforto nel fuoco alimentato dai ricordi e dalle più combattute emozioni.
Nazzareno
Fuochi accesi
Le nostre vite sono come fuochi accesi in un camino.
Tanto amore per accenderlo, con la legna delle emozioni della vita a renderlo ancora più forte.
Nel massimo della sua potenza sembra invincibile sfidando il mondo esterno con le sue fiammate e la sua irruenza.
Poi a mano a mano si spegne lasciando solo cenere; a meno che non utilizziamo parte di questo fuoco per accenderne altri, partecipando al ciclo della vita che si rinnova.
Condannati
Siamo condannati alla ricerca dell’amore per tutta la nostra strana esistenza, dal nostro Dio incolpati, per la nostra indifferenza.
E’ una preda molto abile e sfuggente, ma allo stesso tempo amabile e potente.
Quando pensi d’averla imprigionata, facilmente ti sfugge come un pugno di sabbia in una giornata di vento, o come una lama sulla neve gelata.
La riacciuffi per brevi momenti in una carezza, in un bacio,
in una coccola; attenuando i tuoi tormenti. Ma subito scompare nella nebbia del vivere quotidiano, dove rimani solo con la tua rabbia.
Le mie mani
Le mie mani asciugheranno le tue lacrime, quando il cuore ti scoppierà per amore e i sorrisi nel dolore vi annegheranno.
Raccoglierò i brandelli sparsi per ogni angolo della terra e come coralli di una preziosa collana lo ricomporrò con amore
Se non mi troverai più sarà perché avrai fatto scoppiare il mio cuore.
Allora entrambi saremo persi, senza un cuore,
senza un’anima, senza un amore.
Madre terra
Le tue lacrime hanno sommerso angoli del pianeta, dal tuo amore con il sole sono fioriti campi meravigliosi, le tue ire hanno distrutto i nostri ripari. Eppur sempre hai amato i tuoi figli o madre terra!
Abbiamo bevuto del tuo latte dopo essere nati nel tuo grembo ed essere morti fra le tue braccia. Nel tuo corpo le ferite causate da figli irriconoscenti, nella tua anima il ricordo di tutto ciò che è stato e la speranza di un futuro migliore per tutti quelli che nasceranno.
Vecchi caffè
Nei vecchi caffè si consumano incontri galeotti. Nei vecchi caffè si ricordano ate emozioni. Nei vecchi caffè memori di gioie e sofferenze ate ci sono tracce di vita vissuta.
Un segreto voglio sussurrarti, non smettendo di guardarti: quei vecchi caffè sono i nostri due cuori!
Manichini
Siamo stati racchiusi in un corpo senza espressioni, quando abbiamo tagliato il filo che legava la nostra anima ai nostri volti, con un coltello affilato da troppe delusioni.
Comparse anonime sul palcoscenico della vita, condannati a essere immagini riflesse in uno specchio di una vetrina di promesse, che non ci appartiene.
Un tempo eravamo uomini, un tempo eravamo donne, un tempo ci amavamo, su prati incontaminati.
Poi le droghe dell’egoismo, della vanità e dell’esibizionismo
sono diventate sempre più dolci e attraenti.
Sotto uno stato di follia abbiamo cancellato nelle nostre menti e nei nostri cuori Venere e tutti gli dei ati.
Cupido è perso nell’abisso generato da tutti i falsi Dei, chi scaglierà ora le frecce dell’amore?
Nelle nostre vite e nei nostri sogni dissestati solo un piccolo barlume di speranza è rimasto, quel piccolo pezzettino di freccia racchiuso nei nostri cuori.
Solo aprendo tutti le nostre serrature,
unendo le chiavi di mente e cuore e donando al mondo la nostra piccola parte, riusciremo a ricostruire la freccia di cupido e a riconquistare la nostra umanità.
Fredda città
La città è fredda, il gelido vento che la attraversa mi tormenta le membra.
Tutta la vita è racchiusa in se stessa e protetta come fedeli in una messa.
I nostri corpi scivolano lenti fra le sue vie e casati, con le sue pietre, fedeli testimoni dei fasti ati.
