Marcato Agnese 30 settembre 2013 classe 5 Cs Mile splendidi soli: un romanzo di donne per gli uomini “Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre una donna cui dare la colpa. Sempre…” ed è questo il destino delle donne raccontate da Hosseini: una vita di sottomissione e crudele durezza, tuttavia come la luce appare alla fine del romanzo, dopo una cruda e devastante lettura, così l’autore vuole trasmettere al popolo afghano schiacciato dalle guerre un messaggio di speranza. Hosseini in Mille splendidi soli racconta parallelamente storie di donne diverse per esperienze ed estrazione sociale. Il romanzo si apre con Nana che incarna la figura della donna senza istruzione costretta a vivere ai margini della società a causa di una figlia illegittima; questa madre arriva a suicidarsi quando scopre che la figlia ha tentato di scoprire il mondo ("<
> avrebbe potuto dirle.<
>). A causa della morte della madre Mariam è costretta per sopravvivere a sposare un brutale e crudele uomo, Rashid, il quale le infligge i peggiori supplizi. La condizione di Mariam raggela il sangue al lettore quando alla fine della prima parte legge di Rashid che costringe la moglie a masticare sassi come punizione (“poi se ne andò, lasciando mariam a sputare sassi, sangue e schegge di due molari scheggiati”). La terza donna introdotta da Hosseini si discosta totalmente dalle precedenti figure in quanto è cresciuta in una famiglia aperta alla cultura, tuttavia Laila è costretta a fare i conti con la guerra che le toglie brutalmente l’intera famiglia e la costringe a rifugiarsi presso Mariam e Rashid, che la prenderà presto come seconda moglie. A questo punto del romanzo la solidarietà femminile prende il sopravvento tanto da creare una complicità e un’amicizia così solida da portare al sacrificio della stessa Mariam. Se la morte di Nana era dettata dall’ignoranza e dalla disperazione quella di Mariam al contrario corona con dignità un’esistenza di soprusi tanto da sembrare un suicidio stoico pieno di forza e liberazione. Mariam lascia il lettore quindi alla fine della terza parte (“<
> disse il talebano(…) per l’ultima volta Mariam fece come le veniva ordinato”). Hosseini oltre ai valori della solidarietà e dell’amicizia già espressi in Il cacciatore di aquiloni introduce l’importanza dell’istruzione: una cultura aperta a tutti uomini e donne. Il messaggio dell’autore in questo senso si dirige soprattutto alla condizione contemporanea dell’Afghanistan, infatti, afferma apertamente che “quando questa guerra sarà finita, l’Afghanistan avrà forse più bisogno di donne che di uomini. Perché una società non ha nessuna possibilità di progredire se le sue donne sono ignoranti”. L’autore esorta le donne a non accontentarsi di una feroce protezione di un uomo (“<< quando eri piccola, quando pensavi di essere così superiore, con i tuoi libri e le tue poesie. A che ti serve ora tutta la tua intelligenza? Cosa ti salva dalla strada, la tua intelligenza oppure io?>>” Rashid) bensì a lottare per diventare libere di reggersi con le proprie forze.
Mille splendidi soli tratta di donne ma, sebbene l’universo femminile possa sentirsi più vicino psicologicamente alle protagoniste, questo romanzo dovrebbe essere vissuto (non soltanto letto ivamente) dagli uomini per maturare una nuova sensibilità nel rispetto delle donne come di ogni essere umano.