I nostri corpi, riparati dal freddo e dagli sguardi, si sono incontrati in questa giornata di dicembre e il calore che ci ha avvolto
ha riscaldato tutto ciò che c’era intorno a noi.
Il nostro è uno dei tanti amori che riscalda l’anima stessa di questa fredda città.
La gabbia
Disteso su questo pavimento, le mie membra oramai non provano più nessun tormento. Attimo dopo attimo, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, ho innalzato intorno a me delle alte sbarre; sono i miei ricordi, sono le mie ambizioni sono i miei amori, sono le mie abitudini.
Non riesco a farne a meno, senza mi fanno sentire come perso in un’intricata foresta; rappresentano il mio
pane e la mia acqua.
A volte guardo fuori dalla finestra con aria confusa...
Ti ho visto molte volte fuori dalla mia gabbia rinchiusa nella tua. Ho desiderato stringerti fra le mie braccia, ho desiderato baciare le tue umide labbra.
Le tue lacrime hanno bagnato le ali di un pettirosso che è volato sulla mia gabbia. Per un attimo tu sei stata mia, io sono stato tuo.
Poi solo la distanza e il desiderio sono rimasti tra di noi. Troppo forti le sbarre delle nostre gabbie per lasciare i nostri cuori liberi di sorreggersi insieme e le nostre anime libere di volare verso emozioni mai provate.
Girasoli
Quando ti senti vuoto dentro, un soffio di vento e tutto cambia intorno a te, un soffio di vento e la tua anima si svuota ancora di più, come prosciugata di emozioni, come prosciugata di sogni.
E’ strano rivedere nelle vecchie foto, quei momenti di giugno. E’ strano rivedere i girasoli, erano rivolti verso il sole, come il mio amore verso te. Il campo era pieno di girasoli; allora mi sentivo pieno di amore per te, pieno di emozioni, pieno di sogni.
Ora il campo è vuoto dei girasoli come lo sono io della tua presenza.
Le cime bianche dei monti, il mare impetuoso che scarica la sua rabbia e il cuore gelido di tristezza.
Giuseppe
Fuori dal mondo
Vorrei trovarmi nel tuo centro. Vorrei abbracciarti, seguire ogni tuo movimento, dividere con te il mio dolore per non poterne avere più. Trascinami via con te... Voglio allontanarmi dalla realtà. Voglio sentire la tua freschezza. Voglio volare sulle tue onde. Portami via... o mare!
Il gioco della vita
Immobile su quel freddo marmo come freddo è il tuo corpo. Sei ato veloce per le strade di questa vita. In tanti vengono per ricordarti alcuni ti dimenticheranno. Ma il dolore di quei due sarà eterno. In ogni angolo ti cercheranno ad ogni o ti aspetteranno per la vita ti penseranno. Sei stato la loro forza la loro felicità. E ora sono qui a piangerti, porterai con te la loro vita. Prima di spegnere la luce ogni sera guarderanno su quel letto vuoto.
Chiuderanno la porta lentamente pensando che possono udirti dai loro occhi quella lacrima del ricordo di te.
Il tempo e le sue amarezze
Tu piangi! Piangi a due scarpe attaccate a un muro. Recuperi i tuoi sogni, svaniti nell’aria. Getta quest’amarezza che ti ricopre, gioisci alle tue belle avventure ate. Il tuo avvenire è sospeso dal tempo ma la tua mente tira ancora due calci e una sfera che rotola su un prato verde. Rivivi quegli attimi di gioia, quando attorniato dai compagni che complimentavano la tua bravura. Il tempo smorza il fiato fa correre l’età, blocca le gioie
ma a te non cancella un ato.
La spiaggia d’inverno
Cammino su questa fredda sabbia. Il mio cuore batte per freddi ricordi.
La mia mente si immerge nelle fantasie di un ato. E onde che arrivano impetuose, come se volessero portare con sé la mia rabbia. La luna malata d’inverno, mi accompagna con tristezza, per questo mio cammino su questa fredda sabbia. Vorrei vederti su quegli scogli
come una sirenetta, ma queste onde impetuose ti porterebbero via insieme alla mia rabbia. Il mio grande amore è freddo come il cammino su questa fredda sabbia.
Ricordi
Ricordi di te dolce ragazza, del tuo visino di donna perfetta.
Il tuo sguardo di mamma verso il tuo bimbo, quando mi guardavi coi tuoi occhi candidi.
La tua mente sapiente, il tuo modo di fare. Quando ti baciavo dolcemente e ti stringevo forte a me.
Ricordi, solo ricordi che io rivivo ogni momento, aspettandoti sempre in quel luogo nascosto,
trovato da noi per i nostri incontri.
Dovresti essere morta per me, ma vivi al mio fianco.
Nuovi ricordi
Due occhi fissano un foglio bianco, una mente pensa. la mano tiene una penna che scrive due nomi indimenticabili, nascosti nel mio cuore, scrive una data: 19 febbraio 1980.
Novembre
Il fumo delle auto si mescola nella nebbia. La gente corre, a volte non si salutano neanche tra amici e parenti. Il freddo blocca anche i pensieri, due ragazzi si fermano a baciarsi, il loro amore è come una stufa portatile. Una vecchietta, un po’ gobba, che a accanto, allunga il o, sembra terrorizzata. Loro non si accorgono nemmeno, e continuano a dirsi parole e fare l’amore. Un vecchio spazzino
col naso rosso trascina a fatica la sua ramazza. La nebbia copre l’orologio del comune attorniato da qualche piccione infreddolito. La malinconia la tristezza di questo tetro mese di novembre.
Mai....
Uomo ... non voltarti... continua il tuo cammino, non ritoccare il ato, coprilo con un mondo nero!
Dimentica tutto! Sì, la tua non è stata una strada asfaltata, ma piena di buche, di sconquassi che hanno rattristato, hanno rotto il tuo cuore.
Non tornare a guardare in quel cespuglio scuro, è lì che si nasconde
la tua più atroce tristezza
Uomo... continua verso la tua meta e migliora!
Le dissi addio
Avevo una donna le dissi addio. Trattenei una lacrima il mio cuore disperò. Le dissi addio era più bella che mai. Le dissi addio l’ho tenuta ancora un attimo per mano. Le dissi addio e la baciai. Se ne andò ed io mi tormentai, ma era libera era viva.
Lacrime
Due lacrime scendono dai miei occhi. Il mio pensiero sei sempre tu. Sento il fruscio di questo vento che muove tutto intorno questo sentimento che porterò in eterno che mi logora il cuore. Chissà dove sei, chissà come stai!
Scopro un nuovo giorno ma senza te!
Un giorno difficile
Che malinconia! Giorno di festa il cielo in tempesta, lei non c’è. Qualche amico fa allegria, a me non basta. La radio copre le ore. Poi cammino, per la piazza solitaria sono tutto infreddolito; mi manca lei. Mi viene voglia di andarla a cercare, ma il pensiero che bastano pochi giorni per poterla rivedere, mi calma. Continuo a osservare le mura di questo mio paese, che ho sempre disprezzato,
stasera mi tengono compagnia, persino la chiesa, la vedo più bella. Giorno di noia che non a mai, vorrei che fosse già domani, apro gli occhi e sono sempre qua eremita di questa piccola città. Un sospiro, uno sguardo, lei non c’è e la vorrei qui tutta per me.
Lei ci guardava
Era bello quel tramonto Erano belli i tuoi occhi, il giorno che sta morendo, lascia dietro di se, la bellezza di mille colori. Eri lì e tutto sembrava un sogno, i monti ci sorridevano, oramai freddi dall’inverno. I nostri pensieri ancora non riuscivano a incontrarsi, ma sapevo che già erano uniti. Le tue mani fredde e vellutate accarezzavano quei fiori tristi.
Lei era lì che ci guardava attenta al nostro amore che stava nascendo. Capiva che siamo belli dentro dai suoi occhi luminosi, il suo sguardo ancora pieno di vita su di noi.
Frecce dell’anima - N.Malvatani G.Vesprini
Stampato nel mese di gennaio 2012 da www.stampalibri.it - Book on demand - Macerata
Versione digitale realizzata da: Eugenio De Angelis nel mese di luglio 2015